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"Quarta generazione", inaugura a Lubiana una personale di Michelangelo Pistoletto
Il 29 settembre alle ore 19, presso la Cukrarna Gallery della capitale slovena, verrà presentato il progetto espositivo che offre uno spaccato delle fasi principali del lavoro del maestro biellese a partire dagli anni '60. "Con i suoi progetti, il lavoro intellettuale e l’abilità nell’unire le persone - hanno affermato gli organizzatori - Pistoletto ha lasciato un segno fortemente distintivo nello spazio culturale sia italiano che internazionale".
Arte e società


“Michelangelo Pistoletto, dal punto di vista storico-artistico, è uno dei massimi esponenti - spiegano gli organizzatori - dell'Arte Povera. Il Movimento nato nel 1967 e denominato dal teorico, critico e curatore dell'arte italiano Germano Celant nasce come una contestazione del sistema dei valori del mondo politico, economico e artistico dell'epoca, distanziandosi dall'uso di materiali e metodi tradizionali nell'arte”. Gli Oggetti in meno di Pistoletto, in quest'ottica, sono un primo esempio della divergenza tra la produzione di oggetti d'arte commercialmente attraenti e le aspettative e le richieste del mercato dell'arte.
Appena un anno dopo gli Oggetti in meno, l’artista realizza una delle sue opere d'Arte Povera più emblematica, ossia la Venere degli stracci (1967). “Con i suoi progetti, il lavoro intellettuale e l’abilità nell’unire le persone, Pistoletto - viene aggiunto - ha lasciato un segno fortemente distintivo nello spazio culturale sia italiano che internazionale. Nel 1998 fonda la Cittadellarte a Biella, che, coprendo una vasta gamma di attività, gestisce un programma di residenza per artisti e organizza mostre e altri eventi, con un forte legame tra arte e vita, collegando le attività della Fondazione con ciò che accade nella società. Nelle sue opere Pistoletto vuole coinvolgere lo spettatore in un dialogo diretto con l'arte, includerci attivamente nelle sue opere e, soprattutto, incoraggiarci a riflettere sul tempo (quello passato, rappresentato dalle figure sulle superfici specchianti, e quello presente del nostro sguardo). Queste figure, sulle superfici scure dei disegni, dei dipinti, delle sculture e del muro del secondo piano, funzionano come una specie di corpi senza peso. Essi suggeriscono sia un infinito nero sia un movimento inarrestabile, assorbendo la luce infinitamente distante. Il presente è catturato oltre il tempo e lo spazio si è rimpicciolito, producendo una sensazione di vuoto. La ricerca della temporalità di Pistoletto comprende il passato catturato nelle opere, il presente dello spettatore e il nostro futuro comune preannunciato dal simbolo del Terzo Paradiso”.
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