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Del cartone ed altre storie: cronaca di un incontro con Angelo Lussiana
Nuovo contributo per la nostra sezione "Dal nostro inviato": l'ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Silvia Filippi racconta l'arte di Angelo Lussiana - attraverso un incontro - e ci svela le peculiarità delle sue opere. Andiamo alla scoperta del "riciclatore per necessità", come ama definirsi lo stesso autore.
Interviste
Angelo ama definirsi ‘riciclatore per necessità’: “Da piccolo, nelle mie scorribande creative - ha raccontato - le cassette della frutta, allora solo in legno, diventavano aeroplani; le latte dell'Orzoro eliche per questi. Selezionavo ed ispezionavo ogni oggetto, separandone i materiali. Allo stesso modo facevo con gli ingranaggi dei giocattoli, che dovevo assolutamente smontare per capirne il funzionamento. Ho tutto ancora oggi, persino un campanello su base di legno con elettrocalamita e battacchio a rilascio alternato”.
In un contesto culturale segnato dalla progressiva erosione di valori (quali la reciprocità, la solidarietà e l'interdipendenza tra l'io e l'altro), i ricordi d'infanzia di Angelo ci restituiscono la visione dell'artista di oggi e la pugnace necessità di instaurare un nesso empatico con il suo l'interlocutore per rendere visibile ‘l'anima delle cose’. Va sottolineata anche la profondità dei legami tra i singoli pezzi, in un sottile parallelismo con le relazioni umane e delle infinite combinazioni degli elementi, tutto per dare forma e contenuto nuovo a quanto (forse) scartato. Lussiana ha scelto il cartone per dare corpo e sostanza alle sue opere, rigorosamente proveniente da fonti di recupero o certificato FSC (con un'attenzione al rimboschimento e al maggior utilizzo possibile della polpa da riciclo). Quello che è stato utilizzato è indistruttibile e di facile reperibilità, trovabile anche gratuitamente in negozi o aziende.
Un materiale umile solitamente associato all'idea imperante di scarsa durata; eppure la fantasia di Lussiana riesce a trasformarlo in composizioni dal contenuto filosofico e concettuale per interrogarsi sulle questioni che affliggono l'uomo contemporaneo. Un esempio, a questo proposito, è il caso di “Non Eris, Nec Fuisti” (Seneca, lettere a Lucillo), in riferimento alla transitorietà del vivere e all'ineluttabilità del tempo. Il tempo non ci appartiene, dice Seneca: “Non sarai, né sei stato: il tempo di entrambi è sconosciuto”. Conta solo il presente, che è fugace perché nell'atto di compiersi diventa passato, mentre per l'attimo trascorso era futuro.
L'uomo, infatti, non può controllare il tempo: la sua natura è fuggevole, tanto simile alla sabbia che scorre tra le dita delle mani.
‘L'immigrato’ (nella foto a sinistra) è un'istallazione minimalista di Lussiana, pregna di realismo poetico e dallo straordinario impatto emotivo, tutto raccolto nel gesto di quella mano che chiede l'elemosina dietro l'angolo buio di una strada. Un gesto naturale ed autentico che è diventato sinonimo di povertà ed emarginazione e risulta accentuato dalla corporeità del cartone nei confronti dello straniero. L'intento dell'artista, però, non è giudicare. Lo scopo è invitare a considerare le intime connessioni ad unire le persone nella comune fragilità e caducità dell'essere, lontano da letture stereotipate e partecipi della medesima umanità. ‘Battito Cartoniaco’, altra opera di Lussiana, può essere letta come una metafora sulla perfezione dell'ordine naturale, ove il movimento ipnotico degli ingranaggi - nel simulare il funzionamento del cuore - induce il riguardante a meditare sulle proprie azioni e a non considerarsi in posizione dominante rispetto alla natura, bensì parte integrante di un meccanismo complesso e interconnesso.L'inesauribile vena creativa di Angelo si apprezza anche in oggetti di uso comune come borsette, papillon, valigette portadocumenti e accessori di moda dal design accattivante che, senza rinunciare a funzionalità ed eleganza, innovano i modelli produttivi secondo i concetti dell'economia circolare e contribuiscono al diffondersi di un nuovo paradigma economico sensibile alla causa ambientale. La base di partenza è sempre il cartone, tagliato a sezioni modulate al fine di ricavare i vani interni delle valigette o le pareti delle borsette (rivestite internamente di tetrapack, un agglomerato di carta, alluminio e polietilene), che Lussiana recupera dall'involucro protettivo delle lastre tipografiche (con funzione isolante ed idrorepellente) e da un'ulteriore finitura in crosta di pelle o stoffa. La pelle, utilizzata anche per gli inserti sui fianchi o per il rivestimento dei manici, è ottenuta dagli sfridi di lavorazione per la copertura di divani e degli arredi delle barche di lusso. Alcuni modelli sono poi completati da parti in legno, di preferenza legni di pregio, ma autoctoni e nel rispetto del ‘Km 0’. Vecchie cravatte di seta tagliate e confezionate dall'abilità artigianale di una sarta, diventano, invece, collarini per i papillon, dal fiocco rigorosamente in ‘tessuto di cartone’.
Per riferimenti www.angelolussiana.com
Facebook Angelo Lussiana – cartone e design
Silvia Filippi Ambasciatrice Progetto Rebirth-Terzo Paradiso di Cittadellarte Fondazione Pistoletto ONLUS, Cerveteri (Roma).