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La Demopraxia da Biella a Seoul con "Third Paradise DMZ"
Il 29 e 30 settembre 2025 si è svolto a Camp Greaves, presso la zona demilitarizzata che separa la Corea del Nord dalla Corea del Sud, il primo "Forum Third Paradise DMZ: The Art of Demopraxy in Korea", promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Seoul con Fondazione Pistoletto Cittadellarte e la Gyeonggi Tourism Organisation. Curato da Valentina Buzzi e Soik Jung, l’evento ha riunito 31 organizzazioni civiche coreane e 45 professionisti attorno ai temi di inclusione, ecologia e pace preventiva, culminando nella redazione di una Carta del Forum e in nuove progettualità di cooperazione. Il programma ha ospitato anche la performance partecipativa "Third Paradise DMZ – Memories to Rebuild the Future", che resterà visitabile fino al 2 novembre 2025.
L’Istituto Italiano di Cultura di Seoul, sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Seoul e del Ministero Degli Esteri e Della Cooperazione Internazionale, la Fondazione Pistoletto Cittadellarte e la Gyeonggi Tourism Organisation hanno presentato la prima edizione del Forum Third Paradise DMZ: The Art of Demopraxy in Korea, evento di Arte della Demopraxia dell’artista Michelangelo Pistoletto, candidato al Premio Nobel per la pace 2025. La collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura con Cittadellarte ha portato anche all’istituzione di una borsa di studio per l’anno 2026/2027 del triennio di Arte Pubblica o di Moda Sostenibile dell’Accademia UNIDEE della Fondazione Pistoletto a Biella dedicata a uno studente proveniente dalla Corea.
L’evento si è svolto a Camp Greaves a Paju, un ex campo militare Americano trasformato in sito educativo e museale dalla Gyeonggi Tourism Organisation situato nei pressi della Demilitarised Zone (DMZ), al confine tra Corea del Sud e Corea del Nord. Curato da Valentina Buzzi e Soik Jung, il progetto ha riunito 31 organizzazioni civiche coreane allineate con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite 2030, secondo il formato dell’Opera della Demopraxia, i cui cantieri sono attualmente attivi in 12 città del mondo: da L’Avana a Roma, da Biella a Ginevra, da Nova Gorica-Gorizia a L’Aquila, Ivrea, Busto Arsizio, Brno, Scanno e ora Seul.
Il programma del Forum di due giorni si è concentrato su Inclusione ed Ecologia attraverso cinque temi fondamentali: Solitudine, Confini, Cura, Resilienza e Prassi, dove quest’ultima si riferisce a strategie concrete per il raggiungimento degli altri quattro obiettivi. Insieme, questi temi convergono verso la Diversità e conducono infine a un’ampia visione di Pace. Il Forum ha riunito 45 professionisti provenienti dalla società civile, dalle imprese sociali, dalla ricerca, dall’attivismo di base e dalla comunità della DMZ.
Lavorando in cinque gruppi tematici — chiamati “Tavoli del Cantiere” — i partecipanti hanno scambiato idee ed esperienze relative alle loro pratiche. I cinque tavoli di discussione hanno offerto ai partecipanti – attivi in ambiti diversi e con esperienze eterogenee – l’opportunità di incontrarsi, condividere prospettive e pratiche, e apprendere reciprocamente. Questa contaminazione ha arricchito il dibattito, stimolando la nascita di nuove idee e aprendo la strada a collaborazioni trasversali. Al termine del forum, i partecipanti hanno deciso di dar vita a un canale di dialogo comune, con l’obiettivo di proseguire e rafforzare questo scambio nel tempo. Inoltre, è stata sviluppata una Carta del Forum, una dichiarazione congiunta che riflette le loro voci collettive e azioni concrete. Questa dichiarazione funge ora da “mappa” condivisa per un impegno e una collaborazione che continuerà oltre al Forum, con il coordinamento dell’Istituto Italiano di Cultura Seoul e delle Co-Curatrici Soik Jung e Valentina Buzzi.
