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“Good morning, Palestine”, quando la scrittura attraversa il confine: a Villa Piazzo la presentazione del primo romanzo di Paolo Naldini

Una storia che intreccia amore, colpa e desiderio di giustizia, ambientata sullo sfondo del conflitto palestinese: a Pettinengo, mercoledì 12 novembre alle 18:30, sarà presentato il nuovo libro del direttore di Cittadellarte. L’incontro tra letteratura e impegno civile, organizzato da Pacefuturo, si articolerà attraverso un dialogo tra l'autore e il presidente di Pacefuturo Stefano Zumaglini e gli interventi di Nazarena Lanza, promotrice delle Local March for Gaza, e di Izz Aljabari, giovane artista palestinese.

Arte e società

È uscito in tutte le librerie e online, anche in formato digitale, Good Morning, Palestine di Paolo Naldini, il primo romanzo del direttore di Cittadellarte, edito da Capponi, che si pone come un viaggio nella coscienza e nel senso di colpa rispetto alla propria passività davanti alla storia, nella disarmante normalità con cui si convive con l’ingiustizia. L’autore racconta l’ossessione di un insegnante di scuola media, Sebastiano, travolto da una crisi morale e sentimentale, alimentata dall’impotenza provata per il genocidio del popolo palestinese e da un amore - irrazionale in ogni sua forma, ma linfa di ogni sua azione - verso una cantante “conosciuta”, o meglio ascoltata, su YouTube. Good Morning, Palestine è un grido, ma anche un diario intimo che diventa pubblico: il protagonista, in un dialogo costante e provocatorio con il proprio grillo parlante interiore, decide di mettersi in cammino verso Gerusalemme accompagnato soltanto dal suo barboncino, Leone. Una marcia interiore prima che geografica, verso l’idea di un domani diverso. Fra realtà e delirio, amore e desiderio, Good Morning, Palestine dispiega una lenta perdita di equilibrio – ritrovato? – prima solitario, poi collettivo.

Profezia e immagin(azione)
Paolo Naldini non solo ha firmato un’opera intensa e coraggiosa tinta di politica e compassione, ma è stato anche profetico: ha scritto il romanzo tra l’estate e l’autunno del 2024, senza conoscere la Global March to Gaza, che si sarebbe poi tenuta a giugno 2025 al Cairo. Good Morning, Palestine si rivela così specchio di una realtà sospesa nel tempo, che intreccia letteratura e introspezione, ma anche impegno civile: i proventi del libro sono infatti destinati al progetto The School Bag Project: Supporting Education in Gaza, a sostegno dell’istruzione per i bambini nei territori colpiti dalla guerra. Una storia che agisce, che oltrepassa i confini della fantasia. Sì, perché la narrazione riesce toccare le corde dell’animo umano, portando il lettore a interrogarsi sul proprio ruolo di fronte a quelle forme di ingiustizia all’apparenza distanti dalla sua quotidianità.

La presentazione a Villa Piazzo
Il 12 novembre, alle ore 18:30, Villa Piazzo a Pettinengo ospiterà la prima presentazione del romanzo. L’evento, organizzato da Pacefuturo, promette di essere più di una semplice vetrina del libro, bensì un invito a riflettere sul potere della parola, della coscienza e della solidarietà. Per dar forma a questo processo, l’autore dialogherà con Stefano Zumaglini, presidente di Pacefuturo, nelle vesti di moderatore. Alla presentazione del libro di mercoledì prossimo seguiranno gli interventi Portare la Palestina sui sentieri e nei paesi, a cura di Nazarena Lanza, promotrice delle Local March for Gaza, e il firmacopie di Paolo Naldini. L’evento si concluderà con un rinfresco offerto ai presenti e la presentazione della ricerca artistica di Izz Aljabari¹, giovane artista palestinese di Hebron che ha vissuto per due mesi in residenza a Cittadellarte, con la collaborazione della Qattan Foundation di Ramallah, nell’ambito del programma Unidee Residency Program, che accoglie artisti da tutto il mondo dal 1999.

Il commento del presidente di Pacefuturo
Ospitiamo con grande piacere – ha affermato Stefano Zumaglini la presentazione del libro di Paolo Naldini. Ci sta a cuore la pace, la pace vera e giusta, quella che in Palestina ancora non c’è, e naturalmente il sogno di un futuro dove guerra e sopraffazione siano bandite e i diritti riconosciuti. ‘Good Morning, Palestine’ porta un messaggio semplice e insieme forte in questo senso. L’accensione di un percorso di consapevolezza e di indignazione di un ‘uomo normale’ che si mette in cammino con il suo cane, rompendo la passività, l’indifferenza e il silenzio dominanti, per chiedere di fermare l’orrore in Palestina. Non sarà solo alla fine del cammino, tutt’altro e magnificamente. Un grande sogno, che condivido con Sebastiano, il protagonista della narrazione di Paolo Naldini, e con lui spero si realizzi”.

La voce dell’autore
Good Morning Palestine è la storia di un uomo ostinatamente normale, perché non riesce ad accettare lo sterminio e la negazione dell’idea stessa di giustizia. Mi ha colpito – ha sottolineato Paolo Naldini -– in questi terribili due anni che questa posizione fosse diventata anormale, anomala, che chi parlava di fermare il massacro fosse visto come lo strano, l’estremista. Ma come? Siamo cresciuti nelle scuole e nelle famiglie e nelle istituzioni con l’amore e la compassione veri per il popolo ebraico che ha subito il male spaventoso dell’Olocausto nell’indifferenza della gente e ora dobbiamo essere noi indifferenti di fronte alla pulizia etnica spietata e alla demolizione dei diritti umani e del diritto internazionale, conquiste di civiltà proprio in risposta all’orrore della Shoah? Mi sono chiesto chi fosse quest’uomo ‘normale’ e l’ho accompagnato nella sua storia straordinaria nella speranza di imparare qualcosa da lui o dalle persone che avremmo incontrato in questo viaggio immaginato. Alla fine mi sono ritrovato nella vita reale insieme ad altre centinaia, migliaia perfino un milione di persone normali come me a marciare per le strade della nostra amata Italia e dire ‘Free Free Palestine’. Anche io, più normale ancora del mio protagonista, ho fatto un piccolo viaggio”.

L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming su YouTube a questo link. Il volume è disponibile in tutte le librerie e online, anche in formato digitale. Il libro è inoltre acquistabile su Amazon.


¹Izz Al Jabari è un artista, ricercatore e curatore palestinese che esplora l'intreccio tra memoria, terra e potere coloniale. Attraverso installazioni di pietra, polvere e specchi, re-immagina gli archivi come ferite vive e luoghi di resistenza, fondendo la conoscenza indigena con forme poetiche e critiche.

Il progetto: a UNIDEE Residency Programs, Izz esplora la conoscenza locale come contro-narrazione al dominio coloniale e algoritmico. La sua ricerca intreccia memoria, intelligenza artificiale e sorveglianza, rivelando forme poetiche e materiali che resistano all'estrazione e rivendichino i modi silenziosi e incarnati di conoscere, radicati nella terra e nello spirito.

Pubblicazione
07.11.25
Scritto da
Luca Deias