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Il Terzo Paradiso unisce arte e cura: dal Sudafrica al via la mostra digitale "CURE"
L'esposizione online - proposta dalla UJ Arts & Culture di Johannesburg - ha coinvolto 17 artisti che si sono interrogati e hanno esplorato attraverso nuove opere i passaggi che possono portare verso un nuovo livello responsabile di civiltà planetaria. Per l'elaborazione dei contenuti i partecipanti si sono ispirati al segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto, in riferimento all'equilibrio tra natura e artificio e alle qualità curative che può avere l'arte nella società.
Terzo paradiso
L'intervento di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte.
CURE ha coinvolto 17 artisti sudafricani*, che si sono interrogati e hanno esplorato nelle loro opere i passaggi che possono portare verso un nuovo livello di civiltà planetaria, essenziale per garantire la sopravvivenza della razza umana. Questo concetto si presenta in modo tangibile nel Labirinto e Grando Pozzo di Pistoletto, installazione che il fondatore di Cittadellarte ha esposto a partire dal 1969, presentato alla mostra a Fabrica a Brighton (video sotto) nel 2016 come The Third Paradise: The Labyrinth and the Well.
L'opera, attraversandola passo dopo passo, ‘richiede’ al visitatore di raggiungere il pozzo con l'acqua, rappresentato come uno specchio situato all'interno del percorso. Il cuore del labirinto è infatti “il pozzo della contemplazione e della riflessione - viene spiegato nella nota stampa della mostra - dove si può determinare con attenzione ciò che abbiamo fatto, ciò che siamo diventati e possibilmente la via da seguire per il futuro”. Sullo specchio è presente una rappresentazione del Terzo Paradiso, composto da monete provenienti da tutto il mondo. Questo simbolo è un'allegoria di un possibile futuro in cui il primo e il secondo paradiso rispettivamente della natura e dell'artificio umano non sono più in conflitto, ma sono in armonia grazie all'arte.
The Third Paradise: The Labyrinth and the Well by Michelangelo Pistoletto (Fabrica 2016)
Questo aspetto dell'arte associata alla cura è la chiave su cui si articola la mostra CURE, incentrata "sul nostro passaggio attraverso il mondo - si legge nel comunicato dell'esposizione - sulla riflessione e la riconciliazione tra il naturale e l'artificiale, seguendo la natura interdisciplinare del The Pandemic Project”. In concomitanza con CURE, il Dipartimento di Psicologia Industriale e Gestione delle Persone ospita inoltre un seminario che indaga sul rapporto tra natura e tecnologia - sempre in riferimento al simbolo trinamico - presso l'UJ College of Business and Economics.
Ogni giorno, sul sito della mostra, viene proposto un nuovo contributo: per visionarli cliccare qui.