Tra i risultati del Forum si annunciano progetti di connessione tra le Università e i luoghi di lavoro per potenziare percorsi di apprendistato sul campo; di partnership tra biofarm coreane ed internazionali. Inoltre, il tema della Pace Preventiva è stato al centro delle conversazioni e l’Arte della Demopraxia il metodo di lavoro concreto. Particolarmente significativa, tra le progettualità presenti, un programma di Riconciliazione tra le due Coree perseguito da un’associazione che riunisce artisti transfughi della Corea del Nord e di altri Paesi nella morsa di tragici conflitti.
Il programma ha ospitato anche una grande performance d’arte partecipativa dal titolo Third Paradise DMZ – Memories to Rebuild the Future, ideata dalle curatrici in collaborazione con Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore della rete internazionale delle oltre 300 Ambasciate del Terzo Paradiso. All’interno dell’ex bunker militare di Camp Greaves è stata installata una corda di canapa lunga 36 metri che forma tre cerchi intrecciati, ispirati al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto: simbolo di armonia ed equilibrio dinamico tra opposti.
Su fogli di carta Hanji – carta tradizionale coreana preparata con il gelso – i partecipanti hanno scritto messaggi che immaginano idee, concetti e futuri possibili e desiderati, poi legati alla corda in un unico gesto collettivo. L’installazione ha così trasformato un luogo un tempo segnato da divisione e silenzio in un laboratorio di convivenza, dove l’arte diventa pratica di pace preventiva, capace di intrecciare memoria e speranza.
L’opera resterà aperta al pubblico presso Camp Greaves fino al 2 novembre 2025: ogni visitatore potrà aggiungere la propria testimonianza, che al termine della mostra sarà raccolta e pubblicata congiuntamente da Cittadellarte e dall’Istituto Italiano di Cultura sul sito web dedicato all’evento.
Da sottolineare è stata la sintonia con il programma della direzione di Camp Greaves e delle Autorità Locali che hanno celebrato proprio in concomitanza con il Forum la storica apertura dello spazio Art and Green Ground con il titolo “Dall’Armistizio alla Pace”
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte – presente all’evento con Armona Pistoletto, socia fondatrice di Cittadellarte e Direttrice dell’Ufficio Nutrimento –, ha dichiarato: «La demopraxia è il metodo con cui portare il sogno della democrazia a compiersi veramente, superando sia le ideologie collettivistiche totalitarie, sia quella individualistica e consumistica. Per realizzare questo sogno dobbiamo partire dalle organizzazioni che raggruppano le persone in comunità di pratica, le imprese, le associazioni e ogni altra forma di organizzazione, perché ognuna di esse è di fatto nella posizione di compiere quotidianamente scelte impattanti sulla vita delle persone, cioè ha potere di governo. L’Arte della Demopraxia porta consapevolezza a queste organizzazioni, fornisce un metodo per unirsi e cooperare e fonda le basi per uno Stato dell’arte dove creazione libera e impegno responsabile sono i principi di una costituzione complementare e di supporto a quelle nazionali già esistenti».
Michela Linda Magrì, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Seoul, ha dichiarato: «La realizzazione del Terzo Paradiso in Corea del maestro Pistoletto conferma come è urgente oggì parlare di pace e responsabilità nel proprio agire. Mi auguro che questa tappa segni l'inizio di una visione nuova proiettata alla costruzione di una società solidale e più equa».
