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"La signorina Else", quando il teatro pone sotto i riflettori uno spaccato introspettivo della vita
Questa sera - 4 marzo 2022 - al Teatro Clitunno di Trevi è in programma uno spettacolo che coniuga musica, arte e letteratura e presenta la psicologia femminile offrendo un'intima riflessione di drammi e meraviglie. Lo show di Arthur Schnizler, che vede come attrice protagonista Diletta Masetti, propone l'inedita scena "Mirroring Labirinto 2021" ideata da Michelangelo Pistoletto. "Dentro le opere del maestro - così il regista Claudio Jankowski - c'è la vita, la stessa che io intendo portare nel teatro".
Arte e società

Ai nostri microfoni è intervenuto il regista per anticipare parte dei contenuti dello spettacolo e della scenografia del fondatore di Cittadellarte: “La signorina Elsa è uno spettacolo visionario - ha argomentato - che mette in luce un flusso di coscienza. In quest'ottica, ho voluto proporre non una semplice scenografia, ma una vera opera d'arte che viva intorno alla protagonista. L'attrice ha quindi la possibilità, grazie alla scena ideata da Pistoletto, di confrontarsi benissimo in questo contenitore, ossia il labirinto, che è struttura estremamente semplice, quasi ridondante, povera, ma allo stesso tempo efficace per quello che l'attrice andrà a vivere nella sua performance”. Su suggerimento del maestro biellese, inoltre, la scena verrà ripresa da una telecamera che servirà a fornire al pubblico un'altra visuale della protagonista su tutta la parete del teatro, come una sorta di specchio sullo sfondo: da qui, infatti, l'idea di chiamare la scena Mirroring Labirinto.

“Nel labirinto, inoltre, c'è la stanza di del personaggio - ha aggiunto il regista - che si riduce a una figura di cartone ritagliata, dove è presente un riflettore che darà spazio a un momento importante dello spettacolo, ossia quando l'attrice dovrà farsi vedere nuda, sconvolgendo il conflitto stesso dello spettacolo e del suo essere borghese. All'interno del labirinto una luce ‘testimonierà’ l'uso di uno specchio: qua emerge il parallelismo con Narciso, con l'attrice che si specchierà e deciderà drammaticamente quali saranno le conclusioni finali che la porteranno al suicidio. È quindi molto forte e originale l'idea della scena del maestro che, in qualche modo, vive insieme alla protagonista”. Il regista ha infine offerto una riflessione sulla pratica artistica di Michelangelo Pistoletto: “Sono incantato - ha affermato Jankowski - dall'arte e dalle opere del maestro biellese, che riesce a creare bellezza anche con materiali semplici e fruibili, ma che, grazie a lui, diventano contenitori di un pensiero o di un messaggio. In questo processo non c'è più una trasposizione concettuale, anzi, l'artista riesce offrire una dimensione e un senso più profondo alla realtà. È proprio questo - ha concluso - il ruolo della scenografia, che sarà viva, si modificherà e si muoverà, diventando funzionale alla vita vissuta dall'attrice. Credo che nelle opere del maestro ci sia la vita dentro e io quella vita lntendo portarla dentro il teatro”.
