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Focus su "Arte al Centro 2025" #4 - Palazzo del Buongoverno
Cuore della giornata sarà l’inaugurazione di una nuova sede espositiva dedicata alla comunità, al territorio e alle esperienze di governo partecipato, che si apre al confronto e alla sperimentazione: il Palazzo del Buongoverno. Al suo interno si troveranno la nuova sede di Biella Città Arcipelago e due esposizioni inedite di Cittadellarte - con opere di Michelangelo Pistoletto -dedicate al tema della spiritualità e dello sport.
Alla scoperta di Arte al Centro 2025, episodio 4
Palazzo del Buongoverno
A sette secoli dagli affreschi di Ambrogio Lorenzetti sugli effetti del buon governo, Cittadellarte inaugura a Biella un nuovo spazio espositivo dedicato alla comunità: il Palazzo del Buongoverno. Frutto di oltre trent’anni di impegno di Cittadellarte per promuovere l’arte e la cultura come strumenti di trasformazione sociale, il nuovo centro nasce per stimolare riflessioni, sperimentazioni e collaborazioni tra istituzioni, organizzazioni e cittadini, in un’ottica di sviluppo sostenibile e innovazione civica. Il Palazzo è un organo attivo dello Statodellarte presentato anche alla Biennale di Architettura di Venezia 2025. In questo spirito, il Palazzo del Buongoverno si configura per i cittadini del Biellese come bene comune, materiale e immateriale, al servizio del futuro del territorio.
Il palazzo ospiterà le seguenti mostre e attività:
Biella Città Arcipelago
A cura di Cittadellarte, Exhibition Design by Guardini Ciuffreda Studio
Biella Città Arcipelago, proseguimento e sviluppo del laboratorio territoriale innovativo che unisce arte, partecipazione civica e pianificazione collaborativa nato nel 2019, trova all’interno del Palazzo del Buongoverno nuova casa. Il progetto, frutto di un’alleanza tra numerose organizzazioni locali, dà forma a un’Opera Demopratica: un sistema di co-creazione aperto e partecipato che promuove lo sviluppo sostenibile del territorio, con il supporto delle istituzioni pubbliche. Al centro dell’iniziativa vi sono sei “isole tematiche” (Comunità Educante, Mobilità e Accessibilità, Paesaggi della Lana, Vivere e Lavorare in Montagna, Salute e Benessere, Cibo Agricoltura e Accoglienza), ciascuna impegnata a generare contenuti e azioni per il cambiamento. I protagonisti dell’Arcipelago si riconoscono nel territorio, lo curano, lo gestiscono e promuovono una cultura della Pace Preventiva, intesa come pratica consapevole e relazionale. Biella Città Arcipelago è un invito ad agire insieme per un futuro più equo, umano e condiviso.
L’Opera Demopratica Biella è una delle 10 Opere in attività nel 2025, insieme a L’Avana (la prima, avviata nel 2015 e da allora ogni anno rinnovata); Ginevra (2023 e 2024); Roma (2019 e 2025); Villa Manin/Gorizia/Nova Goriza (2024 e 2025); L’Aquila (2025); Busto Arsizio (2025); Seoul (2025), Londra-Liverpool-Edinburgh (2025), Brnec (2025).
Lo Spazio Arcipelago prende dunque vita all’interno del Palazzo del Buongoverno come un organismo vivente, in continua trasformazione. Non un contenitore statico, ma una struttura porosa, mutevole, capace di adattarsi e rispondere alle molteplici funzioni e visioni che questo luogo accoglie: esposizioni, incontri, momenti di confronto e co-progettazione.
Lo Statodellarte
Lo Statodellarte si propone come una nuova dimensione dell’organizzazione umana, un vero e proprio Stato in cui la libertà dell’arte è protagonista. Fondato sulla Formula della Creazione – principio ispirativo del Terzo Paradiso – e sull’Arte della Demopraxia invita a superare il dualismo conflittuale, trasformando le opposizioni in equilibrio armonico e pacifico. Nasce dall’urgenza di dare forma a un sistema collettivo che affronti le crisi e le disuguaglianze della contemporaneità con un’energia creativa e condivisa. La Costituzione dello Statodellarte, presentata a Biella da Cittadellarte, si fonda sulla consapevolezza che la pace è una creazione continua, frutto della responsabilità e della relazione tra le persone e tra natura e artificio. È un’opera collettiva in evoluzione, che invita chi partecipa a comunità di pratica a diventare parte attiva di un governo realmente partecipato, superando i limiti della rappresentanza formale. Con questo gesto, Cittadellarte affida all’arte e alle comunità la possibilità di rigenerare il presente e il futuro.
