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"Intelligens Legacy": l’eredità della Biennale Architettura 2025 dopo la sua conclusione
In occasione della chiusura della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, domenica 23 novembre 2025, Michele Cerruti But, tra i curatori dell’installazione "The Third Paradise Perspective" e Academic Program Coordinator dell’Accademia Unidee, partecipa come speaker al convegno "Intelligens Legacy: How the Exhibition Lives On", organizzato all’Arsenale. L’intervento offre l’occasione per ripercorrere il percorso di Cittadellarte in questa edizione della Biennale di Venezia: dall’apertura simbolica con il Terzo Paradiso, alla partecipazione al "Canone" con "Lo Statodellarte", fino alla giornata di dialogo "IntelliGens_Demopratica" del 21 ottobre.
La 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, intitolata Intelligens. Natural. Artificial. Collective., a cura di Carlo Ratti, si avvia alla chiusura domenica 23 novembre 2025. In questa giornata, nell’ambito del GENS Public Programme, le voci della Biennale tornano a interrogarsi sul futuro dell’architettura e sulle forme emergenti dell’intelligenza collettiva. Il panel conclusivo Intelligens Legacy: How the Exhibition Lives On, che si svolgerà all’Arsenale dalle 12.15 alle 17.00, ospiterà, tra gli altri, l’intervento di Michele Cerruti But, curatore dell’installazione The Third Paradise Perspective e Academic Program Coordinator dell’Accademia Unidee. La sua partecipazione rappresenta l’ultimo capitolo di un percorso che, sin dalle giornate di pre-apertura della Biennale, ha visto la Fondazione Pistoletto protagonista di un dialogo tra arte, architettura e responsabilità condivisa.
The Third Paradise Perspective: il Terzo Paradiso apre la Biennale
Cittadellarte ha inaugurato la Biennale Architettura 2025 con The Third Paradise Perspective, installazione collocata nella prima sala delle Corderie dell’Arsenale: luogo delle intenzioni, delle dichiarazioni, dei manifesti. Il pubblico è accolto in un ambiente immersivo e visionario: una sala allagata in cui l’acqua raggiunge i 70 cm, proiezione del livello marino previsto a Venezia nel 2100 secondo gli studi scientifici presentati in mostra. Attraverso questo scenario quasi distopico si estende un passaggio calpestabile a forma di Terzo Paradiso, simbolo creato da Michelangelo Pistoletto nel 2003 e divenuto, per questa Biennale, soglia fisica e concettuale. Infatti, il percorso luminoso dell’opera introduce il visitatore al cuore della mostra, proponendo un nuovo equilibrio tra natura e artificio.
L’installazione è stata sviluppata grazie alla collaborazione multidisciplinare di Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini, Michele Cerruti But, Tiziano Guardini, Luigi Ciuffreda e Giulia Giavatto, con il supporto di Lavazza Group, Pomilio Blumm, il Circolo dei Custodi di Cittadellarte, Blue & Green S.r.l. e Artemide.
Come ha sottolineato Cerruti But, la scelta del curatore Carlo Ratti di aprire la Biennale con il Terzo Paradiso è una dichiarazione chiara: “l’intera mostra deve partire da uno sguardo attento sul presente e sul futuro: dalle condizioni climatiche radicali alle trasformazioni globali, passando per una proposta concreta di coesistenza generativa tra le forze che plasmano il pianeta”.
Cittadellarte nel Canone: Lo Statodellarte tra i modelli per il futuro
La presenza della Fondazione Pistoletto prosegue all’interno di Intelligens CANON, sezione curata da Carlo Ratti che raccoglie esempi internazionali di progettualità capaci di attivare processi virtuosi per l’architettura contemporanea.
Tra questi è stato selezionato Lo Statodellarte, opera collettiva in evoluzione sviluppata da Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini, Michele Cerruti But, Luca Bergamo, Nazarena Lanza, Alessandro Mondino, Andrea Redaelli, Ilaria Bernardi e Niccolò Abriani. Il progetto, fondato sulla Demopraxia, propone una nuova forma di organizzazione civico-politica che riconosce e connette le comunità di pratica (micro-governi già attivi nella società) per costruire una governance realmente partecipata.
Le iniziative di Cittadellarte, dall’Accademia Unidee alle residenze, fino alla rete globale delle Ambasciate Rebirth/Terzo Paradiso, sono qui presentate come strumenti concreti per sviluppare nuovi modelli di responsabilità collettiva e di co-creazione tra arte, scienza, impresa e territorio.
IntelliGens_Demopratica: il dialogo del 21 ottobre
Il 21 ottobre 2025 Cittadellarte ha animato lo Speaker’s Corner dell’Arsenale con IntelliGens_Demopratica, una giornata di confronto dedicata a intelligenza collettiva, emozioni politiche e nuove architetture civiche. Dalle 11.00 alle 17.00 si sono alternati interventi, tavole rotonde e testimonianze di studiosi, progettisti, artisti e ricercatori.
L’iniziativa, inserita nel GENS Public Programme, ha ampliato i temi introdotti dalle opere esposte, mettendo in dialogo pratiche artistiche e modelli di governance innovativa. Come ricordato dal direttore Paolo Naldini, "il manifesto fondativo di Cittadellarte, il Manifesto Progetto Arte del 1994, già prefigurava l’intelligenza collettiva come matrice generativa della società futura, capace di connettere ogni settore dell’attività umana attraverso la formula trinamica 1+1=3".
Verso la chiusura della Biennale: la voce della Fondazione Pistoletto nel dibattito internazionale
Il contributo di Michele Cerruti But al convegno Intelligens Legacy: How the Exhibition Lives On si inserisce in un programma che vede la partecipazione di figure di rilievo internazionale, tra cui Mark Wigley, Beatriz Colomina, Benedetta Tagliabue, Vicente Guallart e lo stesso Carlo Ratti, impegnate nel tracciare un bilancio condiviso dei cinque mesi di Biennale.
La presenza del coordinatore dell'Accademia Unidee conferma il ruolo di Cittadellarte come punto di riferimento nel dibattito sulle relazioni tra intelligenza naturale, artificiale e collettiva, sulle urgenze climatiche, sulle forme emergenti di comunità e co-creazione, e sul potenziale politico dell’arte nella trasformazione della società.
Una Biennale che continua oltre Venezia
La partecipazione della Fondazione Pistoletto, dall’apertura simbolica con The Third Paradise Perspective, alla presenza nel Canone, fino al dialogo di IntelliGens_Demopratica e all’intervento conclusivo di Cerruti But, restituisce una visione unitaria: l’arte come pratica generativa capace di incidere sui sistemi sociali, politici e ambientali.
La Biennale termina, ma le traiettorie attivate – tra ricerca, comunità, istituzioni, imprese e territori – proseguono oltre Venezia. Ed è proprio su questa continuità che si concentrerà la giornata del 23 novembre: un momento per riflettere su come l’eredità dell’edizione 2025 possa tradursi in nuove possibilità di cambiamento concreto.