Cosa possiamo
aiutarti a trovare?
Ricerche suggerite

Il cacciatore di farfalle, il bambino che dice “wow”, l’arte tra le Dolomiti: uno specchio sulla vita con Phil Mer, Red Canzian e Beatrice Niederwieser
In occasione della futura inaugurazione di un'installazione del “Terzo Paradiso” a Colfosco, il musicista Mer ha visitato Cittadellarte e incontrato Michelangelo Pistoletto insieme a Canzian e Niederwieser. Su questa scia, è nata un’intervista intima e corale, tra riflessioni introspettive sull’arte, sul ruolo della responsabilità individuale e sul senso profondo del creare.
Meraviglia. Unione. Due parole semplici che racchiudono l’essenza di una giornata intensa, trascorsa dal batterista e compositore Phil Mer e dal cantautore e polistrumentista Red Canzian con la moglie Beatrice Niederwieser all’interno di Cittadellarte. Il pretesto della visita è stato l’imminente inaugurazione di una nuova installazione del Terzo Paradiso a Colfosco: un'opera monumentale voluta da Phil nel cuore delle Dolomiti, composta da 50 metri di diametro e 60 porte in legno di Vaia. Un lavoro ambientale immerso nel paesaggio e nella memoria. "Questa installazione - ha spiegato Phil - è una rinascita del legno distrutto dalla tempesta del 2018. Siamo venuti a conoscere il maestro e raccogliere materiale video per condividere il significato dell’opera attraverso QR code per proporre dialogo tra arte, natura e tecnologia". Ad accompagnarlo, in una “gita in famiglia”, come accennato, il padre putativo Red e la madre Beatrice. Ed è proprio questo intreccio tra arte e famiglia che ha reso unico l’incontro. Le emozioni si sono intensificate nella stanza che ospita Padre e figlio, terza mostra de Le stanze, 1975-1976: "Guardandoci riflessi - ha sottolineato Red - ci siamo visti anche nell’anima, in quello che eravamo e in quello che siamo oggi".

Il Terzo Paradiso nelle Dolomiti.
L’arte come responsabilità
Per Red, l’incontro con Pistoletto è stato illuminante: "In ogni sua opera c’è un pensiero profondo, una riflessione etica. L’arte moderna spesso appare semplice, ma qui si comprende quanto sia carica di significato". La responsabilità dell’artista è un tema centrale: "Abbiamo una grande responsabilità: attraverso le espressioni artistiche arriviamo, con l'emotività, dritti al cuore della gente, anche in modo più impattante di un telegiornale o di un'informazione fredda e formale".
Creazione, ispirazione e spiritualità
Il dialogo si sposta sulla creazione. Phil racconta il momento musicale come un equilibrio fra tecnica e istinto: "La performance è qualcosa che nasce al momento, un mix tra ciò che sai e ciò che senti. Da questa unione nasce qualcosa di nuovo. In riferimento al Terzo Paradiso, il cerchio della composizione e il cerchio dell'improvvisazione insieme danno vita a un terzo cerchio che è maggiore rispetto alla somma delle parti". Red va oltre: "Quando componi davvero ispirato, non sei tu. È qualcosa che arriva dall’alto, come un dono. Noi siamo solo interpreti di un’energia che ci attraversa". Per spiegare l'ispirazione, la metafora è servita su un piatto delicato: "Dobbiamo solo essere abili cacciatori di farfalle, pronti a catturarle con il retino nei frangenti in cui passano".

Michelangelo Pistoletto e Red Canzian.

Michelangelo Pistoletto e Phil Mer.
Il ruolo silenzioso ma fondamentale
E Beatrice? Presenza costante, ma discreta, madre e compagna di vita, descrive il suo ruolo con semplicità e potenza: "Sostenere chi crea, senza impormi. Alleggerirli dalla burocrazia, per permettere loro di essere liberi". È lei che rimane a fianco di Phil e Red, che custodisce i silenzi e lascia spazio alle ali.
L’infanzia come segreto dell’arte
Colpisce il parallelo tra l’artista Pistoletto e Red: "Ha gli occhi - nota il cantante riferendosi al maestro - di un bambino. A 92 anni sa ancora dire 'wow'. Dovremmo tutti proteggere l'anima fanciullesca che risiede in noi". Un concetto che trova eco anche nella continua evoluzione artistica, nella necessità di non cristallizzarsi nel passato, ma di continuare a cercare, sbagliare, tentare. "L'artista non deve mai pensarsi arrivato. Quando ti siedi sugli allori, smetti di creare".
Un’eredità che va al contrario
Per Pistoletto occorre lasciare un'eredità ai padri, in un ribaltamento spiazzante. Un cambio di paradigma che, quando illustrato a Phil, Red e Beatrice, desta in loro stupore, quasi smarrimento. Domandando loro un parallelismo, è Beatrice a farsi avanti: "Phil ha dato molto a me", confessa. Dai viaggi nei musei fin da piccolo, alla passione per l’arte condivisa. E forse questa è anche una profonda lezione di Pistoletto: cambiare la direzione del tempo, rivedersi nello specchio e scoprire nuovi ruoli, nuove identità.
La giornata in una parola
Alla fine, alla richiesta di un aggettivo o di un termine chiave che racchiudesse l'esperienza, Red non ha avuto dubbi: "Meraviglia". Phil ha sorriso: "La sottoscrivo, anche perché contiene il mio cognome". Beatrice ha chiuso con delicatezza: "Unione". E davvero in questa giornata si è respirata l’unione: tra generazioni, tra linguaggi, tra emozioni. Una viaggio a Biella, un incontro tra icone dell'arte e della musica, che ha lasciato il segno, come un’opera d’arte incisa nella memoria.