U.R. - R.A. - Unity of Religions - Responsibility of Art, for a Preventive Peace
Una mostra a cura di Cittadellarte con opere di Michelangelo Pistoletto
(28 giugno 2025 – 31 dicembre 2025)
A 25 anni dall'inaugurazione del "Lieu de recuillement et prière" all'Istituto Oncologico Paoli-Calmettes di Marsiglia - primo spazio a riunire le maggiori religioni - Michelangelo Pistoletto realizza nel 2025 la Tavola Interreligiosa della Pace Preventiva, sottoscritta da autorità eminenti di diverse confessioni che si sono incontrate per sviluppare nuove forme di dialogo interreligioso attraverso l'arte.
U.R. - R.A. (Unity of Religions – Responsibility of Art) è insieme mostra e sede del progetto: il luogo dove si svolgono incontri e riunioni dedicate al dialogo tra le fedi attraverso il linguaggio artistico. L'esposizione presenta il percorso pluridecennale di Pistoletto legato alla spiritualità, utilizzando simboli e linguaggi concordati con tutte le religioni partecipanti. Il percorso espositivo si articola attraverso opere emblematiche: Spazio Libero, una gabbia che stimola riflessioni su libertà e confini; il Metrocubo d'infinito del 1966, circondato dal testo della Tavola Interreligiosa; immagini dell'installazione del Terzo Paradiso di Abu Dhabi. Al centro dell'esposizione, un Terzo Paradiso particolare: un tappeto dalla forma del segno dell'infinito con un terzo cerchio centrale, sul quale sono riportati i simboli di tutte le religioni esistenti.
L'esposizione incarna fisicamente il progetto U.R. - R.A. e la sua missione di dialogo interreligioso attraverso l'arte, configurandosi come modello replicabile in altre occasioni espositive.
Unity of Sports for Preventive Peace
Una mostra a cura di Cittadellarte con opere di Michelangelo Pistoletto
(28 giugno 2025 – 31 dicembre 2025)
“La competizione è inevitabile sia nella natura che nella società. Nella guerra la vittoria porta all’eliminazione e morte dell’avversario. Nello sport la vittoria necessita della competizione duale ma porta alla pace e alla salvezza di entrambi i contendenti. Ogni partecipante al gioco sportivo dà il massimo di sé, il massimo della propria forza, della propria intelligenza e astuzia. Questo avviene da entrambe le parti. Alla fine la vittoria è un apporto al progresso sportivo e sociale che accomuna i contendenti. Nello sport i sistemi di guerra vengono usati per la pace. Nel campo da “gioco della pace”, la creazione di ogni individuo compete con quella di ogni altro individuo rispettando leggi e regole che producono un equilibrio dinamico e un’armonia costante tra le persone e i popoli della Terra”. - Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto concepisce lo sport come uno degli strumenti fondamentali che la nostra società ha a disposizione per promuovere la Pace Preventiva. Le attività sportive, assumono il compito strategico di attivare nei cittadini comportamenti di cooperazione, rispetto e solidarietà. Questa riflessione si applica a tutti gli sport agonistici, sia quelli di squadra che individuali, dove l’atleta è al centro di un confronto tra i fattori esterni e le proprie abilità tecniche. In questi contesti, l’atleta deve adattare la prestazione sportiva alle specificità del contesto ambientale.
Lo sport segna un’evoluzione del comportamento umano nel passaggio da una condizione in cui la conflittualità tra le diverse fazioni si risolveva attraverso la guerra, ad un’altra, nella quale il conflitto bellico era mitigato da quello agonistico. Questo meccanismo di contenimento del conflitto, efficace a livello sportivo, offre un modello potenzialmente esportabile alla società nel suo complesso, dimostrando come la regolamentazione, il rispetto delle norme e la condivisione di valori comuni possano trasformare una potenziale guerra in una competizione costruttiva di pace costante, imperitura, inesauribile. Il campo da gioco diventa un palcoscenico rituale dove si esibisce l’umanità nella sua totalità, con le sue virtù e i suoi difetti. La mostra che inaugura ad Arte al Centro contiene una serie di opere realizzate appositamente da Michelangelo Pistoletto sul tema dello sport.