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Cittadellapace, Cittadelfuturo: a Gorizia e Nova Gorica il confine diventa dialogo grazie all’arte della demopraxia
Dal 23 al 25 ottobre, la Capitale Europea della Cultura ha accolto il Forum “GO! 2025 – Cittadellapace, Cittadelfuturo”, realizzato da Fondazione Pistoletto e Comune di Gorizia. Oltre sessanta organizzazioni sono state coinvolte in un grande laboratorio partecipativo per trasformare la pace in pratica collettiva. Sulla scia dell'iniziativa, è inoltre prevista per il prossimo anno la realizzazione di un'installazione del Terzo Paradiso transfrontaliero tra Gorizia e Nova Gorica.
Per tre giorni Gorizia e Nova Gorica e Šempeter si sono trasformate in un laboratorio vivo di dialogo, convivenza e progettualità che ha coinvolto una nutrita e rappresentativa comunità di istituzioni e cittadini. . Il riferimento è al Forum GO! 2025 “Cittadellapace, Cittadelfuturo”, che ha chiamato a raccolta oltre 60 organizzazioni provenienti da Italia e Slovenia, mettendo a confronto istituzioni, artisti, cittadini e studenti in una fitta trama di incontri, performance e tavoli tematici. Il cuore dell’appuntamento è stato far vivere la pace come fondamento della cultura europea condivisa nelle differenti identità, costruendo insieme ai partecipanti la città del futuro. ll Forum, tenutosi dal 23 al 25 ottobre e realizzato da Cittadellarte e dal Comune di Gorizia, si è rivelato un’importante occasione di incontro, dialogo e visione condivisa sul futuro della città e del territorio transfrontaliero. Le tre giornate, oltre ad aver permesso alle organizzazioni e istituzioni di Gorizia e di Nova Gorica e Šempeter , di incontrarsi e dialogare, sono state caratterizzate da momenti di coinvolgimento ampio della cittadinanza, e da alcuni momenti pubblici con importanti ospiti.
Il dietro le quinte
Alla base dell’iniziativa, la consapevolezza di vivere in un’epoca post-ideologica e di crisi generalizzata, in cui il sistema della rappresentanza politica non ha completato la promessa della democrazia. La popolazione, per esercitare davvero il proprio potere, può dunque passare dall’ideologia alla pratica avvalendosi del metodo demopratico, ideato da Paolo Naldini e sperimentato da Cittadellarte, pubblicato come ultimo (per ora) manifesto di Pistoletto “L’arte della demopraxia”, 2018. La demopraxia mette infatti al centro la forza delle organizzazioni già esistenti - associazioni, imprese, fondazioni, enti - come micro-governi e laboratori di decisione collettiva. Sulla scia del processo demopratico (che prevede tre fasi operative, ossia Mappatura, Forum, Cantiere), a Gorizia il percorso ha preso forma già all’inizio del 2025 con una serie di momenti chiave: la creazione collaborativa della Sfera di Giornali, opera ispirata a quella di Michelangelo Pistoletto co-creata dagli studenti del Liceo Fabiani per l’inaugurazione di GO! 2025; la mappatura di associazioni attive; la definizione delle tematiche prioritarie oltre i confini amministrativi; il Forum di co-progettazione; e il Cantiere aperto di implementazione delle Azioni, con l’obbiettivo di offrire una infrastruttura permanente di partecipazione e creazione civica
Andrea Paoletti, Paolo Naldini, Giacomo Bassmaji, Patrizia Artico.
Tavoli di lavoro: i risultati
Durante il Forum i tavoli tematici hanno affrontato le grandi sfide della conurbazione Gorizia-Nova Gorica-Šempeter, suggerendo visioni condivise e azioni concrete. I tavoli sono stati i seguenti: scuola; urbanistica; cultura; burocrazia; Città della pace; geopolitica, demografia e promozione del territorio; sport e architettura. Scopriamo dunque quanto emerso.