Valentina Buzzi e Soik Jung, co-curatrici dell’evento, hanno rispettivamente dichiarato:
Valentina Buzzi: «Ci chiediamo spesso, come professionisti dell’arte, se l’arte possa davvero generare cambiamenti concreti nella società. Non sempre abbiamo risposte definitive, ma l’esperienza di portare il Terzo Paradiso alla DMZ ha rafforzato in me la convinzione che l’arte possa facilitare processi di trasformazione sociale. Riflettere su concetti complessi come i confini – su cui Michelangelo Pistoletto ha dedicato gran parte della sua ricerca – e reinterpretarli in senso più ampio, ci ha permesso di trasformare il modo in cui li comprendiamo, riconoscendoli non solo come linee di separazione ma come campi semantici in cui emerge la possibilità per co-creare spazi di unione, di pace e di responsabilità verso il futuro».
Soik Jung: «Mentre preparavamo il forum, incontrare persone che lavorano con grande dedizione per aiutare chi ha bisogno e per questioni che meritano la nostra attenzione è stato davvero emozionante e ci ha fatto capire ancora una volta che dobbiamo guardare al mondo con lo stesso interesse e lo stesso affetto che hanno queste persone. Credo che questa sensazione, questa consapevolezza, sia un sentimento e un'emozione che tutti i partecipanti al forum abbiano condiviso. Inoltre, le persone qui riunite hanno creato un punto di contatto con altri attivisti di tutto il mondo - uno degli aspetti più significativi di questo progetto».
Organizzatori
Istituto Italiano di Cultura di Seoul
L’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Seoul è un ufficio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La sua missione è la promozione e la diffusione della lingua e della cultura italiana in Corea, nonché il rafforzamento dei legami culturali tra i due Paesi. Sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Istituto Italiano di Cultura di Seoul si impegna a promuovere lo scambio culturale tra Italia e Corea del Sud attraverso l’organizzazione di eventi in molteplici settori: arti visive, musica, cinema, teatro, danza, moda, design, fotografia, architettura e gastronomia, senza tralasciare la cultura scientifica e le scienze umane. Tra le sue attività rientrano l’organizzazione e il sostegno a mostre e festival, lo sviluppo di scambi accademici, l’incentivo alla pubblicazione di libri italiani, la promozione dello studio della lingua italiana e la collaborazione con istituzioni locali per la realizzazione di eventi e manifestazioni nei diversi ambiti culturali. L’Istituto dispone inoltre di una biblioteca, a disposizione dei soci e degli studenti iscritti ai corsi, che consente la consultazione e il prestito di libri, audiovisivi e riviste. Offre corsi di lingua e cultura italiana, tenuti da docenti qualificati, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della lingua come strumento di dialogo e di accesso alla cultura italiana. Per le manifestazioni concertistiche, per alcune mostre d’arte e per gli eventi di maggior rilievo, l’Istituto collabora con numerose istituzioni artistiche e museali locali, con fondazioni pubbliche locali, con istituzioni musicali, con enti culturali dell’Unione Europea, con i Dipartimenti di Italiano delle Università situate nella sua giurisdizione nonché con Istituzioni dipendenti dal Ministero della Cultura e dal Ministero degli Affari esteri.
Fondazione Pistoletto Cittadellarte Onlus
Cittadellarte è un'organizzazione non profit fondata nel 1998 a Biella (Italia) dall'artista Michelangelo Pistoletto, esponente dell'Arte Povera. Come nuovo modello di istituzione artistica e culturale, nata su ispirazione del Manifesto Progetto Arte dello stesso Michelangelo Pistoletto, la fondazione implica l’arte nei diversi settori della società come un enzima di trasformazione costituito sul binomio libertà/responsabilità. Oltre alle funzioni espositive e di formazione, attraverso la sperimentazione e lo sviluppo della Demopraxia, la missione di Cittadellarte è ispirare e produrre un cambiamento responsabile nella società attraverso idee e progetti creativi, traducendo il simbolo del Terzo Paradiso in realtà e pratiche di co-creazione in tutti i campi di attività. A oggi, Cittadellarte è una scuola-laboratorio vivente collegata a circa 300 ambasciatori in oltre 50 Paesi del mondo e a una rete di centinaia di istituzioni, ONG e organizzazioni di varia natura.
