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Premio De Sanctis per la Sostenibilità: Michelangelo Pistoletto premiato per il contributo alla cultura ecologica e sociale
Martedì 25 novembre, si è svolta a Roma la cerimonia di assegnazione della seconda edizione del Premio De Sanctis per la Sostenibilità. Tra i premiati, il fondatore di Cittadellarte, insignito “per il suo contributo al dialogo tra arte, responsabilità civile e tutela ambientale”. Nel corso della serata, il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato l’urgenza di un impegno collettivo per la sostenibilità, richiamando l'arte e la cultura come pilastri indistinguibili.
La cerimonia del Premio De Sanctis per la Sostenibilità, giunta alla sua seconda edizione, si è tenuta ieri sera a Roma, nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Organizzato dalla Fondazione De Sanctis, l’evento è promosso in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il premio mira a riconoscere persone, enti, imprese e progetti che si sono distinti per un impegno concreto e multidisciplinare: dalla tutela ambientale all’innovazione sociale, fino alla qualità culturale.
In questa seconda edizione, tra i premiati spicca Michelangelo Pistoletto, selezionato per il suo modo di coniugare arte e coscienza sociale. Secondo la motivazione ufficiale, infatti, il maestro incarna "un linguaggio creativo della sostenibilità", dimostrando che l’arte può diventare strumento di riflessione, cambiamento e trasformazione.
Nel suo discorso di ringraziamento, l’artista ha dichiarato: "Un antidoto esiste: è l’arte. Ed è attraverso di essa che possiamo riscrivere il copione dell’umanità". Una frase che racchiude la sua visione: l’arte non come decorazione, ma come leva per reinventare il rapporto tra umanità e pianeta, spingendo verso responsabilità collettiva e consapevolezza profonda.
Nel corso della cerimonia, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Picchetto Fratin ha posto l’accento sul valore strategico della sostenibilità: "Il Premio De Sanctis è uno dei momenti più significativi del dibattito pubblico; la sostenibilità rappresenta la grande questione strategica del nostro tempo. È visione, responsabilità, impegno. È un mosaico vivo di operosità e creazione. La sostenibilità è anche giustizia sociale. Non esiste sostenibilità senza cultura, ci consente di avere un nuovo modo di guardare al Paese". Con queste parole, il Ministro ha rilanciato l’idea che affrontare la crisi ambientale e sociale non può prescindere da un cambio di paradigma culturale, dove arte, etica e politica dialogano insieme.
Di grande rilievo anche l’intervento di Gianni Letta, Presidente del Premio, che ha voluto sottolineare l’importanza della visione spirituale e umanistica del lavoro di Pistoletto, collegandola alla grande retrospettiva UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art. Letta ha dichiarato: "Ringrazio il maestro, qui presente questa sera, dopo l’apertura nella Villa Reale di Monza di una meravigliosa mostra antologica delle sue opere. In UR-RA, curata da Francesco Monico, già Direttore generale dell'Accademia Unidee, potrete vedere non solo il suo lavoro ma il suo grande significato spirituale: il legame con il cardinale Ravasi, con il 'libro grande del creato', con l’Apologo, mette in relazione arte e religione come grandi forze dello spirito, quelle che, ricordava proprio Francesco De Sanctis, muovono il mondo. Monico, presentando la mostra, scrive che abbiamo voluto portare nel presente una riflessione antica: così come all’origine l’arte ha dato forma allo spirituale, ancora oggi può essere ponte tra le differenze, luogo di confronto e dialogo, arte come radice di umanità, come responsabilità, come promessa di un pensiero condiviso e dialogante. Solo questa è la condizione perché ci sia futuro".
Le parole di Letta hanno introdotto uno dei temi centrali della serata: la sostenibilità come forza culturale e spirituale prima ancora che ambientale, capace di radicarsi nella storia e nelle comunità.
Oltre a Pistoletto, la seconda edizione del Premio ha voluto mettere in luce sei percorsi diversi che testimoniano come la sostenibilità attraversi settori disparati: ambiente, industria, sport, economia circolare, bonifica, imprenditoria responsabile. Tra i premiati: una struttura per la bonifica delle discariche abusive presieduta dal commissario unico; una start-up per la gestione circolare dei rifiuti; un’azienda tessile impegnata nella moda sostenibile; uno stadio sportivo progettato secondo criteri green; la memoria di un pioniere dell’ambientalismo scomparso. Così, la cerimonia si è trasformata in un racconto corale: non un elogio dell’eccezione, ma un invito all’idea che la sostenibilità può diventare pratica quotidiana trasversale.
Dunque, il Premio De Sanctis per la Sostenibilità 2025 offre uno spunto importante per riflettere sul ruolo dell’arte oggi, non più come semplice estetica, ma come piattaforma di cambiamento. Il maestro, ancora una volta, ha dimostrato come un artista possa essere testimone e promotore di una nuova visione del mondo, dove creatività, responsabilità sociale e tutela ambientale non sono mondi separati, ma facce di uno stesso impegno.