Scuola
Si è immaginata una “scuola aperta e partecipata in un’ottica transfrontaliera”: un polo innovativo accogliente e inclusivo, accessibile fuori dall’orario curricolare, luogo di educazione permanente, civico e culturale, con attenzione forte al benessere giovane e ai partenariati pubblici-privati. Il tavolo ha posto le basi per progetti educativi transfrontalieri, laboratorio di cittadinanza attiva e dialogo.
Urbanistica
Il tavolo, che come di consueto si è rivelato uno spazio di incontro, si è focalizzato sulla città del futuro: quest’ultima chiede spazi verdi, senza barriere, nuovi luoghi di aggregazione, lavoro e divertimento, compenetrazioni e pianificazioni organiche orientate alle necessità delle nuove generazioni. La priorità è istituire nuove forme di alleanze, individuare intelligenze collettive e sperimentare alleanze con le istituzioni attraverso il lavoro di “parlamenti” diretti, non più solo delegati.
Cultura
Il dibattito su “La città museo” ha generato interrogativi su come rendere la conurbazione uno spazio culturale vivo, dove la cultura è linguaggio condiviso e dimensione di benessere. Sono emerse proposte interdisciplinari per una cultura accessibile a tutte le generazioni, un welfare culturale attivo, eventi sentiti su entrambe le sponde, mappe di comunità e progetti annuali che collegano le storie e le memorie di entrambi i territori.
Burocrazia
I partecipanti hanno immaginato la creazione di un tavolo permanente transfrontaliero di programmazione culturale, mappatura degli attori amministrativi e istituzionali, aperture pubbliche e calendarizzazione di iniziative condivise, con l’obiettivo di rendere la burocrazia un alleato e non un ostacolo all’innovazione e alla collaborazione.
Cittadellapace
I partecipanti italiani e sloveni hanno espresso il significato di pace come conoscenza di sé, fiducia, accoglienza della diversità. Si sono delineate azioni concrete per favorire la convivenza, come occasioni di incontro, tradizioni vissute insieme, percorsi di memoria condivisa, momenti di fratellanza. Il gruppo ha ipotizzato una “Festa dell’incontro e della pace” con incontri tematici annuali fra Italia e Slovenia su cibo, territorio, agricoltura e cultura, pensata come eredità viva della Capitale Europea della Cultura.
Geopolitica/demografia/territorio
Si è discusso sul valore di Gorizia–Nova Gorica come laboratorio di pace, partecipazione europea e convivenza, sulle strategie per rendere la città attrattiva per giovani e famiglie, sui modelli di Zona Europea di Sviluppo Economico, sulla promozione culturale e sui servizi integrati transfrontalieri. È emersa la necessità di una cultura dell’accoglienza ponderata, della valorizzazione delle best practices esistenti e il rilancio dell’azione congiunta fra enti, università, associazioni territoriali.
Sport/architettura
Il tavolo dello sport ha posto le basi per un comitato congiunto fra società sportive delle due città, per garantire servizi migliori e costruire comunità attraverso il movimento.
Un ulteriore risultato significativo arriva dal tavolo “Legami che si intrecciano”, composto dagli studenti di Architettura e di Scienze Diplomatiche dell’Università di Trieste, con sede a Gorizia. Il gruppo ha elaborato la proposta di un’installazione di arte pubblica del simbolo del “Terzo Paradiso Transfrontaliero”, un’opera emblematica che verrà realizzata accanto alla Stazione Transalpina, con una metà sul territorio italiano e l’altra in Slovenia.
Michelangelo Pistoletto al microfono.
Paolo Naldini, Andrea Illy, Michelangelo Pistoletto.