Gyeonggi Tourism Organisation – Camp Greaves
Il Camp Greaves si trova a 2 km dalla Linea Limite Meridionale (SLL) della DMZ, all’interno della Zona di Controllo Civile (CCZ). È una delle più antiche basi militari statunitensi in Corea del Sud, costruita nel 1953 e utilizzata come base del 506º Reggimento della Seconda Divisione di Fanteria degli Stati Uniti per circa 50 anni, fino al ritiro della divisione nell’agosto 2004. Successivamente, la Provincia di Gyeonggi-do ha trasformato il Camp Greaves in una struttura storico-culturale esperienziale nel 2013, dopo che l’area era stata restituita al governo coreano nel 2007. Gli edifici e le strutture del campo sono stati conservati così come erano durante l’occupazione da parte dell’esercito statunitense, diventando l’unico luogo all’interno della CCZ dedicato ad attività storiche, culturali e artistiche. In tal senso, il sito riveste un’importante valenza storica e culturale. Con 10 sale espositive rinnovate nel 2016 nell’ambito di un progetto di rigenerazione culturale, il Campo Greaves si sta trasformando in un centro del turismo della pace alla DMZ, attraverso la Piattaforma per la Pace della DMZ.
Curatori
Valentina Buzzi (1995) è una curatrice, ricercatrice e consulente italo-francese. La sua pratica curatoriale esplora le relazioni tra arte e società, con particolare attenzione ai rapporti tra arte e politiche culturali, scienza, e patrimonio culturale. Dopo oltre cinque anni trascorsi ia Seoul, ha sviluppato numerosi progetti di scambio tra Europa e Corea, tra cui: la curatela del primo Padiglione Italia alla Biennale di Gwangju (2023); la mostra Lee Bae: La Maison de la Lune Brûlée alla 60ª Biennale di Venezia (2024); la prima edizione di Loop Lab Busan, spin-off del Loop Film Festival di Barcellona (2025); e la co-curatela della programmazione di arte contemporanea a Parigi per i 140 anni di relazioni diplomatiche tra Francia e Corea (2025–2026). È Curatorial Researcher presso la Park Seo-Bo Foundation di Seoul e sta completando un dottorato in Studi Socio-Culturali alla Hankuk University of Foreign Studies. Nel 2023 è stata nominata miglior curatrice emergente da Artribune e nel 2025 è entrata nella lista Forbes Under 30 per la sezione Cultura. Scrive regolarmente per Art AsiaPacific e Plus Magazine, ed è indipendent editor per i progetti coreani della casa editrice Skira.
Soik Jung Curatrice, ricercatrice, architetto, social worker. Dottorato in Urbanistica, Dottorato in Servizi Sociali. Soik Jung realizza e connette attività accademiche e culturali come ricerca, mostre, programmi educativi e pubblicazioni nei campi dell’arte pubblica, dell’architettura, dell’urbanistica, delle scienze sociali e delle pratiche comunitarie. Recentemente ha curato Ministries of Loneliness, la mostra del Padiglione Italia alla Biennale di Gwangju 2024; in qualità di Co-Direttrice Artistica, 2086: Together How?, la mostra del Padiglione Corea alla Biennale di Venezia 2023; Smaller Slower Closer (2020-2021), progetto di arte pubblica promosso dall’Arts Council Korea; e Architecture for All, mostra e programma educativo al Nam-Seoul Museum of Art (SeMA) (2020). Continua inoltre a pubblicare le sue ricerche e i suoi progetti. Tra le pubblicazioni recenti si annoverano: LONELINESS: Rebecca Moccia’s Ministries of Loneliness and Timely Conversations (2025, Propaganda), 2086: Together How? (2023, Mousse Publishing), Smaller Slower Closer (2021, a-g-k), 밖으로, 스스로, 표현하기 (By yourself Outward and Express) (2019, Fedora Press).