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Come generare benessere attraverso i nutrimenti
Giovedì 20 febbraio, negli spazi della Fondazione Pistoletto, si terrà un incontro che vedrà come relatori la naturopata Serena De Pasquale e lo scrittore e counselor Massimiliano Cantone, entrambi operatori del Centro Studi Umanistici. Durante la serata sarà fornita una serie di consigli per rendere più cosciente, sana e "libera" la vita quotidiana.
Cronaca Biellese
Ai nostri microfoni sono intervenuti i relatori dell'iniziativa - la naturopata Serena De Pasquale* e lo scrittore e counselor Massimiliano Cantone* - per anticipare parte dei contenuti della stessa.
“Noi - esordiscono - consideriamo come maestro spirituale Georges Ivanovič Gurdjieff, che si occupava di un lavoro sui nutrimenti dividendoli in tre tipologie. Come nel Terzo Paradiso - Pistoletto, nel suo segno-simbolo, trova e identifica l'armoniosa sintesi tra natura e artificio, ndr - anche lo scrittore di origine greco-armena ricercava un equilibrio tra l'aspetto meditativo, metafisico, pratico, quotidiano e ordinario. Occorre quindi conoscere gli antichi saperi e nutrire non solo il corpo, ma anche la mente e il lato meditativo”.


La coppia si sofferma poi su una delle parole chiave dell'incontro, il nutrimento: “Ciò a cui rivolgiamo attenzione nel nostro quotidiano - che si tratti di hobby, attività sportive o programmi televisivi - ci nutre e ci influenza. Bisogna partire da qui per porsi una domanda: dove si trova l'energia per vivere? È importante sottolineare che non è importante la quantità del cibo, ma la qualità: si può mangiare di meno, ma scegliendo più responsabilmente il prodotto”. Massimiliano, ad esempio, spiega che l'energia presente in una verdura presente per giorni in un frigo di un supermercato non è equiparabile a quella venduta da un produttore locale. “Durante la serata del 20 febbraio - continua - illustreremo quali sono gli errori più comuni che vengono commessi in ambito alimentare. Spiegheremo anche quanto sia importante la diversificazione degli alimenti in base alla propria costituzione”. Il riferimento è ai dosha - ci spiegano essere tre energie chiamate vata, pitta e kapha - che a loro volta sono basate su cinque elementi, ovvero terra, aria, acqua, fuoco e spazio.
“Sempre in allinemento con la medicina ayurvedica tibetana - argomentano - ogni alimento che mangiamo contiene una composizione di elementi, può averne 2 o 3 (per esempio al piccante è associato quello di tipo fuoco). Ogni persona ha una predominanzia di un elemento specifico, in armonia con il suo dosha. Quindi un'alimentazione corretta non può essere generalizzata, ma deve essere in linea col bisogno energetico di un singolo soggetto”. Serena e Massimiliano, inoltre, spiegano che è necessario studiare quale sia l'apporto di energia in un determinato momento della nostra vita. Secondo loro, ad esempio, se si soffre di gastrite, vanno evitati pomodori, peperoni e cipolle, verdure che, nel caso non si abbia questo tipo di patologia, possono essere assunte senza problemi. Insomma, non va valutata solo la persona, ma anche il frangente emotivo e di salute - ovviamente intrecciati - che si sta passando. Altri esempi? “I mirtilli - rispondono - sono un ottimo antiossidante, ma sono molto acidi. Oppure, chi ha eccesso di vata (traducibile in italiano con vento), è un soggetto che soffre di troppi pensieri. Per queste persone è sconsigliato il caffè, che acutizza la problematica in questione e, in realtà, non dà energie, ma le brucia”.
Serena e Massimiliano come possono aiutare a comprendere la situazione psico-fisica di un soggetto? “Ci basiamo - affermano - sugli studi condotti con maestri che hanno studiato con medici tibetani, poi sottoponiamo un test costituzionale. A partire dai risultati valutiamo come ripulire il corpo. Prendiamo, ad esempio, la stanchezza cronica: noi, in occidente, abbiamo opulenza in ambito alimentare, eppure sono in molti a lamentare di avere poche forze. Basterebbe correggere alcuni errori: lo stomaco, ad esempio, ha bisogno di energia per digerire e se lo si sovralimenta dovrà procurarsela in altro modo, stancandoci; anche la digestione delle emozioni non è da sottovalutare, sono in molti a trattenere negativamente molte sensazioni”. La coppia, a questo proposito, ha tenuto di recente un seminario a Torino su come digerire le emozioni negative.
Per stare bene è quindi necessario conoscere e conoscersi: “Quello a cui teniamo maggiormente - concludono - è aiutare le persone a essere felici nel quotidiano e nella società, in tutte le relative sfacettature. Spesso, inoltre, molti non hanno sviluppato molto amore su se stessi, ma quando un soggetto sta bene, porta benefici anche a chi lo circonda. La meditazione e il giusto nutrimento sono determinanti in questo processo”.