Cosa possiamo
aiutarti a trovare?
Ricerche suggerite

Il ruolo dell’arte nella tensione automi ed autori
Pubblichiamo un testo Paolo Naldini proposto in occasione del primo appuntamento del progetto “EU STARTS4Water” tenutosi negli spazi della Fondazione Pistoletto. Il direttore di Cittadellarte si focalizza sui processi di creazione individuando e analizzando la responsabilità dell'artista ("La creazione si fonda su una posizione di insoddisfazione e di critica, ma non si ferma a quest'ultima, anzi pone e propone qualcosa che prima non esisteva") e si sofferma sul ruolo dell'arte, che "pone la pratica come base dell’etica". Naldini si concentra poi sull'importanza di STARTS4Water: "Il progetto invita il nostro territorio ad aumentare il gradiente di autorialità attraverso l’ingrediente dell’arte contemporanea in sinergia con la scienza e la tecnica".
Per questo le dittature non amano gli artisti, che portano il seme o il germe della libertà dovunque vadano. Dunque, l’arte moderna pone un principio di responsabilità fondato sul creare, diverso da quello kantiano che è fondato sulla riflessività e sul giudizio. Non si escludono. Né si contraddicono. Semplicemente l’arte pone la pratica come base dell’etica. In riferimento alle nozioni di etica dell’intenzione e di etica utilitaristica, l’arte apre il campo dell’etica della pratica. Questa dimensione pratica sta nella stessa natura dell’opera che, come indica il termine, opera. Fa. Il soggetto che opera è per ciò stesso autore. Ad esso si contrappone l’automa, mosso da volontà altrui o altrove fondata. L’automazione, di cui la digitalizzazione è una visibile veste, ci allontana dall’autore che è in noi per natura. La natura, infatti, offre a noi animali questo dono bifronte: da una parte, l’automazione ci consente di appropriarci senza ulteriore fatica dell’apprendimento di complesse e costose dinamiche, dall’altra ci sottrae a noi stessi, annichilando la nostra stessa identità. L’arte scioglie dalle catene dell’abitudine e risveglia l’autore in noi, promuove la deautomatizzazione.
L’automa non prende responsabilità di nulla. L’autore invece non può che prenderla (la responsabilità) di tutto quanto rientra nella sfera della sua opera.
Ma la vita non avviene nei poli estremi, si distribuisce invece come una gaussiana, appunto chiamata normale. E si muove continuamente lungo quella curva. Umani autori o automi perfetti e assoluti non esistono. La modernità occidentale, con l’accelerazione di una tecnica ubiqua e pervasiva (la megamacchina), accompagnata dal degrado o dalla immaturità dei sistemi democratici, condizioni globali come l’antropocene che ne è conseguenza, sposta il punto di squilibrio tra la società degli automi e la società degli autori decisamente verso la prima polarità.
Il progetto STARTS4Water invita il nostro territorio ad aumentare il gradiente di autorialità attraverso l’ingrediente dell’arte contemporanea in sinergia con la scienza e la tecnica.
Arte, scienza e tecnica sono tutti ambiti in cui l’automa tende a cedere le armi rispetto all’autore. Ma non basta: l’autore (artista) può perdersi nella rappresentazione dello status quo, oppure (scienziato) nella sordità rispetto alla confutabilità delle proprie tesi o (tecnico) nella cecità rispetto alle implicazioni delle proprie applicazioni.
Altrimenti, possono impegnarsi nel dialogo e confronto con la comunità e le sfide che essa affronta.
Promuovere e praticare questo impegno è l’attività che Cittadellarte, la Fondazione Pistoletto sorta a Biella negli anni ‘90, si è data e persegue. Il progetto STARTS4Water si muove in questa direzione. Gli artisti incontrano esperti e professionisti che operano direttamente o indirettamente in relazione al tema dell’acqua. E nelle conversazioni che con essi sviluppano, si individuano i contorni delle sfide che la comunità del Biellese sta affrontando o dovrà affrontare. L’obbiettivo è che il processo accresca il gradiente di autorialità della comunità. Quindi la sua capacità di responsabilità.