0%
Menù
Torna al Journal

Let Eat Bi: Food for Life APS Italia incontra il mercatino di Cittadellarte per un'iniziativa sociale

Ogni mercoledì mattina, presso gli spazi di Cittadellarte, l'organizzazione Food for Life APS Italia vende i propri prodotti presso il mercatino Let Eat Bi. Il ricavato viene poi devoluto all'acquisto di beni alimentari destinati alla realizzazione di pasti distribuiti ai più bisognosi. "Il progetto - spiega Matteo Rebuffa - distribuisce piatti caldi vegani e vegetariani all'interno di trecento dormitori, situati nelle diverse città della penisola".


Tra il giardino officinale del Terzo Paradiso e il parcheggio interno di Cittadellarte, il mercatino Let Eat Bi accoglie mensilmente il banchetto di Food for Life APS Italia. L’associazione, fondata a Torino nel 2016 da Prabhu Das e Pietro Giarola, insegnante di yoga nella tradizione della Bhakti, è attiva per scopi umanitari rivolti alla crescita interiore e all'importanza del cibo sostenibile. Rispetto alle altre associazioni italiane del settore, Food for Life APS Italia offre ai più bisognosi pasti caldi vegani e vegetariani, realizzati con prodotti provenienti dal territorio. Come riportato dal sito di questa realtà, oltre al gusto autentico, reso possibile grazie a una agricoltura sostenibile, priva di prodotti chimici, il cibo implica un’attenzione speciale nella scelta degli ingredienti, consapevolmente selezionato in base alle norme specifiche di pulizia negli ambienti e nelle fasi di preparazione. Pertanto, l'alimentazione abbraccia una dieta sana, equilibrata, con un ridotto consumo di carne, sostituita da altre proteine, legumi e latticini. In un'intervista rilasciata ai nostri microfoni da Matteo Rebuffa, responsabile della sezione Biella e Vercelli, racconta la sua esperienza all'interno del progetto di condivisione.

Quali sono gli aspetti più interessanti del suo lavoro? Il progetto Food for Life APS Italia distribuisce pasti caldi vegani e vegetariani all'interno di trecento dormitori, situati nelle diverse città della penisola. L'aspetto che reputo più significativo del mio impegno penso sia la creazione di una rete fitta e resistente con gli altri colleghi volontari. Tutti i giorni cuciniamo piatti sani e li distribuiamo ai più bisognosi. A Biella, ad esempio, siamo attivi all'interno del dormitorio Centro di Pronta Accoglienza 'Ernesto Borri' (Vicolo del Ricovero 3). Quotidianamente prepariamo e proponiamo i pasti sia per chi vive all'interno dei centri, ma anche per chi non possiede nulla, se non una coperta o un cartone. Un altro aspetto rilevante e che soprattutto mi regala diverse emozioni è il contatto con il pubblico. Con un semplice sguardo e un sorriso, mi ringraziano senza alcuna parola. Tutto ciò per me ha un valore aggiunto. 

Come è entrato in contatto con Cittadellarte?Grazie all'interessamento e al coinvolgimento di Armona Pistoletto, presidente di Let Eat Bi. Per me ma soprattutto per l'intera comunità di Food for Life APS Italia è stata una grande opportunità. 

Quali sono i valori del progetto Food for Life APS Italia?Sicuramente il punto di partenza per me è ahiṃsā (termine sanscrito tradotto in italiano come non violenza). È un concetto che si lega perfettamente al tema food: i piatti che distribuiamo alle persone bisognose sono realizzati con prodotti provenienti da coltivatori locali. Pertanto si potrebbe aggiungere che nel cibo non ci sia alcun tipo di sofferenza. Un esempio concreto di tale scelta è la collaborazione avviata con l'azienda locale Cascina Angiolina. Grazie a questa realtà e ai suoi collaboratori, riusciamo ad ottenere diverse quantità di riso utili per i pasti. Anche in questo caso, tutti i prodotti che utilizziamo sono a Km 0. 

Come è stata accolta la vostra iniziativa? I piatti proposti inizialmente non destavano interesse. Purtroppo vige ancora l'idea che senza carne non si possa mangiare. Questo è un concetto del tutto sbagliato. Molti cibi, se perfettamente integrati in una dieta sana ed equilibrata, sostituiscono le proteine della carne, mantenendo gli stessi valori nutrizionali. Con il tempo poi, anche i più scettici, decisero di accogliere con interesse i nuovi piatti proposti. Bisogna, inoltre, tenere a mente che molte persone che si recano da noi per un pasto caldo sono di nazionalità straniera e molto spesso sono abituati a una cucina diversa da quella italiana. All'interno delle nostre noi cerchiamo di accontentare tutti, proponendo piatti etnici. Per dolce, ad esempio, siamo soliti servire delle specialità indiane. 

Cosa rappresenta per lei il progetto Let Eat Bi?Potrei riassumere il senso di tutto con la frase “fare del bene fa bene”. Queste parole per noi di Food for Life sono il vero motto. Ricordo ancora che tempo fa, presso il centro di accoglienza di Vercelli, regalai agli ospiti una targa con questa scritta. Il giorno successivo vidi la targa sistemata al posto della televisione. Per me quel piccolo gesto significò parecchio.

Che tipo di prodotti portate al mercatino? Il mercoledì mattina offriamo una vasta qualità di specialità. Tra questi il pubblico apprezza i biscotti vegani realizzati con materie prime locali. Inoltre, oltre al cibo di qualità, è possibile acquistare dei libri di cucina vegetariana. 

Tutto il cibo prodotto e distribuito dall'Associazione Food for Life APS Italia racchiude in sé tre principi fondamentali quali la creazione di un prodotto sano, con una storia sociale alle spalle e connesso con il territorio. Il trait d'union che lega la bellezza e la bontà dei prodotti con la volontà della donazione ai più bisognosi è certamente il legame indissolubile con le realtà locali, le quali, grazie ai loro sforzi e innumerevoli lavori, coltivano e distribuiscono prodotti lontani dall'agricoltura intensiva, nociva per l'ambiente e per l'uomo. Usando le parole di Matteo Rebuffa, "è bello avere la coscienza di ciò che mangiamo”.

Pubblicazione
04.09.24
Scritto da
carlottathione