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Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, un'inedita Tavola cromatica in omaggio al Terzo Paradiso
Celebrare il "Rebirth Day" con progettualità a tinte sostenibili e creative rivolgendosi alle nuove generazioni con la "Tavola cromatica" e "Coltiviamo un sogno": il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli ha posto il simbolo trinamico in connessione con l'ortofrutta naturale attraverso un'installazione collettiva e ha proposto degli speciali orti artistici negli spazi scolastici. “Oggi nel processo educativo è indispensabile riconsiderare la relazione col contesto naturale - ha affermato Paola Zanini, Responsabile Dipartimento Educazione Castello di Rivoli e ambasciatrice Rebirth - per accrescere la propria consapevolezza, anche alla luce delle ricerche di antropologi e scienziati come Natasha Myers e Timothy Choy che arricchiscono di nuovi contenuti e pratiche il pensiero ecologista". Riviviamo le due iniziative iniziate nel 2022.


La Tavola cromatica nel segno del Terzo Paradiso
Nel dicembre 2022, il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli ha festeggiato il decennale del Rebirth Day con un doppio evento collettivo: la Tavola cromatica in contemporanea e in collegamento online tra Rivoli e Como, momento conclusivo dell’azione Coltiviamo un sogno nell’ambito del progetto nazionale Di Bellezza Si Vive. Il progetto è tra i più innovativi di quelli selezionati da Con i Bambini nel fondo per il contrasto della povertà educativa minorile: espressione di un partenariato multidisciplinare sul territorio italiano sotto la direzione di Giorgia Turchetto, ente Capofila Il Manto di Como (Fondazione Cometa), il progetto coinvolge oltre al Dipartimento Educazione, Fondazione Horcynus Orca di Messina, ON Impresa Sociale di Milano, Studio MCG – Studio Associato di Pedagogia e Psicologia Clinica, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Roma, Fondazione Mario Moderni di Roma, Assifero di Roma, Aragorn di Milano. Un percorso quadriennale di ricerca-azione sperimentale, che pone la bellezza al centro di un metodo educativo nel quale assumono particolare importanza l’emersione dei saperi spontanei, il protagonismo giovanile, l’approccio esperienziale, la relazione educativa e l’orientamento alle scelte attraverso la generazione di bellezza. In occasione del Rebirth Day 2022, ragazzi, docenti e famiglie si sono riuniti attorno alla Tavola cromatica, che sia a Rivoli sia a Como è stata allestita in forma di Terzo Paradiso in omaggio all’artista che ha ispirato l’azione, per rimettere in circolo pensieri ed esperienze collettive nel segno della sostenibilità, della condivisione e della rinascita attraverso l'arte e la cultura. La Tavola cromatica è un’azione collettiva nel segno dell’arte e della sostenibilità, uno spazio fisico e simbolico in cui condividere i prodotti della terra attraverso il coinvolgimento di tutti i sensi: si può osservare la bellezza dei colori di frutta e verdura e sentirne il profumo, saggiare le diverse consistenze e gustare la bontà dei prodotti scelti tra i cibi a Km 0, in una logica di basso impatto ambientale. Nel caso specifico sono utilizzati anche i frutti degli orti nati dal progetto Coltiviamo un sogno oltre a vegetali autoctoni e presenti nei territori coinvolti.
“Il rapporto tra arte e cibo - viene specificato nel comunicato - si declina nella storia dell’arte di tutti i tempi: la Tavola cromatica trova un importante riferimento in Michelangelo Pistoletto con il suo costante impegno nel porre l’arte al centro della trasformazione sociale responsabile, oltre che nelle opere degli artisti dell’Arte Povera in Collezione al Castello di Rivoli”. A Rivoli, la Tavola cromatica è stata allestita all’interno della biblioteca, scelta, non a caso, come luogo simbolico di nutrimento per la mente a cui, per la speciale occasione, si è voluto affiancare quello per il corpo, in un connubio volto a sottolineare la necessità di nutrire entrambi di bellezza, colore, arte, in equilibrio con la natura. I ragazzi della Scuola Secondaria Levi hanno passato le consegne della cura dell’orto nato nel giardino scolastico alla classe 5° della Primaria Allende, che il prossimo anno frequenterà la medesima scuola. Contemporaneamente a Como i giovani allievi della Scuola Oliver Twist hanno accolto la classe della Scuola Secondaria dell’IC Como-Rebbio a cui è stata simbolicamente affidata la cura dell’orto nato dall’azione Coltiviamo un sogno; insieme hanno allestito la Tavola cromatica negli spazi della Fondazione Cometa che dal 1998 si occupa di accoglienza, educazione, formazione, inserimento lavorativo attraverso azioni dal forte impatto sociale.

Coltiviamo un sogno
L’azione Coltiviamo un sogno, condivisa con Fondazione Cometa di Como ha coinvolto, fin da marzo 2022, i ragazzi della Scuola Oliver Twist di Cometa e delle Scuole Secondarie degli IC Como-Rebbio e Levi di Rivoli. Coltiviamo un sogno si fonda sulla realizzazione di orti artistici negli spazi scolastici, insieme alle attività a scuola, al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e all’aria aperta. Nell’ambito dell’azione, attraverso la realizzazione dell’orto, inteso come metafora di crescita e condivisione, si accompagnano i ragazzi ad una riflessione collettiva su come la biodiversità appartenga alla natura e all’umanità. “Oggi nel processo educativo è indispensabile riconsiderare la relazione col contesto naturale - ha affermato Paola Zanini Responsabile Dipartimento Educazione Castello di Rivoli - per accrescere la propria consapevolezza, anche alla luce delle ricerche di antropologi e scienziati come Natasha Myers e Timothy Choy che arricchiscono di nuovi contenuti e pratiche il pensiero ecologista. Un orto, così come l’azione Coltiviamo un sogno ha evidenziato, implica l’assunzione di un comportamento responsabile verso gli altri e il pianeta e, allo stesso tempo, diventa un messaggio ed un movimento di impegno verso il cambiamento climatico, in difesa dei territori e delle specie che li abitano”. Come specificato dagli organizzatori, fare l’orto, inteso come metafora di crescita e condivisione, ha sollecitato anche i ragazzi ad una riflessione sul valore dell’incontro per rimanere aperti all’ascolto e alla conoscenza dell’altro. Preparare il terreno, seminare, innaffiare e attendere la crescita, la maturazione e la raccolta, infatti, richiede tempo, forza, pazienza, cura quotidiana, capacità di tollerare insuccessi e imprevisti. Piantare un seme sembra un gesto umile ma aiuta i ragazzi a scoprire la cura verso l’ambiente inteso come bene comune e incoraggia l’assunzione di un comportamento responsabile verso gli altri e il pianeta, in sintonia con il messaggio promosso da Michelangelo Pistoletto con il suo Terzo Paradiso. In linea con la metodologia del Dipartimento Educazione, il percorso si è fondato sull’esperienza dell’arte per favorire una relazione emotivamente ricca e significativa tra i giovani e la natura, sempre partendo dagli strumenti della creatività contemporanea e dal lavoro di artisti come Shweta Bhattad con il suo progetto internazionale I have a dream - che riparte dalla terra per promuovere la riappropriazione di antiche pratiche di coltivazione - e Joseph Beuys, antesignano delle problematiche sulla salvaguardia della natura, della biodiversità, dello sviluppo sostenibile così come, oggigiorno, Olafur Eliasson, nominato nel 2019 dalle Nazioni Unite Goodwill Ambassador per lo studio e la ricerca sulle energie rinnovabili e per le azioni nell’ambito del contrasto al cambiamento climatico. Come riportato nell'apposita nota stampa, nel processo educativo è indispensabile riconsiderare la relazione col contesto naturale, per accrescere la propria consapevolezza, anche alla luce delle ricerche di antropologi e scienziati come Natasha Myers e Timothy Choy che arricchiscono di nuovi contenuti e pratiche il pensiero ecologista. “In questo momento storico ed in linea con le istanze dell’outdoor education - ha spiegato Giorgia Turchetto, responsabile del progetto Di Bellezza Si Vive - l’azione, parte integrante e rappresentativa del progetto di Di Bellezza Si Vive, ha inteso offrire nuove prospettive e spunti per ripensare il contesto di vita quotidiana nei quali vivono i giovani, creando le condizioni per acquisire un diverso atteggiamento nei confronti della bellezza e dell’ambiente, espressione e contesto dell’intera comunità umana e di tutti gli esseri viventi. Preparare, seminare, curare il terreno per raccogliere i frutti - ha concluso - richiede tempo, forza, pazienza, cura quotidiana, capacità di tollerare frustrazioni, insuccessi, imprevisti; allo stesso modo idee e desideri si trasformano in forme, colori, materia vitale”.