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Coltivare armonia: il Terzo Paradiso diventa spazio di co-creazione al primo museo della FAO

Tra luce, legno e semi, Cittadellarte, ispirandosi a Michelangelo Pistoletto e con la collaborazione di Guardini Ciuffreda Studio, ha dato forma all'installazione "Coltivando il Terzo Paradiso" per il nuovo museo della FAO: un’opera che cresce nel tempo e invita a coltivare bellezza, consapevolezza e responsabilità verso la Terra. Su questa scia, il maestro, in occasione dell'inaugurazione del 16 ottobre a Roma, ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è stato uno dei relatori del talk "Better Life - Dignity, Justice & Opportunity in Food Systems".

In occasione dell’apertura di FAO MuNe - il Food and Agriculture Museum and Network, inaugurato a Roma per l’80° anniversario della FAO e la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2025, è stata presentata l’opera Coltivando il Terzo Paradiso ispirata alla visione di Michelangelo Pistoletto, ideata e realizzata da Cittadellarte con la collaborazione progettuale e tecnica di Guardini Ciuffreda Studio. L’installazione è parte integrante della sala Traditions and Innovations, cuore concettuale del nuovo museo, e invita a riflettere sull’armonia tra natura e tecnologia nelle diverse culture e società del pianeta, principi che guidano la missione della FAO nella costruzione di un futuro alimentare sostenibile. Frutto della visione di Michelangelo Pistoletto e del laboratorio e scuola d’arte civica Cittadellarte, Coltivando il Terzo Paradiso è concepita come un luogo di incontro e riflessione collettiva, uno spazio di lavoro dove arte, conoscenza tradizionale, scienza e partecipazione attiva dei cittadini si fondono in un’esperienza condivisa.

L'inaugurazione e lo speech di Pistoletto
All'inaugurazione del FAO MuNe, andata in scena ieri, non sono mancate le istituzioni e la partecipazione di ospiti illustri. Tra i numerosi relatori, sono intervenuti anche QU Dongyu, Direttore Generale della FAO, il Papa e Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica. Quest'ultimo, inoltre, ha incontrato - nel dietro le quinte - Michelangelo Pistoletto e il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini: è stata un'occasione di dialogo e confronto, breve ma significativa, proprio sull'installazione Coltivando il Terzo Paradiso presente alla FAO.
Nel pomeriggio, inoltre, il fondatore di Cittadellarte è stato uno dei relatori del talk
Foods Futures - Conversations for a better world, nel panel Better Life - Dignity, Justice & Opportunity in Food Systems.

L'installazione
La struttura,
ispirata ai paesaggi rurali terrazzati, si compone di strati lignei che si elevano e si intrecciano come colline coltivate, evocando il ritmo ciclico della natura. Questi livelli diventano superfici funzionali (mensole, teche, piani espositivi e contenitori) che accolgono semi, materiali naturali, campioni agricoli e narrazioni visive. Allo stesso tempo, si trasformano in spalti su cui sedersi, osservare, dialogare e condividere, generando uno spazio di ascolto e co-creazione aperto a tutti. A rendere l’opera ancora più dinamica, linee luminose la attraversano come radici di luce, simbolo della linfa vitale che alimenta la terra e della conoscenza condivisa che la FAO diffonde nel mondo. La luce diventa così metafora dell’interconnessione tra esseri viventi, natura e tecnologia.

Il Terzo Paradiso: simbolo universale di coesistenza
Alla base del progetto si trova il Terzo Paradiso, simbolo ideato da
Michelangelo Pistoletto e formato da tre cerchi interconnessi – natura, artificio e umanità – che rappresentano la ricerca di equilibrio tra i sistemi naturali e quelli costruiti dall’uomo. In questa visione, l’arte si fa forza di trasformazione e di rigenerazione, linguaggio universale capace di unire scienza e etica nella creazione. All’interno dell’installazione sono integrate 17 sculture dedicate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), ognuna accompagnata da un QR code che collega a contenuti e approfondimenti sui rispettivi obiettivi. In questo modo, l’opera intreccia la dimensione simbolica dell’arte con quella educativa e informativa del museo. La collaborazione tra Cittadellarte e la FAO nasce da una visione condivisa: promuovere attraverso l’arte un dialogo tra tradizioni e innovazioni, valorizzando la creatività come motore di consapevolezza e di cambiamento.

Paolo Naldini e gli strati della cultura
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, riflette su questa dualità: “
Chi ha assaggiato tutte le piante per scoprire se erano velenose? E chi ci ha insegnato a farle crescere e trattarle? Rispondere a queste domande significa navigare nel mare dell’innovazione e della tradizione. Camminiamo i nostri giorni come sulle spalle di un gigante, cresciuto nei millenni grazie al coraggio e all’intelligenza di chi ci ha preceduti. Sono strati di conoscenza che come gli strati del suolo formano l’humus dell’umanità, cioè la cultura. L’installazione del Simbolo del Terzo Paradiso per il MuNe ci permette di vedere questa stratificazione fatta di migliaia di idee ed esperimenti e attività: questo è il posto migliore al mondo per accogliere l’installazione che abbiamo progettato perché alle Nazioni Unite si arriva con il patrimonio di saperi e di storie che costituiscono le Azioni Unite; insieme sono la nostra civiltà”.

Quando la natura diventa conoscenza
Pensata come opera in continua evoluzione, l’installazione cresce nel tempo, arricchendosi di nuovi contenuti e interpretazioni in dialogo con i progressi della ricerca scientifica, dell’agricoltura sostenibile e della cultura del cibo. Uno spazio in cui riflettere, osservare, ascoltare e dialogare: un invito a coltivare insieme la speranza di un futuro più giusto, armonico e sostenibile per tutta l’umanità. “
Con Coltivando il Terzo Paradiso abbiamo voluto dare forma a un luogo vivo, dove la natura si celebra e diventa conoscenza. Il Terzo Paradiso diventa qui un paesaggio da abitare, un organismo che cresce e respira insieme alle persone, generando connessioni tra la tradizione agricola e l’innovazione sostenibile. E’ un invito a coltivare consapevolezza, bellezza e responsabilità, trasformando ogni gesto in un atto di cura verso la terra e verso la vita”, sottolineano gli artisti Tiziano Guardini e Luigi Ciuffreda.

Il pioppo
L’opera è stata realizzata grazie al supporto tecnico di
Panguaneta, che ha messo a disposizione il legno di pioppo per la struttura, simbolo di equilibrio e rinascita. Nicoletta Azzi, CEO di Panguaneta, afferma: “Siamo onorati che una materia prima come il pioppo, oggetto della nostra impresa, frutto della terra, e lavorata dalla nostra azienda, sia trasformata da un’interpretazione artistica che prende vita nell’opera del Maestro Michelangelo Pistoletto grazie alla creatività dei progettisti Tiziano Guardini e Luigi Ciuffreda. L’arena del Terzo Paradiso che accoglierà il pubblico nel nuovo spazio del Museo della Fao diventa così segno tangibile e permanente di creatività sostenibile e strumento di riflessione sui grandi temi al centro dell’Organizzazione Mondiale”.

Pubblicazione
17.10.25