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Finissage della mostra “Molti di uno”, al Castello di Rivoli Michelangelo Pistoletto in dialogo con Marcella Beccaria
Venerdì 23 febbraio, alle ore 18, il maestro presenterà nel Bookshop del Museo il suo ultimo libro, "La Formula della creazione". Pistoletto, per l'occasione, si confronterà sui temi del suo volume con la vicedirettrice e curatrice del progetto espositivo "Molti di Uno".
Michelangelo Pistoletto
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Il libro
“Dalla genesi del mio lavoro questo libro porta, attraverso 31 passi, alla genesi dell’Universo. E, nel contempo, alla genesi di una nuova società”. Con queste parole Michelangelo Pistoletto ha illustrato parte dei contenuti del suo ultimo libro, La formula della creazione. Nel volume, curato da Chiara Belliti e Ruggero Poi, il maestro biellese racconta in 31 passi il percorso umano e artistico che lo ha portato a definire la formula della creazione. Da lui stesso chiamata anche formula della vita. Il libro ripercorre, passo dopo passo, il cammino che l’essere umano ha attraversato creando la religione, la politica, la scienza e le culture della società grazie al fermento germinale dell’arte. In queste pagine si comprende come affrontare il passaggio epocale che l’umanità sta vivendo, fagocitata dalla generale crisi dei sistemi che essa stessa ha creato. Con la Formula della Creazione, Michelangelo Pistoletto offre l’opportunità di riconsiderare i cardini dell’esistenza e ci chiama a una nuova responsabilità verso noi stessi, verso l’altro, verso la natura di cui facciamo parte. È il libro che volta pagina. La regola universale, identificata nella Formula della Creazione, diviene, attraverso il percorso del libro, applicabile in ogni momento della vita quotidiana. È una chiamata a usare la Formula della Creazione per divenire coautori di una nuova società.

Molti di Uno al Castello di Rivoli
La mostra Molti di uno, visitabile al Castello di Rivoli fino al 25 febbraio e ideata per la Manica Lunga - è stata proposta in occasione dell’anno del 90esimo compleanno del maestro e si sviluppa attraverso 29 Uffizi tra loro comunicanti e interconnessi attraverso una serie di porte. Queste ultime, ciascuna recante sull’architrave l’indicazione dell’attività specifica, accolgono e rileggono l’arte del maestro in un gigantesco autoritratto che funziona come la mappa di una città ideale dell’avvenire. A questo proposito, l’articolazione della città in Uffizi riprende una riflessione alla quale l’artista ha dedicato spazio in La Formula della creazione. Come riportato in un nostro precedente articolo, nell’ottica di una visione di una nuova comunità eticamente responsabile, la mostra è anche un dispositivo per coinvolgere i visitatori, a partire dagli addetti ai lavori che a vario titolo operano all’interno e orbitano attorno al Museo: periodicamente una persona dotata di un sapere e di una prassi specifica in un’area per la quale esiste uno dei 29 Uffizi è stata infatti responsabile catalizzatore di incontri a tema.
L’esposizione, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria e proposta in collaborazione con Cittadellarte, è realizzata con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, si è inoltre aggiudicata il PAC2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.