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Verso una visione condivisa: il Biellese tra cibo, paesaggi e comunità

Sabato 7 giugno, negli spazi dell’azienda agricola Il Chioso a Vigliano Biellese, si è tenuto il forum “Cibo, Agricoltura e Accoglienza”, una delle isole tematiche del progetto Biella Città Arcipelago. Un incontro partecipato e generativo, dedicato al paesaggio agricolo del Biellese e al suo potenziale trasformativo in termini di sviluppo sostenibile, ospitalità e coesione territoriale.

Sotto la cupola di salici vivi di Slow Food Italia, tra orti curati e i banchi con prodotti locali del mercato settimanale del Chioso, l’azienda agricola si è trasformata per un giorno in un laboratorio a cielo aperto di idee e visioni. A fare da filo conduttore, il tema del cibo come strumento di connessione: tra persone, territori e saperi. L’evento ha coinvolto agricoltori, trasformatori, ristoratori, operatori culturali e cittadini attivi in un confronto aperto sul futuro del territorio biellese.

Presentato da Federico Chierico, titolare dell’azienda agricola Il Chioso, e da Nazarena Lanza, referente di Biella Città Arcipelago per Fondazione Pistoletto, il forum ha aperto i lavori con una serie di interventi ispiratori: dai formaggi caprini al latte crudo della Cascina Albertana raccontati da Sara Girelli, alle iniziative di CiòCheVale raccontate da Alberto Guggino nelle doppie vesti di presidente dell’associazione e ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso, dal progetto Festasaggia e le sue potenzialità per le Pro Loco nazionali e biellesi con Danila D’Alessandro, fino allo sguardo di Andrea Finco (Ca' d'Andrei) parla di Slow Food Travel Montagne Biellesi, passando per i mercati contadini con Valeria Maffeo (Slow FoodMercato della Terra di Candelo) e Francesca Castagnetti (Let Eat Bi), e i progetti di Slow Food con Roberto Costella (Slow Food Biella) Paola Rondolotto (referente del Presidio Slow Food del Burro a latte crudo dell’Alto Elvo).

Tanti i temi emersi: il valore della biodiversità, la difficoltà di far conoscere i prodotti locali ai residenti stessi, il rischio di un’identità ridotta a cliché turistici, ma anche la possibilità concreta di costruire una rete collaborativa fondata sulla cura del paesaggio e sull’educazione alimentare. Particolarmente sentito il tema dell’acqua, considerata elemento chiave e connettivo tra ecosistemi, persone e pratiche: dal burro d’alpeggio alla risicoltura, dalle valli alle pianure, l’acqua è stata il filo conduttore del dibattito.

Il confronto si è poi allargato attorno a un tavolo partecipato in cui è emersa l’urgenza di “fare comunità”, condividere risorse e visioni, superare la frammentazione per diventare una rete viva e consapevole. La necessità di uscire da logiche autoreferenziali è stata ribadita da più voci, con il desiderio comune di essere parte attiva del cambiamento, non solo portatori di buone pratiche isolate.

A sottolinearlo è anche Francesca Castagnetti, tra le promotrici dell’incontro: “Questo forum è stato un’occasione eccellente per esplorare quale potrebbe essere una visione condivisa di futuro del paesaggio agricolo e gastronomico del Biellese. Si è dibattuto sul concetto di produttività e abbondanza, sulle connotazioni che questi termini portano con sé. L’acqua è emersa come elemento centrale, connettivo tra persone, animali e attività, ma anche tra gli ecosistemi del Biellese, dalla pianura ai pascoli montani. Infine, si è ribadita l’importanza dell’educazione e della divulgazione, a partire dalle scuole, come strumento di cambiamento”.

In una prospettiva di sviluppo del turismo lento, Alberto Conte, presidente dell’associazione Movimento Lento, ha sottolineato come: “Lavorare sull’accoglienza, per noi, vuol dire costruire alleanze, formare reti, attivare energie locali e nazionali capaci di valorizzare le economie dell’ospitalità leggera e consapevole. Significa connettere agricoltura, cultura e turismo in un’unica visione che metta al centro la qualità della vita e la bellezza dell’incontro. In questo modo, ogni gesto di accoglienza diventa anche un gesto politico, ecologico e culturale: un invito a immaginare insieme un futuro in cui sentirsi accolti voglia dire sentirsi parte di un mondo più giusto, più aperto, più umano”.

Infine, la riflessione di Nazarena Lanza ha tracciato il senso profondo dell’iniziativa: “Quest'isola di Biella Città Arcipelago riunisce agricoltori, associazioni, reti formali e informali impegnate nella promozione delle produzioni agricole e gastronomiche come parte del paesaggio biellese, da scoprire e apprezzare. È un'alleanza tra aziende agricole che producono cibo avendo cura del paesaggio, e gli altri operatori che consapevoli della fragilità e dell'importanza di queste filiere si impegnano a valorizzarle, proteggerle e farle conoscere”.

L’appuntamento ha mostrato ancora una volta quanto il progetto di Biella Città Arcipelago stia diventando un laboratorio attivo di trasformazione territoriale, dove arte, agricoltura, sostenibilità e comunità si intrecciano nel segno della responsabilità e dell’intelligenza collettiva. Un’alleanza fertile tra chi coltiva la terra e chi coltiva relazioni.

Pubblicazione
12.06.25
Scritto da
Sofia Ricci