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“Arte Povera. La bellezza dell’essenziale”: Michelangelo Pistoletto tra i protagonisti della mostra a Firenze
Dal 17 aprile al 27 giugno 2025, la sede fiorentina di Tornabuoni Arte ospita “Arte Povera. La bellezza dell’essenziale”, una mostra collettiva che celebra i protagonisti del movimento nato in Italia negli anni Sessanta. Tra le opere in esposizione, anche due lavori di Michelangelo Pistoletto: i quadri specchiati “Autoritratto” e “Partitura In Nero – E (Ritratto di Eunmi Lee)”. Il suo contributo all’esposizione rinnova il dialogo tra materia, riflessione e responsabilità, in perfetta sintonia con la poetica del Terzo Paradiso e la visione di Cittadellarte.
In un tempo che ci abitua all’eccesso, l’essenziale torna a parlarci con forza. La mostra Arte Povera. La bellezza dell’essenziale, ospitata negli spazi della galleria affacciata sul Lungarno Cellini, riporta l’attenzione su un movimento che ha saputo trasformare la povertà dei mezzi in una ricchezza di visione, ponendo la materia nuda al centro di una nuova consapevolezza estetica e politica.
Attraverso le opere di artisti come Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Mario Merz, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone e Gilberto Zorio, il percorso espositivo racconta l’urgenza di una ricerca che, sin dagli anni Sessanta, ha proposto un linguaggio diretto, fatto di oggetti quotidiani, materiali naturali e gesti minimi, in opposizione al consumismo dilagante e all’artificio dell’arte ufficiale.
In questo dialogo, Michelangelo Pistoletto emerge come figura centrale. La sua opera ha incarnato, fin dagli esordi, un’attitudine profondamente relazionale e visionaria: specchiando il mondo e riflettendo l’osservatore, ha reso l’arte uno spazio di co-creazione e di coscienza. In mostra, due lavori del maestro ne restituiscono in modo emblematico la traiettoria poetica e formale: Autoritratto (1962–1986), una serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio in cui il corpo dell’artista si dissolve e si moltiplica nel riflesso dello spettatore; e Partitura In Nero – E (Ritratto di Eunmi Lee) (2010–2012), che intreccia ritratto, ritmo e memoria, proiettando la figura umana in una dimensione altra, sospesa tra presenza e astrazione.

Michelangelo Pistoletto, "Partitura In Nero – E (Ritratto di Eunmi Lee)", (2010–2012)
In entrambe, l’arte diventa spazio di relazione, gesto che coinvolge l’altro, dispositivo per attivare nuove forme di percezione e responsabilità. È questo stesso principio che ha guidato la nascita di Fondazione Pistoletto Cittadellarte Onlus, dove l’impegno artistico si trasforma in prassi sociale, educativa, ambientale. Qui, l’opera del Terzo Paradiso – simbolo di un equilibrio possibile tra natura e artificio – diventa visione generativa, presente non solo come installazione permanente, ma come matrice concettuale di ogni azione trasformativa.
Anche se non esplicitamente presente nella mostra fiorentina, l’orizzonte etico e poetico della formula trinamica continua a risuonare nel lavoro del fondatore di Cittadellarte. Dunque, la sua partecipazione ad Arte Povera. La bellezza dell’essenziale è tutt’altro che celebrativa: è una chiamata alla responsabilità, un invito a guardare l’arte come gesto che lascia traccia, che ascolta, che semina futuro.