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Custode di biodiversità e innovazione: la storia di Marco Maffeo e della Cascina Bozzola
Dalle antiche mele piemontesi all’arnica montana: il percorso di Marco Maffeo intreccia tradizione agricola, ricerca e nuove sperimentazioni. Presenza storica del mercatino Let Eat Bi, è punto di riferimento per chi cerca frutta e verdura coltivate con passione e rispetto della biodiversità.
Tra i banchi che ogni mercoledì mattina animano Cittadellarte c’è un volto familiare: quello di Marco Maffeo, proprietario della Cascina Bozzola di Occhieppo Inferiore, da sempre punto di riferimento per chi cerca frutta e verdura coltivate con passione e rispetto della biodiversità. La sua storia è quella di un contadino visionario, che ha trasformato un’intuizione degli anni Ottanta in una vita dedicata al recupero e alla valorizzazione delle antiche varietà agricole.
“Ho iniziato con le mele – racconta – andando a recuperare le vecchie varietà che nessuno voleva più. Allora sembrava una follia, ma per me era fondamentale: non solo per motivi storici e culturali, ma anche scientifici. Ogni mela ha un DNA unico, un sapore diverso, un aroma irripetibile”.
Con pazienza e tenacia, Maffeo ha stretto collaborazioni con istituzioni e università, contribuendo alla costituzione di una collezione di centinaia di varietà di melo e pero in Piemonte. “Negli anni ho maturato preziose collaborazioni con enti come la Regione Piemonte, Lombardia, Trentino e Friuli. È sempre stato un lavoro fatto per passione, non per tornaconto”, sottolinea.
Oggi, nella sua cascina, custodisce circa 300 varietà di piante, continuando a coltivare frutta con metodi rispettosi dei tempi naturali e delle peculiarità di ciascuna specie. “Ho imparato che bisogna riconoscere i propri limiti – confida – non si può seguire tutto. Ma quel che faccio, lo faccio con convinzione”.
Accanto al lavoro agricolo, Maffeo ha avviato un progetto sperimentale insieme alla moglie: la coltivazione dell’arnica montana, una pianta officinale preziosa ma difficile da lavorare. “Abbiamo piantato trentamila piante e quest’anno abbiamo avuto il primo raccolto. È una sfida, ma anche un modo per chiudere il cerchio e dare valore a un territorio che ha tanto da offrire”.
Presenza storica del mercatino, Marco è uno dei produttori che hanno contribuito a farlo crescere. “Praticamente ci sono sempre stato – ricorda – dai tempi in cui eravamo in tre a vendere nel cortile. Per me è importante che il mercato viva, che la gente trovi prodotti diversi e validi. Se comprano le mie mele, magari prendono anche qualcosa da un altro produttore: così si sostiene tutta la comunità”.
Con le sue mele antiche, le nuove coltivazioni e l’energia che ancora oggi mette nel suo lavoro, Marco Maffeo dimostra che custodire la terra significa anche reinventarla, tenendo insieme tradizione e sperimentazione. Una lezione che al mercatino Let Eat Bi si rinnova ogni volta che i suoi frutti tornano a riempire le cassette.