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Padre Franco Moscone sostiene la candidatura di Pistoletto al Nobel per la Pace
L'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, dopo un incontro con l'ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso Stefano del Bravo, ha appoggiato la candidatura del maestro in un video-intervento: "Ho firmato la petizione e invito i miei con diocesani e miei concittadini del Gargano a fare altrettanto, se lo vorranno. Pistoletto ha fondato l'idea e l'azione della pace preventiva".
Continuano a crescere, da ogni angolo della penisola e ogni parte del mondo, i sostenitori per la candidatura di Michelangelo Pistoletto al Premio Nobel per la Pace 2025. Tra le figure eterogenee - sul piano professionale e generazionale, oltre a quello geografico - che supportano la nomina, non mancano le autorità religiose: è stata reso noto, a questo proposito, anche l'appoggio di Franco Moscone, arcivescovo cattolico originario di Serralunga d'Alba, che, dal 3 novembre 2018, è il 130esimo arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Padre Moscone, dopo un incontro con il sipontino Stefano Del Bravo, nelle vesti di ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso, ha deciso di mettere in luce il suo sostegno con un video-intervento pubblicato sui canale YouTube di SipoMedia. L'artista e il religioso non condividono solo la regione di origine, il Piemonte, ma soprattutto un impegno profondo sulla pace.
"Pistoletto ha dato vita a Cittadellarte - ha esordito l'arcivescovo - e al simbolo trinamico del Terzo Paradiso che vuol essere un'invito alla pace. Ha fondato l'idea e l'azione della Pace Preventiva che è molto meglio della guerra preventiva. Oggi - ha sottolineato - c'è un estremo bisogno di pace e di pace subito, senza altri aggettivi che la qualifichino. La pace va fatta subito e previene qualsiasi altra azione". Padre Moscone ha poi posto sotto i riflettori il suo appoggio al maestro: "Sono felice di essere venuto a conoscenza della candidatura, da parte della Fondazione Gorbachev, di Michelangelo al Premio Nobel per la Pace. Io ho firmato il testo dell'adesione e invito i miei con diocesani e miei concittadini del Gargano a fare altrettanto, se lo vorranno. Non dimentichiamoci - ha concluso - di pregare e di operare per la pace: forse anche questo sostegno può diventare un gesto di pace preventiva e perpetua".
Nel dietro le quinte di questo appello, come accennato, c'è stato l'incontro con Del Bravo: "Il 2 settembre ho incontrato padre Franco Moscone - ha spiegato l'ambasciatore - grazie al suo segretario Massimo Verderosa e a un noto giornalista di Manfredonia, Antonio Castriotta. Sono stato accolto presso la Curia Vescovile della Cattedrale di Manfredonia, con molta curiosità e sorpresa da padre Franco, che ha subito dato concretamente seguito alla mia richiesta d’aiuto per la petizione a favore di Michelangelo Pistoletto". Il confronto con il religioso è stato significativo: "Ho anticipato di essere un ambasciatore del Terzo Paradiso e gli ho raccontato l’impegno di Cittadellarte e di Michelangelo stesso a favore della pace e della Pace Preventiva per la quale da tanti anni lotta. Tutto quello che facciamo - ha specificato Del Bravo - ha subito sortito un placet da parte di padre Moscone, che non ha esitato a pubblicare il suo videomessaggio anche su tutti i social delle diocesi che rappresenta. Ha firmato la petizione affinché Michelangelo riceva questo meritato Nobel per la Pace 2025 ed ha esteso l’invito oltre che a tutta la comunità garganica anche a tutti i suoi contatti, certo del fatto che l’arte può essere un grande strumento di pace".
L'ambasciatore ha concluso rivolgendo un ringraziamento all'arcivescovo: "Padre Franco è un grande attivista e sostenitore della pace. Ricordandomi del suo discorso di qualche mese fa dal lungomare di Bari, proprio a favore della pace e contro ogni guerra (di cui hanno parlato i giornali di tutta Italia), non potevo esimermi dal chiedergli supporto per un fine così nobile. Le parole del Vangelo non sono state smentite: 'Bussate e vi sarà aperto'. Ringrazio quindi padre Franco per la disponibilità, la cordialità, l’umiltà e l’ampia visione che caratterizzano un grande uomo, che per pura coincidenza è anche lui un piemontese, proprio come Michelangelo. Abbiamo quindi idealmente unito, attraverso il grande ponte della pace, la Puglia al Piemonte e al mondo".