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Michelangelo Pistoletto in dialogo con Carolyn Christov-Bakargiev ad "Artissima"
Oggi - 3 novembre - dalle 17.30 alle 18.30 si terrà un incontro che vedrà come relatori la direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e il maestro. L'appuntamento, proposto nel contesto della fiera d’arte contemporanea di Torino, verterà soprattutto sulla mostra "Molti di uno" visitabile a Rivoli negli spazi della Manica Lunga fino al 25 febbraio 2024.
Michelangelo Pistoletto


Ad esempio, oggi - 3 novembre - dalle ore 16:30 alle ore 17:30, al Meeting Point si terrà un appuntamento che vedrà dialogare Michelangelo Pistoletto e Carolyn Christov-Bakargiev (nelle foto sotto), direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Proprio quest'ultima realtà, a partire da ieri, ospita la mostra Molti di uno del maestro, curata dalla stessa Carolyn Christov-Bakargiev e da Marcella Beccaria e realizzata in collaborazione con Cittadellarte. L'esposizione, come riportato in un nostro precedente articolo, si articola attraverso 29 Uffizi tra loro comunicanti e interconnessi attraverso una serie di porte, ciascuna recante sull’architrave l’indicazione dell’attività specifica, accogliendo e rileggendo l'arte del maestro in un gigantesco autoritratto che funziona come la mappa di una Città ideale dell’avvenire. La conversazione di venerdì prossimo, proposta interamente in lingua italiana, si porrà come occasione di approfondimento della mostra da parte dei due relatori.


“Tra gli artisti che hanno ridefinito il concetto di arte a partire dalla metà degli anni sessanta del secolo scorso, Pistoletto fin dalla prima metà degli anni cinquanta - viene così presentato il maestro nella nota dedicata all'incontro sito di Artissima - si interroga sul concetto dell’identità personale e intraprende la via dell’autoritratto come espressione emblematica del suo pensiero. Nel 1961 dipinge il primo quadro specchiante ‘Il presente’ in cui il proprio autoritratto si staglia su un fondo nero ottenuto con vernice acrilica lucidissima che lo rende riflettente. Quest’opera si apre alla vita come scambio di relazioni e prospettive, determinando una nuova dimensione spazio temporale. Il superamento delle frontiere segnate dalla dimensione pittorica rappresenta per Pistoletto l’apertura a un paesaggio che si affaccia sulla contemporaneità dell’esistenza”.