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In mostra un'opera di Michelangelo Pistoletto al Teheran Museum in un’esposizione d’arte contemporanea tra contraddizioni e artisti internazionali
Poche settimane fa, al Teheran Museum, in Iran, è stata inaugurata un’esposizione d’arte contemporanea costituita da 132 opere realizzate da 34 artisti, tra cui Michelangelo Pistoletto. Tali capolavori appartengono alla collezione creata dall’ex imperatrice Farah Pahlavi prima della rivoluzione iraniana, ed oggi, tale apertura, rappresenta una grande opportunità per il contesto culturale iraniano.
Arte e società
Negli anni, la collezione si è ingrandita tanto da diventare la più preziosa di arte moderna occidentale al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti. Nonostante questa grande ricchezza artistica, a causa della successiva rivoluzione islamica iraniana del 1979 e le conseguenti tensioni politiche, la collezione formata da oltre 3000 dipinti, stampe, disegni e sculture è stata conservata nel caveau del museo fino al 1999, quando, all’interno della struttura tipicamente persiana del museo, vennero presentati artisti quali Lichtenstein, Warhol e Rauschenberg. Le esposizioni, negli anni a venire, sono aumentate, anche se, alcune opere hanno continuato ad essere sottoposte alla censura a causa delle limitazioni imposte della Repubblica islamica dell’Iran. Ciononostante, qualche settimana fa, è stata inaugurata una mostra, curata da Behrang Samadzadehgan, formata da 132 opere d’arte contemporanea occidentale realizzate da 34 artisti. Tra i nomi che appaiono nella brochure di tale esposizione, oltre a Duchamp, Judd e Smithson, vi è Michelangelo Pistoletto con una sua opera realizzata con la tecnica del collage.
Questo evento culturale, dunque, costituisce un episodio importante per il territorio iraniano poiché l’esposizione di opere d’arte contemporanea occidentale e la curiosità da parte dei visitatori locali e non, fino ad ora 20 mila, secondo le dichiarazione del direttore del museo Ebadreza Eslami, evidenziano l’avvicinamento del paese verso alcuni cambiamenti.