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L'arte colora la Pace: prevenire e superare i conflitti nel segno dell’arte
Domenica 25 maggio in Piazza della Signoria, in occasione dell'evento "Firenze dei Bambini", il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con MUS.E Firenze e Cittadellarte ha proposto momenti a tinte creative dedicati alle nuove generazioni: da attività di pittura aperte alle famiglie fino alla performance della "Scultura da passeggio" ispirata e dedicata alla "Sfera di Giornali" di Michelangelo Pistoletto.
In un panorama internazionale segnato da crescenti tensioni, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli si è fatto promotore di un messaggio di pace e dialogo utilizzando il linguaggio universale dell'arte. Prendendo spunto dal tema di Biennale Democrazia 2025, Guerre e Paci, il Dipartimento ha coinvolto oltre mille giovani dell'area metropolitana di Torino, trasformando le sfide del presente in opportunità di riflessione e di azione.
“L'arte è un potente strumento per raccontare e superare i conflitti”, afferma Paola Zanini, Responsabile del Dipartimento Educazione, “attraverso di essa, si costruiscono ponti tra diverse culture e si aprono visioni del mondo, creando spazi di dialogo e comprensione. Abbiamo cercato di potenziare la promozione di pratiche e iniziative per favorire il pensiero critico e la partecipazione attiva, offrendo ai più giovani strumenti per interpretare e trasformare la realtà e attivarsi a favore delle tante possibili Paci”.
Il progetto, che parte della sezione Democrazia Futura di Biennale Democrazia, ha visto un centinaio di classi torinesi impegnate in attività a scuola e al Museo: sono state coinvolte nell’incontro con opere di artisti contemporanei presenti nella Collezione del Castello di Rivoli - e non solo -, compreso il segno simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, sia per la continua e profonda collaborazione di sempre con il Dipartimento Educazione, sia alla luce della sua candidatura al Premio Nobel per la Pace, che lo vede tra i più attivi e impegnati grazie al suo essersi da sempre occupato di Pace preventiva. Il ruolo dell'arte nella promozione della pace è stato e continua a essere fondamentale. Da secoli, artisti di ogni epoca hanno utilizzato la loro creatività per denunciare le atrocità della guerra, per esprimere il desiderio di armonia e per arrivare a costruire possibili coesistenze pacifiche.
Insieme a Pistoletto, opere di Anna Boghiguian e Nicola De Maria oltre ad artisti più storicizzati come Pablo Picasso e Henri Matisse, hanno guidato i ragazzi nella realizzazione di una grande bandiera collettiva. Questa opera corale è una sintesi grafica e cromatica di innumerevoli elementi simbolici, lettere e ideogrammi che in tutte le lingue hanno declinato la parola "pace", disegnati, dipinti, variamente diversificati, realizzati con entusiasmo e passione da bambini, ragazzi e docenti. L'impegno del Dipartimento Educazione non si è fermato a Torino.
Il culmine di questo immenso lavoro condiviso è diventato l’evento conclusivo in occasione di Firenze dei Bambini, in Piazza della Signoria insieme a MUS.E Firenze e Cittadellarte, dove tutti i partecipanti si sono ritrovati a collaborare attraverso la pratica dell’arte. Una giornata intensa quella di domenica 25 maggio 2025, per continuare a "colorare di paci il futuro": un impegno collegiale e un'azione concreta che ha coinvolto grandi e piccoli, grazie all'azione di pittura aperta a tutte le famiglie. Azione che si è conclusa insieme alla Scultura da passeggio. L’opera di Michelangelo Pistoletto che Cittadellarte ha portato a Firenze dei Bambini e che ha completato attraverso un laboratorio didattico all’interno dell’Ospedale Meyer insieme a dei piccoli degenti, al personale sanitario, al MUS.E Firenze, alla Sindaca di Firenze Sara Funaro, all’Assessora all’Educazione Benedetta Albanese e al Direttore Sanitario Emanuele Gori, è diventata apripista e chiamata a festa insieme all’Orchestrina, chiudendo la bellissima manifestazione con una parata, che ha trasportato “tutti” dal cortile dei Buontalenti alla Piazza, davanti alla facciata di Palazzo Vecchio.
Da Torino a Firenze: un messaggio che si espande con il Terzo Paradiso
L'idea è stata quella di realizzare un'altra inedita "bandiera di bandiere", simbolo delle tante e diverse modalità di rappresentare ed esprimere le tante "paci", dei molteplici modi per dar loro forma e colore, attraverso simboli e parole. L’azione collettiva ha reso omaggio alle opere iconiche di grandi artisti di tutti i tempi, con un particolare omaggio a Il Castello Incantato, mostra allestita al Castello di Rivoli e dedicata proprio ai non adulti, riaffermando come l'arte è sempre stata un potente strumento per educare all'inclusione, alla convivenza e alla risoluzione dei conflitti grazie al fare e allo stare insieme. Il Cortile del Buontalenti a Palazzo Vecchio è stato un importante luogo di ritrovo: trasformare uno spazio storico in un laboratorio a cielo aperto, dove bambini, famiglie e cittadini si sono uniti per creare e dare ‘voce’ alla pace, è un segno che abbatte ulteriormente le barriere e promuove il senso di comunità, accentuato dalle molte e diverse nazionalità delle persone che hanno partecipato.
"Un grande lavoro a più voci: policromo, polimaterico, multilingue e multiforme che potesse arrivare ai più, che ha unito tutti, nella partecipazione corale e condivisa per educare alla pace, alla cooperazione, alla solidarietà, alla risoluzione dei conflitti attraverso la pratica artistica, lo stare insieme (...). Partiti da Biennale Democrazia a Torino, abbiamo continuato - ha aggiunto Zanini - a sfilare sulla piazza fiorentina, evidenziando come l'arte sia un potente veicolo per la trasformazione sociale e la promozione di valori fondamentali per un presente e quindi un futuro più pacifico. L'impegno del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, in sinergia con la visione di artisti come Michelangelo Pistoletto e il suo Terzo Paradiso - simbolo di connessione e responsabilità tra l'artificio e la natura e tra tutte le possibili dicotomie, presente in molte delle bandiere come segno di Pace preventiva - dimostra come la cultura possa essere un motore primario per la costruzione di un mondo in cui le 'paci' possono essere un obiettivo comune e condiviso. Vedere l'energia e la creatività dei bambini e delle loro famiglie impegnate a trasportare le bandiere delle 'paci' in Piazza della Signoria è stata la prova tangibile che la speranza e la collaborazione possono fiorire a partire dall’impegno di ciascuno, anche di fronte alle sfide più grandi. Un'azione - ha concluso - che ci ha riempito il cuore e che ci conferma come 'colorare di paci il futuro' è un impegno profondamente sentito, in cui unire la spiritualità francescana del Cantico dei cantici alla forza espressiva dell'arte e alla partecipazione collettiva, un esempio luminoso che ci dà la riprova che l’1+1=3 di Pistoletto è reale e di come la cultura possa essere uno strumento potente per educare alla pace e costruire un presente più sereno insieme alle nuove generazioni”.