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Migrazione e inclusione sociale: a Cittadellarte la "Giornata del rifugiato"
Il 21 giugno si terrà l'appuntamento promosso dal Consorzio IRIS, ente titolare del Progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) in collaborazione con le Cooperative Tantintenti e Maria Cecilia. L'evento, in programma alle ore 18 nello spazio Concept della Fondazione Pistoletto, offrirà un'opportunità di riflessione sulle fragilità sociali di chi è costretto ad abbandonare il proprio Paese d'appartenenza a causa di violenze o conflitti bellici.
Cronaca Biellese

"Questa giornata - questa la presentazione di Cristiano Giacomini, coordinatore del SAI Biella - non è solo un momento simbolico, ma diventa un'opportunità per riflettere sul nostro lavoro e sulle connessioni che si innescano con la comunità e con gli altri servizi alla persona del territorio nella ricerca di una maggiore sinergia". Giacomini ha inoltre confermato l'importanza del ruolo svolto dal SAI nel territorio biellese in termini di inclusione. Grazie all’equipe multidisciplinare e alla conoscenza del territorio, il SAI è in grado di offrire progetti individualizzati ai propri beneficiari, lavorando sull’accoglienza diffusa e su un percorso di integrazione. Attraverso l’assistenza legale, i corsi di lingua italiana, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo e il supporto psicologico, il progetto contribuisce a costruire un futuro migliore per chi è costretto a lasciare forzatamente il proprio Paese d'origine. Alle sue parole hanno fatto eco quelle dell’avvocato Marco Romano, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio I.R.I.S.: “Il SAI del Consorzio è stato il primo SAI avviato sul territorio Biellese. Il Consorzio - ha sottolineato - ha da subito sollecitato la creazione di una ‘filiera’ tra sai e servizi sociali per una maggiore efficacia degli interventi, cercando di utilizzare al meglio le risorse specifiche a disposizione”. Nel corso del 2023, a Biella il SAI ha accolto 57 beneficiari tra giovani e adulti, dimostrando l'impegno tangibile nel supportare coloro che fuggono da guerre e persecuzioni. “Nell’ambito di questo progetto, nell’ultimo triennio il 90% delle famiglie beneficiarie che hanno terminato il percorso - ha concluso Romano - ha raggiunto un’autonomia socio-economica. Il 52% con almeno un contratto di lavoro a tempo indeterminato e/o di apprendistato. Ottimo risultato che conferma l’efficacia del progetto e la reale possibilità di favorire l’integrazione nel nostro territorio”.