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“Si vis pacem, para pacem”, sit-in di Emergency in tutta Italia per dare voce a chi rifiuta la guerra
Emergency ha proposto e organizzato in diverse città della nostra penisola, per sabato 26 e domenica 27 marzo, una serie di manifestazioni aperte a chiunque per protestare contro la guerra in Ucraina e a favore della pace e dei diritti umani. "Chi governa - così l'associazione - ci dice che la guerra può essere giusta, necessaria, e inevitabile: non è vero, non esistono guerre giuste, la guerra appare inevitabile solo a chi non ha fatto nulla per evitarla con i negoziati e la diplomazia”.
Arte e società
L'appello di Emergency
“Il 24 febbraio la Russia invade l’Ucraina riportando la guerra nel cuore dell’Europa. La risposta immediata che arriva da chi ci governa - specifa Emergency - è inviare armi all’Ucraina. Noi pensiamo che inviare armi non serva a riportare la pace, ma solo ad aumentare la violenza e il numero delle vittime. Ancora una volta, chi governa pensa che la guerra sia l’unica soluzione. Ci dice che la guerra può essere giusta, necessaria, e inevitabile: non è vero, non esistono guerre giuste, la guerra appare inevitabile solo a chi non ha fatto nulla per evitarla con i negoziati e la diplomazia. Ci dice che la guerra può essere umanitaria: non è vero, la guerra porta sempre morte e distruzione, è la negazione dell’umanità. Ci dice che le spese militari sono necessarie a mantenere la sicurezza: non è vero, negli ultimi 20 anni sono più che raddoppiate ma non viviamo in un mondo più sicuro. Per poter sperare in un futuro migliore, quei soldi andrebbero investiti in ospedali, scuole, lavoro, pensioni. Ci dice che la guerra serve a costruire la pace: non è vero, solo la pratica dei diritti umani può costruire la pace. Non ci dice mai, invece, che i civili sono le prime vittime della guerra, di qualsiasi guerra. I cittadini del mondo sanno benissimo che la guerra è il problema, e non la soluzione, ma spesso non hanno voce. Per questo motivo - conclude l'associazione - vogliamo dare voce a chi non ce l’ha: con un semplice pezzo di stoffa bianca, uno “straccio di pace”, un modo semplice e immediato per esprimere il nostro ripudio della guerra, del terrorismo, della violenza”.