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Il corridoio scolastico che ha l'anima del Terzo Paradiso
Nella scuola primaria Anna Frank del distretto didattico di Leinì in provincia di Torino, un’istallazione aerea di 35 metri, creata dai bambini con materiali di riciclo per l'inizio dell'anno scolastico, riprende il simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, come emblema della rinascita e della forza dell’arte che crea comunità annullando le barriere e le difficoltà di relazione. Abbiamo approfondito i contenuti con la docente dell’istituto Manuela Petris in un’intervista.
Terzo paradiso
Con un po’ di emozione, mi rivela che molti genitori negli anni l’hanno ringraziata perché nel tempo i loro bambini si ricordano dei laboratori a cui hanno partecipato. “Seminare cose che poi cresceranno è un po’ il mio mandato e il mandato di questa scuola. Le cose seminate poi camminano sulle gambe di chi le ha vissute. Non è vero che per forza a scuola si devono studiare solo le materie per cui impegnarsi seduti al banco davanti ad un libro. L’arte con il suo lato manuale apre un nuovo modo di vedere e di fare le cose”.
Ho domandato a Manuela che cosa l’abbia colpita dell’idea di Terzo Paradiso e perché ne abbia scelto proprio il simbolo per questa installazione. “Ho scelto il simbolo del Terzo Paradiso per questo progetto per l'inizio della scuola perché è associato al concetto di rinascita (progetto Rebirth/Terzo Paradiso) e quindi in questo momento niente sarebbe stato più adatto per la ripartenza in presenza a scuola con i bambini. Il simbolo del Terzo Paradiso, l’infinito che contiene uno spazio evocativo del noi in relazione a tutto ciò che ci circonda, che poi si fa comunità, facile da disegnare e riprodurre per bambini di 7/8 anni, crea in loro grande suggestione. A scuola abbiamo anche bambini autistici che quando passano sotto l’installazione si fermano, la guardano, si siedono sotto, cercano di saltare per provare a prendere i simboli… anche alunni che hanno difficoltà relazionali invece sotto questa installazione giocano con gli altri, gioiscono, li ridisegnano in aria con le dita”.
Tutto il progetto ha in sé un forte richiamo alla ricerca di Michelangelo Pistoletto come il riuso in generale e l’uso degli stracci in particolare - la Venere degli stracci, ndr -; una ricerca che viene interiorizzata proprio dai bambini e alla fine il risultato è meraviglioso. “Affidandoci ai bambini, alla loro fantasia e alla loro creatività si riesce a costruire il bello: sono sempre entusiasti e quindi l’importante è cercare di far passare il messaggio a loro perché questo possa continuare a crescere. Non si ricorderanno magari subito – conclude la docente – della lezione di grammatica o di matematica, ma di questo non si dimenticheranno di certo!”.