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Michelangelo Pistoletto, viaggio alla scoperta dell’arte del maestro #3
Prosegue il percorso a tappe che mette in luce la cronistoria artistica di Pistoletto, tra opere, manifesti, mostre e progetti di ogni tempo. Questo terzo episodio si concentra sul passaggio tra gli autoritratti e gli specchianti.
Terza pagina

Il presente - Autoritratto in camicia, 1961
acrilico e vernice plastica su tela, cm 200 x 150
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Pellion
“Quando nel 1961, su un fondo nero, verniciato fino a diventare specchiante, ho cominciato a dipingere il mio viso, l’ho visto venirmi incontro, staccandosi nello spazio di un ambiente in cui tutto si muoveva, e ne sono rimasto scioccato. Mi sono anche accorto che non dovevo più guardarmi in un altro specchio, ma che potevo copiarmi guardandomi direttamente nella tela. Nel quadro successivo girai la figura di spalle, perché ancora gli occhi dipinti erano artificiali, mentre quelli del riflesso apparivano veri come quelli della figura che ora stava sulla superficie del quadro guardando nel quadro. Infatti essa, essendo adesso girata nella mia stessa direzione, possedeva i miei stessi occhi”. (M. Pistoletto, Il rinascimento dell’arte, 1979 - manoscritto inedito)

Il presente - Uomo di fronte, 1961
acrilico e vernice plastica su tela, cm 200 x 150
Collezione Romilda Bollati, Milano
Foto: P. Pellion
“L'uomo dipinto veniva avanti come vivo nello spazio vivo dell'ambiente, ma il vero protagonista era il rapporto di istantaneità che si creava tra lo spettatore, il suo riflesso e la figura dipinta, in un movimento sempre ‘presente’ che concentrava in sé il passato e il futuro tanto da far dubitare della loro esistenza: era la dimensione del tempo” (M. Pistoletto, Oggetti in meno, Galleria La Bertesca, Genova 1966)