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"/ri.tràt.ti/ /ˈpôrˌtrāts/", a Palazzo Pretorio di Prato una mostra sulla ricerca dell’identità tra arte e scienza
L'esposizione di Pietro Costa, a cura di Chiara Spangaro, presenta per la prima volta al pubblico la selezione dei ritratti eseguiti dall'artista - e ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso - tra il 2018 e il 2022. La mostra, visitabile dal 23 aprile al 31 luglio, valorizza il legame dell'autore con la città toscana, dove ha lavorato alla prima serie dei Family Portraits, gli otto ritratti realizzati nel 2019 che attraversano tre generazioni a partire dal patriarca Giuliano Gori, storico collezionista e mecenate pratese.
Arte e società

Giuliano, 2021
Sangue del soggetto, mylar, stampa fotografica
Se il punto di partenza del lavoro sui ritratti è l’osservazione dell’io, questo si allarga alla rappresentazione di un universo composito che corrisponde all’ideazione di opere site-specific dove il legame con il territorio è presente e variegato, aperto all’incursione di famiglie di fatto e simboliche, che corrispondono alla rappresentazione di una comunità in cui il singolo dialoga con la pluralità del mondo, andando con la sua pratica artistica oltre lo spazio dello studio, nella comunità. Le opere concettuali, realizzate su commissione, trattengono “il carattere biologico del committente - viene specificato nella presentazione - insieme ai dati ambientali degli spazi in cui il lavoro è realizzato. Dentro a quel ritratto c’è proprio tutto, il dentro, la condizione fisica, psicologica fisiologica di quel preciso istante ed il fuori, il luogo dove il ritratto viene realizzato, le particelle di polline, le polveri, i profumi ed i batteri che volano nell’aria in quel preciso istante in quell’esatto luogo”. La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con un saggio dello storico, critico e poeta Robert Morgan, un testo scientifico del biologo all' Università di Barcellona Policarp Hortolà, un testo critico della curatrice della mostra, Chiara Spangaro ed uno a cura della direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio Rita Iacopino. In occasione della mostra sarà prodotto anche un libro d’artista che include le speciali collaborazioni dello scrittore, drammaturgo e poeta statunitense Nick Flynn e quella del giovane compositore Gianni Veronesi, presente in mostra con una composizione ispirata al lavoro di Costa dal titolo Brothers.