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La pace è la lezione più grande
Riportiamo l'editoriale di Paolo Naldini pubblicato su L’Eco di Biella il 18 settembre. Il Direttore di Cittadellarte riflette sull’orrore del conflitto a Gaza e sull’importanza della scuola e della cultura nel promuovere pace, giustizia e solidarietà.
Non avevo mai assistito a un genocidio. Mi sembra un incubo. Il pensiero torna all'orrore di Gaza e della Palestina durante tutta la giornata, mentre lavoro, mentre pranzo, mentre saluto un amico. E durante la notte, quando magari ti svegli e non sai perché. Di fronte a questo l'importanza di ogni altra cosa si riduce. Mi dicono che ci sia stata una polemica, perché un dirigente di una scuola biellese ha approvato una mozione in cui tra l'altro si chiede: "Condanna della guerra e del genocidio in Palestina, con riferimento alle azioni di Israele a Gaza. Solidarietà al popolo palestinese e richiesta di rispetto del diritto internazionale umanitario. Appello al cessate il fuoco immediato e alla fine delle operazioni militari contro la popolazione civile. Richiamo alla missione educativa della scuola, che ha il dovere di promuovere i valori di pace, giustizia e solidarietà. Minuto di silenzio e iniziative di sensibilizzazione nelle scuole a sostegno delle vittime".
Mi chiedo che cosa ci sia in queste righe che non possa essere completamente abbracciato: ovviamente nessuno è a favore del genocidio. Attenzione: qui non si dice nulla di Hamas. Non si sta affermando che qualcuno sia favorevole ad Hamas. E non si dice niente contro il popolo o la cultura ebraica: non c'è nessuna traccia di antisemitismo, se qualcuno la stesse cercando.
Quindi, personalmente trovo difficile non plaudere all'iniziativa del dirigente scolastico e non essere riconoscenti che chi si prende cura dell'educazione dei nostri figli abbia questa coscienza civica. Del resto, è in buona compagnia perché da una breve ricerca trovo che altri 22 istituti hanno approvato delle mozioni dello stesso tenore: a Napoli, Salerno, Roma, Milano, