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“Educational Arcipelago”: un viaggio nella biodiversità educativa
Un progetto Erasmus+ nato per intrecciare scuole e territori di Italia, Grecia e Ungheria sperimenta nuovi modelli di apprendimento collettivo. Dodici docenti hanno partecipato a una settimana di formazione curata dall’Ufficio Ambienti d’Apprendimento e Formazione della Fondazione Pistoletto, tra la Valle Cervo e Biella, esplorando luoghi di rigenerazione, ospitalità e produzione. L’esperienza anticipa il workshop internazionale di maggio 2026, che vedrà protagonisti gli studenti dei tre Paesi europei.
Una settimana di incontri, cammini e scoperte ha trasformato il territorio biellese in un laboratorio diffuso di relazioni e conoscenze. È qui che docenti provenienti da Italia, Grecia e Ungheria hanno vissuto il primo capitolo di Educational Arcipelago, un progetto Erasmus+ promosso in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, il Kőbányai Szent László Gimnázium di Budapest e la Directorate of Secondary Education of West Thessaloniki. Un’iniziativa che intreccia scuola e territorio per ripensare, insieme, il significato stesso di educare.
Dal 12 al 17 ottobre, i partecipanti hanno preso parte a un percorso formativo diffuso nei luoghi simbolo della Valle Cervo: SellaLab, il Cappellificio Cervo, l’Agriturismo Mazzucchetti e il Santuario di San Giovanni. Ogni tappa ha rappresentato un’occasione per riflettere sul rapporto tra scuola e territorio, esplorando contesti di rigenerazione comunitaria e trasmissione di saperi.
La settimana si è conclusa con un workshop ospitato a Cittadellarte, durante il quale gli insegnanti hanno approfondito la metodologia comune elaborata dall’Ufficio Ambienti d’Apprendimento e Formazione. Il percorso si articola in cinque principi interconnessi: Needs (ascoltare le persone e i contesti), Needs of the Others (comunicare e connettersi), Relationships and Work Experiences (imparare attraverso esperienze reali), Projects and Shared Actions (co-creare pratiche significative) ed Evaluation and Reflections (trasformare l’esperienza in consapevolezza). Questi elementi costituiscono la base di un approccio educativo che pone al centro la relazione, la cooperazione e la trasformazione dei contesti di apprendimento.
La metodologia della "transumanza educativa" è stata implementata durante le giornate Erasmus grazie alla collaborazione dei docenti delle scuole partner. Si tratta di un modello circolare che intreccia ascolto, esplorazione, azione e riflessione, orientando l’educazione verso una dimensione comunitaria e partecipata. Ogni passaggio, dall’individuazione dei bisogni dei territori alla progettazione condivisa, fino alla valutazione collettiva, diventa così un’occasione per generare consapevolezza e costruire connessioni autentiche. In questo modo, l’apprendimento si trasforma in cura, e la scuola esce dai propri confini per farsi esperienza viva, in dialogo con le persone e i luoghi che la circondano.
Verso maggio 2026: studenti protagonisti di un arcipelago educativo
L’incontro di ottobre ha rappresentato la fase di co-progettazione con i docenti e la definizione del metodo di lavoro. La prossima tappa, prevista per maggio 2026, vedrà invece protagonisti gli studenti tra i 15 e i 16 anni, provenienti da istituti a indirizzo artistico, alberghiero e tecnico.
Infatti, saranno circa trenta i partecipanti – italiani, greci e ungheresi – che si ritroveranno a Biella per un workshop internazionale (5–6–7 maggio 2026) dedicato alla creazione collettiva e all’apprendimento esperienziale. Durante queste giornate, il territorio biellese verrà vissuto come un’aula diffusa: uno spazio in cui camminare, osservare e progettare insieme diventa parte integrante del processo educativo.
I partecipanti prenderanno parte a momenti di cammino e realizzazione condivisa di opere, foto, video e performance. L’incontro sarà anche un momento di riflessione collettiva su come l’educazione possa attraversare culture, comunità e linguaggi diversi, consolidando l’immagine della scuola come un arcipelago di isole autonome ma connesse, unite dal dialogo, dalla pratica e dall’immaginazione.