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Da Let Eat Bi a Slow Food: Armona Pistoletto ha presentato "Terre AbbanDonate" a Cheese - VIDEO
Nel contesto della 14esima edizione della rassegna tenutasi a Bra, il 15 settembre scorso la presidente di Let Eat Bi è intervenuta come relatrice alla conferenza "Terre abbandonate e ricambio generazionale – Dati e buone pratiche per una visione sistemica nazionale". Armona Pistoletto, per l'occasione, ha messo in luce le progettualità della sua associazione e della Fondazione Pistoletto focalizzandosi su "Terre AbbanDonate": "Cerchiamo - ha affermato - di essere protagonisti di un cambiamento responsabile in ogni ambito del tessuto sociale partendo dall'arte”.
Nutrimento
La presidente dell'associazione ha esordito illustrando la nascita di Cittadellarte, che “si deve a mio padre Michelangelo, il quale, dopo anni di carriera artistica internazionale, negli anni '90 è tornato a Biella e ha acquistato un lanificio dismesso poi diventato un hub creativo. Questo processo culturale si è sviluppato a partire dall'arte, perché a suo avviso quest'ultima doveva essere posta in relazione con ogni ambito del tessuto sociale, nutrimento compreso”. Armona ha così spiegato la suddivisione degli uffici - una volta definiti uffizi - della Fondazione e ha spiegato i principi del Terzo Paradiso. Proprio dal simbolo trinamico è nata l'ispirazione per la realtà che lei presiede: “L'associazione Let Eat Bi doveva divenire - ha sottolineato - il Terzo Paradiso in terra biellese, impegnandosi su pratiche in ambito agricolo e food con progetti all'insegna dell'equilibrio tra natura e artificio”. A quali si è riferita? Ad esempio al mercatino settimanale del mercoledì, che consente ai produttori locali di vendere eccellenze stagionali e naturali; all'Accademia Verde, che mira a favorire lo scambio dei saperi con appuntamenti ad hoc; al lavoro sul Biochar, carbone vegetale che dona nuova vita agli appezzamenti; al progetto Terre AbbanDonate, in linea coi valori e i topic del convegno. “Nel 2015 - ha aggiunto Armona - è nato questo progetto, che consente di dare in dono un proprio terreno attraverso un catasto solidale e, allo stesso tempo, mediante un anagrafe solidale, di fare rete con chi ne vorrebbe uno ma non ce l'ha. Noi - ha concluso - partiamo dall'arte e cerchiamo di inserirci in un cambiamento responsabile della società attraverso progetti come questo”.