Gli interventi pubblici
La tre giorni di coprogettazione ha anche sviluppato un public program aperto con interventi di ospiti di assoluta autorevolezza, che hanno offerto alla comunità non solo tre serate di grande valore culturale, ma anche uno sguardo sul futuro, basato su cooperazione, sostenibilità, creatività e partecipazione. La prima serata ha visto protagonista Paolo Verri, direttore della Fondazione Alberto, e Arnaldo Mondadori, che ha proposto una riflessione sul modo in cui si affronta il presente. Verri ha ricordato che “stiamo vivendo tutti malissimo”, perché spesso si guarda alla realtà con una prospettiva distorta, orientata più alla competizione che alla collaborazione. Il suo invito è stato chiaro: superare l’idea della rivalità e costruire alleanze e cooperazione, condividere visioni e responsabilità, riscoprendo la forza del lavorare insieme. Un messaggio che risuona nel percorso di Go! 2025 e nella natura stessa di un progetto transfrontaliero. È intervenuta, per l’occasione, anche Tiziana Pers, la quale si è interrogata sulla possibilità di attribuire un valore economico a una vita o a un’opera d’arte, riprendendo la sua ricerca artistica rivolta a valorizzare l’animale come vita e come essere umano che non va venduto come carne da macello. La seconda giornata ha visto alternarsi le voci di Andrea Illy, Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini. Il presidente di Illy si è soffermato sul valore ambientale, ricordando che “domani i Paesi più potenti potrebbero essere quelli che hanno più boschi”, offrendo una prospettiva che ribalta i parametri tradizionali di potere e invita a riconoscere la centralità della natura nelle sfide globali future. Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini hanno invece ripreso il tema della Demopraxia, considerabile anche come un vero e proprio sistema di pace preventiva; un modello operativo che può essere adottato anche dai paesi più poveri e sperduti del mondo. L’ultima serata è stata animata dal contributo di due imprenditrici, Antonella Nonino e Patrizia Moroso. La prima ha posto al centro il tema della partecipazione attiva, riconoscendone la complessità ma anche la forza trasformativa quando guidata da regole, amore e passione, la seconda ha invece ricordato quanto la diversità sia motore di sintesi creativa e innovazione, richiamando l’opera simbolica di Pistoletto Love Difference.
Il cantiere e lo sguardo al futuro
Il Forum si è concluso con una sessione plenaria e la presentazione pubblica di quanto emerso dai tavoli. Alla tre giorni, come previsto dal pensiero demopratico, seguirà la fase del Cantiere di lavoro: la partecipazione, nello specifico, proseguirà per i prossimi dodici mesi, con incontri, attività e monitoraggio degli impatti. La città del futuro prenderà dunque forma non come promessa, ma come pratica quotidiana, dove cittadini, istituzioni e organizzazioni compongono insieme la trama della convivenza. Come sottolineato da Michelangelo Pistoletto, “l’arte diventa strumento di partecipazione e responsabilità collettiva. È il popolo che, unendosi in pratica, costruisce la città del futuro”. Il Forum si è quindi confermato cantiere culturale e politico che continuerà a vivere oltre la tre giorni, con l’impegno di trasformare le visioni in pratiche durature e condivise fra cittadini, istituzioni e territori.
Patrizia Moroso e Antonella Nonino con Andrea Paoletti.
La Conversazione con la Città
Le idee emerse dal Forum non rimarranno solo programmi all’interno delle organizzazioni che hanno partecipato, ma diventeranno segni visibili nel territorio: le istanze raccolte verranno infatti portate alla cittadinanza attraverso una campagna di cartelloni creativi, installati nelle tre città transfrontaliere. Gli slogan e i concetti nati dal confronto saranno proposti in due lingue, grazie al supporto grafico e alla creatività degli studenti del Liceo Max Fabiani, che daranno forma visiva all’immaginario collettivo.
Le realtà protagoniste
Il Forum si è avvalso della collaborazione e della partecipazione di numerose realtà di differente provenienza geografica e tipologia: Università di Trieste con Sede a Gorizia, i tre comuni coinvolti, Liceo Artistico Max Fabiani, Club UNESCO FVG, Italia Nostra, Artisti Associati Gorizia Centro di produzione teatrale, GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), associazioni sportive, Ordine dei commercialisti, Associazioni di artigiani, Legambiente, Javši Zavoď GO! 2025 (ente che gestisce e coordina le attività di GO! 2025), testate giornalistiche (Piccolo, Primorski, Messaggero).
