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Pedalando per il Terzo Paradiso #9 - Portare l'Agenda 2030 in un viaggio europeo a due ruote
I due ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, in questa nuova tappa della loro avventura, mettono in luce l'ispirazione e i collegamenti del loro percorso in bici con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, dando anche il loro punto di vista sulla "crisi ambientale" internazionale prendendo come riferimento la Germania e l'Italia.
Terzo paradiso



Come avete portato i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile nel vostro viaggio? Quali goals avete toccato più da vicino?
Tiziana, all'inizio, ha proposto un ‘17 x 17’: prevedevamo di riuscire, eccetto quei giorni nei quali, necessariamente, avremmo coperto le distanze con altri mezzi di trasporto (gpl o treni), a toccare un punto al giorno di quei 17 goals dell'Agenda 2030 dell'ONU. Come già detto, l’unico comune denominatore, di per sé indeterminabile, ovvero il tempo, inteso nella sua immediatezza e scorrevolezza, cambia le sorti e i ritmi delle intuizioni e quindi dei nostri progetti: il viaggio si è fatto più lungo; le tappe e i luoghi da raggiungere, per merito anche del meteo, si sono moltiplicati, dipanandosi in un filo logico di obblighi, a sottolineare l'importanza storica di luoghi dapprima insignificanti e poi fondamentali per proseguire nel senso dell'impresa! Ai 17 obiettivi si è andato ad aggiungere un altro percorso, quello dedicato a Joseph Beuys, che la vituperata Wikipedia indica come pittore, relegandone la figura di performer e ambientalista ad un’importanza di secondo piano. Ecco, diciamo che quell'uomo rappresenta, per noi, una imprescindibile ispirazione. Così, la Germania, che, all'inizio del 2018, ammetteva di non poter raggiungere i propri obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2, ci è apparsa, nell’appunto visivo delle costanti infrastrutture, in costruzione e per la produzione di energie alternative ben al di sopra di altri paesi, nei quali il dilemma dello sviluppo si incentra ancora sull’inadeguatezza delle riforme.


Vivere in Italia - passando per una natura, per alcuni versi fortunamente ancora selvaggia ma bistrattata e, troppo spesso, ‘sfrattata’ quando non soltanto sfruttata per il rendiconto di pochi - si traduce in uno stentato sopravvivere, ci obbliga a portare avanti, con fierezza, quei progetti che anche il nostro ruolo di ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso ci permette di immaginare possibili e dovuti. Un obiettivo alla volta, una tappa alla volta, abbiamo cercato, lungo il viaggio, di mettere in luce - attraverso la nostra sensibilità, nelle nostre possibilità, mediante la nostra presenza fisica e geografica e con delle performance e con la comunicazione diretta - quei valori che rappresentano il nostro ruolo, la nostra missione e l’urgenza che ognuno si prenda le proprie responsabilità, nell'atto come nella complicità del non fatto.
È ora di smetterla di stare a guardare o, peggio, di parlare, al bar come al tavolo di casa, di tutto ciò che non va, tranne il fatto che stiamo seduti a raccontarcelo. È ora di muoversi, in bicicletta o meno!

