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Quando i rifiuti diventano arte: "I temp(l)i cambiano" di Pistoletto ai Chiostri di San Barnaba

Dal 7 aprile - per tre anni - è visitabile gratuitamente in via San Barnaba 48 l'opera del maestro realizzata interamente con i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. L'installazione, che simboleggia la transizione dall’era del progresso all’era del riciclo, sarà presentata il 21 maggio alle 11.30 nell'ambito di una conferenza stampa alla presenza di Pistoletto.

Michelangelo Pistoletto

Quale relazione lega l'arte e i rifiuti? Come la bellezza può intrecciarsi con l'etica? In che modo la creatività si sposa con la sostenibilità? Queste domande trovano risposta in una nuova versione de I temp(l)i cambiano di Michelangelo Pistoletto (alta 345 cm e larga 320 cm, con un peso di circa 280 kg), esposta dal 7 aprile scorso ai Chiostri di San Barnaba, in via S. Barnaba, 48 a Milano. L'installazione, che si può visionare gratuitamente, vede nel dietro le quinte Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE - Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. L’opera, infatti, è stata realizzata interamente con i RAEE, nello specifico con cestelli di lavatrice incastrati l’uno sull’altro per le doriche colonne e serpentine di frigoriferi per il fregio del timpano. I temp(l)i cambiano simboleggia dunque l’impegno del Consorzio nei confronti della salvaguardia ambientale e la sintesi della sua attività: riciclare i rifiuti elettrici ed elettronici ed evitare la dispersione di sostanze dannose per il mondo in cui viviamo. I tempi cambiano - ha affermato il maestro - e con loro i miti. Oggi il nuovo mito è il riciclo. Siamo in un momento di passaggio tra il mito del progresso e il mito del riciclo. Tempio – casa – riciclo – tempo – equilibrio – cambiamento”. L’opera, tornata nel capoluogo meneghino in occasione della Design week, sarà presentata il 21 maggio alle ore 11.30 alla presenza di Pistoletto e resterà presso I Chiostri per i prossimi 3 anni.


"Noi gettiamo le tracce del nostro tempo, i nostri rifiuti. L’arte - così Erion WEEE nella nota che presenta il progetto - ne rivela l’anima e ne intuisce un nuovo destino, una nuova verità. L’arte ricrea e trasforma il rifiuto in un bene per il bene comune, in un’opera che chiama tutti alla responsabilità. Cestelli di lavatrici come colonne di un tempio, serpentine di frigoriferi come basamento e timpano. Senza perdere la propria riconoscibilità cambiano identità come oggetti di 'contaminata' bellezza, come materia che ha un’anima oltre che una funzione. Rifiuti in serie, multipli che diventano un unicum. Michelangelo Pistoletto trasforma i RAEE in un’opera d’arte, metafora del progresso del riciclo. Nessuna manipolazione, il rispetto dell’oggetto, la valorizzazione della sua forma, la sensibilità per farne la rappresentazione di un’idea: la nobilitazione del rifiuto, l’edificazione di un tempio al riciclo. Un tempio che poggia su una base 'instabile' come simbolo dell’evoluzione del progresso (...). La casa, luogo dell’elettrodomestico; il tempio, quello della celebrazione; il valore e l’inesauribilità del riciclo; l’irrisolta ambizione all’equilibrio; l’irrinunciabile tensione al cambiamento – queste sono le chiavi - viene concluso - per avvicinare I temp(l)i cambiano, l’opera che Michelangelo Pistoletto ha realizzato con i RAEE".




Crediti fotografici immagine di copertina: Allegra Loro.
Pubblicazione
20.05.25