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Smartphone dannosi per la salute? Il Tar del Lazio ordina una campagna informativa
Una sentenza del Tar prevede che i ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione dovranno comunicare gli eventuali pericoli per la salute e per l’ambiente in relazione all’uso improprio di cordless e telefonini. Scopriamo tutti i dettagli.
Arte e società
La speciale campagna di comunicazione si focalizzerà non solo sui rischi connessi in caso di uso improprio degli smartphone, ma dovrà anche illustrare le corrette modalità di utilizzo degli apparecchi di telefonia mobile. Il fattore divulgativo risulta fondamentale: i ministeri hanno il compito di avvalersi dei mezzi di comunicazione più idonei per coinvolgere un bacino d'utenza più ampio possibile. Inutile sottolineare la delicatezza della questione, che interessa soggetti di ogni età: gli smartphone sono sempre più ‘compagni’ della vita quotidiana, che sia per lavorare, navigare sul web, chattare o scattare fotografie. La consapevolezza sociale sulla vicenda è quindi l'obiettivo della campagna, mirata a fare chiarezza su una questione non ancora conosciuta a dovere.
Il ministero, a questo proposito, aveva anche riportato delle informazioni significative: “Il Consiglio Superiore di Sanità, in un parere del 15 novembre 2011, aveva rilevato che, allo stato delle conoscenze scientifiche, non fosse dimostrato alcun nesso di causalità tra esposizione a radiofrequenze e patologie tumorali, rimarcando tuttavia come l’ipotesi di un rapporto causale non potesse essere del tutto esclusa in relazione a un uso molto intenso del telefono cellulare”. Come si evince dalla valutazione del Consiglio Superiore di Sanità, non si notano collegamenti diretti tra dispositivi mobili e patologie tumorali, ma non è escluso che un uso esagerato degli smartphone possa rivelarsi negativo per la salute umana. I rischi, quindi, sarebbero principalmente legati a una casistica di soggetti che fa un uso smodato degli smartphone (ed è facile intuire che non riguarda una minoranza di soggetti). Proprio per queste ragioni, anche il Consiglio aveva suggerito di porre sotto i riflettori la vicenda, mantenendo vivo l’interesse della ricerca e della sorveglianza sul tema con specifiche campagne di informazione.
Un primo passo è stato fatto: ora non resta che attendere i prossimi mesi per scoprire i contenuti della campagna. Il tema, inoltre, è destinato a diventare sempre più caldo con il possibile avvento della rete 5G. Stay tuned.