L'installazione permanente
Sulla scia del Forum, il prossimo anno - in data da definire - sarà realizzato un Terzo Paradiso transfrontaliero tra Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia), ispirato all’opera concettuale di Michelangelo Pistoletto. L’idea è nata proprio nell’ambito del Forum di GO! 2025, durante il tavolo tematico Legami che si intrecciano, elaborata dagli studenti Etienne Milano, Marco Conti, Ulisse Viviani, Stefano Del Franco e Francesca Diso delle Facoltà di Architettura e Scienze Diplomatiche dell’Università di Trieste – sede di Gorizia coadiuvato con i tutor e il personale di Fondazione Pistoletto Cittadellarte. La realizzazione dell’opera prevede l’utilizzo di materiali provenienti direttamente dalla storia del confine: segmenti del muro di separazione tra Gorizia e Nova Gorica, simbolicamente demolito e ricomposto nell’opera; vecchie reti di confine, conservate dal Comune di Gorizia, rielaborate come elementi strutturali e artistici dei tre cerchi; eventuali rammenti lapidei e metallici recuperati dalle aree limitrofe, per conferire autenticità storica e continuità narrativa al progetto. Questi elementi verranno organizzati per costituire fisicamente i tre cerchi intrecciati del Terzo Paradiso, trasformando ciò che divideva in ciò che connette. L’opera verrà posizionata accanto a Piazza Transalpina, in un punto strategico del progetto di riqualificazione in corso e parallelamente alla linea di confine, enfatizzando l’idea di attraversamento e continuità; tutto in una zona facilmente accessibile al pubblico e visibile tanto dal lato italiano quanto da quello sloveno.
La voce di Paolo Naldini
“È precisamente nelle fratture del tempo di crisi – ha affermato il direttore di Cittadellarte - che le società ritrovano la possibilità di pensarsi altrimenti: è in tali soglie di incertezza che maturiamo una visione nuova e la forza interiore necessaria a trasformare i nostri paradigmi, riconfigurando il senso stesso dello stare nel mondo. Così la vita politica dei cittadini oggi cerca possibilità di rinnovarsi e ritrovarsi. La Demopraxia offre esattamente questo: una nuova alleanza tra Istituzioni e i cittadini riuniti non in strutture ideologiche, ma nelle organizzazioni con cui producono la realtà: le imprese, le associazioni, le istituzioni stesse e ogni altra forma di raggruppamento con cui gli individui si uniscono per creare insieme. Occorre sviluppare metodi, strumenti e pratiche per fare dell’amministrazione un’arte condivisa”.
Il commento di Giacomo Bassmaji
“Il territorio in cui abbiamo operato – ha dichiarato Bassmaji, Project manager dell'Opera Demopratica di GO!2025 - è profondamente ricco di storie condivise. Il Forum dell’Opera Demopratica di GO! 2025 ha mostrato come le idee emerse dai partecipanti, provenienti dalle tre città confinanti, abbiano contribuito a generare un’intelligenza collettiva orientata al futuro, con una volontà forte e consapevole di collaborare per costruire una cittadellapace. Da questo impulso nasce l’idea di un laboratorio permanente di dialogo e programmazione congiunta. Le organizzazioni coinvolte hanno manifestato con decisione il desiderio di continuare a lavorare insieme”.
L’analisi di Andrea Paoletti
“Il valore più grande che emerge da questo percorso – ha spiegato il Coordinatore del Forum di GO! 2025 - è l’alleanza: la capacità di mettere insieme energie diverse e costruire una visione comune che va oltre ogni confine. Il vero lascito di questo Forum è il cantiere aperto di relazioni e pratiche condivise, un’eredità viva e concreta per una Capitale Europea sempre più ‘borderless’, dove la comunità è la protagonista della trasformazione”.