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Michelangelo Pistoletto nominato "Doctor Honoris causa" dall’Athens School of Fine Arts

Il 29 ottobre, presso la Fondazione Pistoletto, l’Athens School of Fine Arts ha conferito al maestro dell'Arte Povera il massimo riconoscimento accademico: il titolo di "Doctor Honoris causa". Non è solo un premio, ma un simbolico dialogo tra l'antica Grecia e la visione contemporanea di Cittadellarte, che unisce arte, pensiero e responsabilità globale sotto il segno del Terzo Paradiso.

Michelangelo Pistoletto

Nella giornata di ieri, le sale auliche sono state teatro di un incontro di straordinario valore simbolico: la cerimonia con cui l’Athens School of Fine Arts (ASFA) ha insignito Michelangelo Pistoletto del titolo di Doctor Honoris causa.

A Biella, a rendere omaggio all’artista sono arrivati Ioannis Messinis, docente dell’Accademia di Belle Arti di Atene, e Kantzas Ioannis, console generale della Grecia: una presenza che è andata oltre il gesto formale, come segno concreto di stima verso un Maestro che ha saputo fare dell’arte un impegno civile e collettivo. Invece, la rettrice Erato Chatzisavva ha partecipato alla cerimonia in collegamento da remoto.

Fondata nel 1837, l’ASFA è la più antica accademia artistica della Grecia e una delle più prestigiose d’Europa. Nata dal desiderio di rinnovare la tradizione classica con la sperimentazione, oggi il suo Doctor Honoris causa è conferito solo a figure che hanno lasciato un segno indelebile nel progresso dell’arte e della cultura. Tra i suoi insigniti figurano, ad esempio, Yiannis Kounellis, Alexander Nehamas, Wieland Schmied. Infatti, con questo titolo, la scuola di Atene riconosce il contributo pionieristico di Pistoletto, in particolare la sua incessante ricerca di un nuovo rapporto tra arte, società e ambiente.

Il documento ufficiale di nomina è chiaro: si premia "un impegno costante nel connettere la creazione artistica con la trasformazione sociale, attraverso la visione del Terzo Paradiso e la fondazione di Cittadellarte". È la consacrazione di un'arte che non si limita alla galleria, ma che si fa motore di cambiamento etico e sociale.

Nel suo discorso di ringraziamento, Pistoletto ha offerto una riflessione che è stata al contempo intima e universale, intrecciando storia e futuro. “Ho l'impressione, stamattina, di essere entrato pienamente nell'antica Grecia. Questa idea di un’arte che, attraverso lo spazio e il tempo, porta a un bene che si allarga nella società attraverso l’intelligenza umana… ritornare a vedere il passato è importantissimo, perché è dal passato che dobbiamo trarre le conseguenze per quello che sarà il domani”.

Ha poi richiamato la celebre metafora del quadro specchiante, non solo come opera d'arte, ma come simbolo di un continuo scambio tra visibile e invisibile, tra passato e futuro. Il suo appello finale è un imperativo morale, legato al simbolo del Terzo Paradiso: “Nel cerchio centrale del Terzo Paradiso, invece di farci la guerra dobbiamo farci la pace. Solo l’uso migliore della creazione può creare la pace. L’arte è l’essenza primaria della creazione, e deve indirizzare la nuova società.

La cerimonia si è conclusa in un clima di profonda emozione e con la consapevolezza di aver celebrato un'ideale continuità tra culture. La Grecia, culla della filosofia e della democrazia, e l’Italia, terra della Rinascita, si sono incontrate a Biella in un gesto che parla di collaborazione, scambio e futuro condiviso.

Con il conferimento di questo titolo, l’Athens School of Fine Arts non solo riconosce la portata internazionale del lavoro di Pistoletto, ma ne rilancia il messaggio cruciale: l'arte come spazio di pace, conoscenza e responsabilità. Un’eco che, da Cittadellarte, continua a riecheggiare con forza nel mondo.

Pubblicazione
30.10.25
Scritto da
Sofia Ricci