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Alla ricerca della sostenibilità perduta: ad Aquileia il festival "Non siamo Atlantide"
Il 25 settembre, nel comune friulano, si è tenuta una rassegna che mirava a mettere in luce una visione di territorio e Terra orientata all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. "I temi chiave di questa edizione - ha affermato ai nostri microfoni il co-organizzatore Piero Zerbin - sono stati la lotta contro lo spreco alimentare e produttivo e la mobilità sostenibile". All'iniziativa hanno preso parte anche la cantante Elisa, con un video-intervento, e l'ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Daniela Di Gennaro: scopriamo tutti i dettagli.
Terzo paradiso
Il dietro le quinte
Gli ideatori del festival sono Cristina Lambiase, Esperta UN - One Planet Network, e Piero Zerbin, titolare di Mosaico e Cocambo. Quest'ultimo è intervenuto ai nostri microfoni per mettere in luce la nascita del progetto. “Dopo l'incontro casuale con Cristiana - ha esordito - ho avuto modo di approfondire la tematica della sostenibilità. Presa consapevolezza di questa parola chiave e di tutto ciò che implica, decisi di impegnarmi nelle mie due aziende per un percorso etico ad hoc. La strada verso la sostenibilità, però, è importante che parta tra le mura domestiche, per poi sfociare anche in ambito professionale. In quest'ottica ho coinvolto i miei collaboratori in un processo di sensibilizzazione sul tema”. L'impegno iniziale di Cristina e Piero è stato coinvolgere aziende e associazioni del territorio: “Inizialmente abbiamo riscontrato - ha specificato - alcune difficoltà a livello di adesioni, ma nel tempo è cresciuta la partecipazione e l'attenzione verso queste tematiche. Molti hanno compreso che la sostenibilità non si pratica perché va di moda, ma perché è fondamentale per tutto il nostro pianeta. Non solo: per intraprendere un percorso orientato alla sostenibilità occorre tempo, è un processo graduale”.






L'edizione 2021 del festival
Alla rassegna di quest'anno hanno partecipato circa 30 aziende ed associazioni e numerosi relatori con competenze trasversali. Gli interventi degli ospiti erano mirati a “esplorare la sostenibilità - viene illustrato nel sito della rassegna - attraverso scalate visionarie e dimensioni alternative. Gli esploratori 2021 sono sguardi e azioni audaci e impertinenti. Ispirano coscienze annebbiate da stili di vita divoratori delle risorse naturali, ci spiegano che se prendiamo dobbiamo anche restituire, che il futuro è una variabile connessa alle scelte di ciascuno di noi – Obiettivo 12 Consumo e Produzione Responsabili. Sostenibilità significa solidarietà: tutti interverranno a titolo gratuito supportando l’Obiettivo 5 Agenda ONU 2030 sulla Parità di Genere con una presenza in percentuale di almeno il 50% donne e il 50% uomini”. In riferimento agli SDGs, i topic chiave dell'evento sono stati anche la mobilità sostenibile e la lotta contro lo spreco alimentare e produttivo. L'edizione di quest'anno ha poi proposto workshop sulla sostenibilità declinati in vari ambiti rivolti alle aziende e un'area bambini. Non siamo Atlantide ha inoltre visto una video-partecipazione della cantante Elisa: durante la giornata gli organizzatori hanno proposto un suo filmato - realizzato di proposito - sui temi del festival. All'evento ha preso parte anche l'ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Daniela Di Gennaro con un banchetto in cui ha proposto prodotti chiave dei suoi progetti: la matita amica, shopper e spille con il nuovo simbolo dell’uguaglianza di genere nel segno del Terzo Paradiso di Pistoletto, Bijoux concettuali legati agli obiettivi 4 e 5 dell’agenda 2030 e la spilla pacifica ‘I’m Peacebull’. Con il ricavato Di Gennaro potrà proporre gratuitamente alle scuole laboratori ai bambini, con interventi di educazione artistica e civica.


La misurazione dell'impatto
Durante l'evento è stata misurata l'impronta di carbonio, con tutti i dati di rilevo, tra immondizia, acqua e altri fattori. Lo staff del festival, inoltre, ha monitorato le persone venute al festival (in che modo i partecipanti si sono recati al festival, quale mezzo hanno usato ecc.): “In questo modo - ha sottolineato Piero - l'ARPA farà una stima dell'impatto dell'evento misurando l'impronta di carbonio, che verrà poi azzerato dalla piantumazione di una serie di alberi”. In quest'ottica, durante la rassegna sono state messe in vendita delle barrette energetiche di cioccolato con packaging sostenibile che hanno coinvolto nella produzione 6 aziende friulane; parte del ricavato di questo prodotto sarà destinato proprio alla piantumazione curata dalla Giant Trees Foundation onlus. “È stato - ha aggiunto l'organizzatore - il primo monitoraggio di un evento in Friuli Venezia Giulia”. Il prossimo anno verrà riproposta l'iniziativa? “Certo - ha risposto -, e speriamo possiamo possa diventare un punto fermo del nostro territorio”.