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Da Giovanni Caccamo a Michelangelo Pistoletto, sguardo al futuro della nuove generazioni nel "Manifesto del cambiamento"
Giovedì 1 febbraio il cantante è stato in visita a Cittadellarte e ha incontrato il maestro: scopriamo, per l'occasione, le peculiarità del volume curato da Caccamo ed edito da Treccani che vede anche un contributo artistico di Pistoletto. "Il pomeriggio a Cittadellarte - ha affermato Caccamo - è stato un’immersione di luce nelle profondità del pensiero e della bellezza".
Michelangelo Pistoletto
All'appello hanno risposto in migliaia. Ognuno ha scelto una parola di cambiamento ed elaborato un breve trattato che riassume l’aspetto della società che cambierebbe e le idee concrete per poterlo fare. A partire da questa base, Manifesto del cambiamento ne custodisce sessanta. “Ho incontrato migliaia di ragazzi - ha spiegato il cantante - in università, carceri e centri d’accoglienza, ascoltato i loro bisogni, le loro paure e la loro visione di futuro. Sono rimasto immediatamente colpito da come il benessere, desiderato e agognato dai nostri nonni e vissuto dai nostri genitori, si sia trasformato oggi in un inibitore di ambizioni e desideri, paradossale causa di una latente, costante e corrosiva infelicità. Ho scommesso che tra i tantissimi testi ricevuti avrei individuato testimonianze di valore in grado di riaccendere qualsiasi giovane si trovasse ad attraversare un periodo di impasse”.


Il Muro del cambiamento
In concomitanza con l’uscita del Manifesto, è stato acceso al MAXXI di Roma il Muro del cambiamento, un’istallazione artistica itinerante ideata dallo stesso Caccamo, sintesi di tutto progetto, collante di diverse culture, religioni e identità unite dall’amore per la vita e da una visione evolutiva di futuro in condivisione e armonia. L’istallazione è composta da un muro di parole proiettate su un ledwall bianco. Collegandosi all'apposito sito è possibile digitare la propria ‘parola di cambiamento’ che verrà visualizzata istantaneamente nello schermo. Dal MAXXI di Roma il Muro del cambiamento ha raggiunto le quattro sedi di Gallerie D’Italia, Palazzo Vecchio a Firenze, i Musei Vaticani, il Museo del Novecento a Milano, Teatro Goldoni a Livorno, Palazzo Cordellina a Vicenza e MUSMA di Matera.


Un incontro tra generazioni
Il Manifesto del cambiamento nasce dalla certezza che i giovani, per costruire un futuro in evoluzione, debbano dialogare con i maestri. “Certo quindi che non esista futuro senza radici - si legge nella sinossi del libro - Giovanni Caccamo ha creato una nuova interazione tra analogico e digitale, giovani e saggi”. Loredana Amenta, giovane artista siciliana esperta in stampa e incisione d’arte, ha composto a caratteri tipografici in piombo dodici testi tra quelli dei protagonisti per poi imprimerli su carta cotone con una Albion Press del 1846 avvalendosi dell’antica tecnica inventata da Gutenberg nella metà del XV secolo. Ciascuno di questi fogli è stato poi affidato a un grande maestro contemporaneo che ne ha tratto ispirazione per un’opera d’arte cardine di un confronto generazionale. Chi è stato coinvolto? Arnaldo Pomodoro, Emilio Isgrò, Fabrizio Plessi, Ferdinando Scianna, Francesca Cataldi, Giulia Napoleone, Guido Strazza, Mario Ceroli, Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Jodice, Mimmo Paladino. Non solo: il volume contiene un'inedita lettera di Papa Francesco rivolta ai giovani.



Il contributo di Michelangelo Pistoletto e l'incontro con Caccamo
Il libro, come accennato, ha visto il contributo di Michelangelo Pistoletto: il maestro, nello specifico, ha accompagnato artisticamente la lettera di uno dei giovani protagonisti del libro, ossia la cantautrice Angelina Mango. Nella lettera su carta cotone della giovane artista il fondatore di Cittadellarte ha infatti realizzato il suo Terzo Paradiso, dando così eco ai contenuti del testo, intitolato infanzia. Anche sulla scia della partecipazione del maestro al libro curato da Caccamo, il cantante è stato in visita a Cittadellarte giovedì 1 febbraio. Dopo una visita negli spazi espositivi della Fondazione Pistoletto, guidato dal coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso Francesco Saverio Teruzzi, Caccamo ha incontrato Michelangelo Pistoletto. “Il pomeriggio a Cittadellarte - ha affermato Caccamo - è stato un’immersione di luce nelle profondità del pensiero e della bellezza. L’arte è da sempre ponte di riflessione, testimone di inverni e primavere dello spirito, ricerca, silenzi. Dialogare con Michelangelo Pistoletto è sempre fonte di ispirazione; percepire le proprie responsabilità artistiche e comunicative ci mette nelle condizioni di essere motore di un cambiamento, humus per nuove fioriture in opposizione al nichilismo e all’oscurantismo che troppo spesso ci soverchiano. Non esiste futuro senza radici, riscoprire il dialogo con i maestri ci aiuta a capire meglio chi siamo decollando sulla solidità di una traiettoria amica”.