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Let’s do it. Let Eat Bi.
Lunedì 18 luglio, sull'inserto "Biellese Green" di Eco di Biella, è uscito il secondo editoriale a firma di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. Vi proponiamo il testo integrale della nuova rubrica "Biella Città Arcipelago".
Terza pagina
È così che abbiamo fatto recentemente la conoscenza di Marco Ducco, titolare della “Cascina Angiolina” e produttore partner di Let Eat Bi. È un uomo genuino e schietto che, nel mezzo del cammino della sua vita, ha deciso di chiudere l’impresa edile di famiglia per dedicarsi all’agricoltura biologica. Una scelta non facile, dettata probabilmente dall’istinto, e sostenuta per prima dalla moglie. Marco Ducco spiega che “essendo cresciuto tra i mattoni, il passaggio ai campi non è stato semplice e per questo l’aiuto degli altri agricoltori è stato fondamentale”. È lui che ci ha raccontato del “Biodistretto del Riso Piemontese”, primo e unico del suo genere. No fertilizzanti. No pesticidi. Si coltiva con tecniche come la pacciamatura delle erbe. Non ci sarà bisogno di lavare le risaie per portare via i veleni. E i suoli non si depaupereranno, anzi, queste tecniche, unite alle rotazioni o alla coltura di legumi, appunto faranno quello che sembra difficile da credere: che dopo aver coltivato la terra questa sarà fertile come prima o anche di più! “Biodistretto del Riso Piemontese - spiega Gian Paolo Andrissi, Presidente del Biodistretto e docente di scienze biologiche e naturali -, è un’associazione nata nel 2021 da un gruppo di agricoltori che ha sentito il bisogno di unirsi per sostenersi a vicenda e far conoscere una transizione agroecologica, anche nel campo del riso. Non c’è molto tempo e uno dei passaggi fondamentali per salvare il pianeta è la riduzione di carbonio nell’atmosfera attraverso l’agricoltura rigenerativa”.
Elon Musk vuole andare su Marte, ma io non ci voglio andare. Ce l’ho già un nuovo pianeta io, è sotto i nostri piedi: per scoprirlo dobbiamo guardarlo con occhi nuovi. E questi occhi me li hanno dati le storie delle persone come Marco e i Manenti, e gli altri esploratori che studiamo alla nostra scuola di Cittadellarte, l’Accademia Unidee. È ora di imparare le scienze e le arti del vero progresso: quello che non estrae e depreda, ma che cura e rigenera. Si può fare. Lo stanno facendo. Ed è sulla base di queste pratiche concrete che il Biellese può sviluppare una coscienza di sé come quella di un territorio pilota, dove si sperimentano modi di vivere, di fare e pensare da Terzo Paradiso. Unire natura e artificio non è mai stato così urgente e possibile.
Let’s do it. Let eat bi!