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Il Biellese capitale del Terzo Paradiso
Lunedì 12 dicembre, sull'inserto "cheBiellaè" di Eco di Biella, è uscito l'undicesimo editoriale a firma di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. Vi proponiamo il nuovo episodio della rubrica "Biella Città Arcipelago" - che racconta lo sviluppo sostenibile nel Biellese - dedicato al meeting annuale degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso: "Per due giorni - così Naldini - gli ambasciatori ragioneranno su come sviluppare concretamente il Terzo Paradiso, ognuno nella propria città, ma insieme collegati e coordinati da Cittadellarte. Potrebbero essere questi Ambasciatori una specie di avanguardia di un turismo (non certo di massa), che consideri di soggiornare nel Biellese per prendersi cura di sé attraverso la cultura e l’impegno civico, l’arte e la sostenibilità, la natura e l’umano in armonia?"
Per due giorni ragioneranno di come sviluppare concretamente il Terzo Paradiso, ognuno nella propria città, ma insieme collegati e coordinati da Cittadellarte. Ecco: in totale gli Ambasciatori sono oltre 200, e tutti hanno come riferimento quello che è accaduto e sta accadendo negli spazi del complesso di archeologia industriale di via Serralunga, dove la Fondazione Pistoletto ha aperto negli anni ‘90 una scuola per cambiare il mondo attraverso l’arte e la collaborazione. Si tratta di centinaia di persone spesso influenti che conoscono Biella e la riconoscono come sede di una delle attività più importanti per il futuro di tutti noi. Ora, che cosa ci può dire una cosa del genere in relazione alle prospettive di sviluppo turistico per il Biellese? Evidentemente esiste per qualcuno una ragione nuova per venire nel nostro territorio. E una volta giunti, visitarne i gioielli storici e paesaggistici, apprezzarne i prodotti (dagli outlet agli agriturismi), godere della sua bellezza, scoprire quello scrigno che abbiamo chiamato Paesaggio della Lana, woolscape, in un progetto allo stato di prototipo sviluppato con il DocBi, Fatti ad Arte e oltre 20 partner, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Potrebbero essere questi Ambasciatori una specie di avanguardia di un turismo (non certo di massa), che consideri di soggiornare nel Biellese per prendersi cura di sé attraverso la cultura e l’impegno civico, l’arte e la sostenibilità, la natura e l’umano in armonia? Potrebbero essere Ambasciatori anche del Biellese, attraverso la cultura ovviamente, quindi in modo indiretto, ma forse anche più efficace rispetto a un rappresentante commerciale? Il Terzo Paradiso nasce a Biella, come Pistoletto e la omonima Fondazione.
Può essere un semplice caso oppure è un segnale di una precisa indicazione strategica? Nessuno può da solo costituire una meta turistica, nemmeno a Roma il turista va per una soltanto delle sue memorabili attrazioni. Ma se nel Biellese nasce e si sviluppa una visione che rappresenta per molti nel mondo un nuovo mito, e opera una scuola totale in cui gli allievi impara no a impegnarsi per la sostenibilità e l’equilibrio (sono oltre 150 all’anno, di cui oltre trenta per corsi annuali o triennali si stabiliscono qui per studiare, e unirsi alla popolazione studentesca che con Cittastudi, l’ITS TAM e l’Accademia Perosi include circa 1300 studenti), se quasi cento professionisti di rilievo si ritrovano a Biella per parlare di futuro, tutto questo non è forse un’indicazione, se non un incoraggiamento, per le prospettive di sviluppo turistico?
Siamo stati riconosciuti dall’UNESCO come Città Creativa. Perché non proporci come capitale della cultura italiana? Siamo un arcipelago di buone pratiche di sostenibilità, con un settore industriale ancora brillante nel mondo, e un modello urbanistico alternativo alla concentrazione soffocante delle metropoli inquinate. Il prossimo anno, 2023, saranno vent’anni dalla fondazione del Terzo Paradiso: potrebbe essere per l’Arcipelago Biella l’occasione di organizzare una kermesse, un evento con epicentro nel Biellese per lanciare nel mondo un segnale di rinascita, e gli Ambasciatori del Terzo Paradiso potrebbero essere un grande aiuto nel creare un progetto culturale e sociale concreto e credibile, e diffonderlo ampiamente. Sono convinto che potremmo riuscirci. Ma anche fossero altri a vincere il titolo di capitale della cultura, la semplice notizia che siamo candidati e ci giochiamo la partita con le nostre forze (come abbiamo fatto uniti per la designazione Unesco), che si tiene nel Biellese ogni anno un «festival della Rinascita» basato sul Terzo Paradiso sarebbe credo un bel contributo alle aspettative di attrarre turisti nel Biellese per vivere con noi uno dei posti più belli che ci siano. E comunque, nessuno può impedire che il Biellese sia riconosciuto come la Capitale del Terzo Paradiso. Scusate se è poco...