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La rinascita dell'Italia passa da cultura e bellezza
È stato presentato da Fondazione Symbola e Unioncamere, a Roma il 15 settembre 2022, il XII rapporto “Io sono Cultura”: si tratta di un progetto di ricerca annuale che vuole raccontare il valore socio-economico delle imprese che operano nel settore culturale-creativo e mostra come la cultura sia sempre più un settore trainante dell’economia italiana. Ecco che cosa è emerso dal report.
Arte e società
Le finalità
L’obbiettivo di questo lavoro è quello di evidenziare come i fenomeni culturali e creativi generino, direttamente e indirettamente, ricchezza e posti di lavoro in Italia. Le industrie culturali e creative sono i settori su cui puntare per la ripresa economica e sociale del Paese, anche perché agiscono come attivatori per la crescita di molti altri settori.
Il commento del presidente della Fondazione Symbola
“Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese – ha affermato Ermete Realacci - orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti”.
Un settore che punta sempre più sulla sostenibilità
Il Rapporto, come riportato in una nota di Asvis, indirizza l’attenzione su come la cultura può essere portatrice e fautrice degli obbiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs). Ad esempio la cultura può contribuire alla crescita della sostenibilità ambientale (riciclabilità, sperimentazioni di ecodesign e riedizione di prodotti iconici con materiali e processi sostenibili) e rafforzamento del binomio cultura-benessere (sperimentazioni di programmi artistici e culturali per la promozione della salute).
Verso l’innovazione
Le conseguenze della pandemia hanno contribuito a mettere in luce alcune debolezze strutturali del settore, ma allo stesso tempo hanno dato una spinta trasformativa che ha dato vita ad una fioritura di pratiche nuove straordinarie. Si pensa ora a fare leva sulla multicanalità di edizione e comunicazione (ibridazione di generi e formati dei prodotti culturali: audiolibri, visual radio, podcast, streaming, ecc.) e alla condivisione simultanea e immersiva dei contenuti attraverso le condivisioni social.
Tra innovazione sociale, digitalizzazione e prospettive
Non si deve inoltre dimenticare il crescente fenomeno di innovazione sociale che rende sempre più necessaria una formazione interdisciplinare con professionisti attenti al dialogo, alla cooperazione, alla solidarietà, in un mondo che via via è sempre più interconnesso, globale e interdipendente. Infatti, per i motivi sopracitati, il settore culturale sta registrando una trasformazione massiccia sempre più digitale: crescita del settore dei videogiochi, dimensione phygital dei servizi (servizi culturali a favore della dimensione digitale) concentrazione sulla realtà virtuale, blockchain e metaverso. In conclusione l’idea di cultura e bellezza che si evince da questo rapporto richiama più che mai alla celebre convinzione dostoevskijana: “la bellezza salverà il mondo” o, in questo caso, almeno potrebbe salvare l’Italia.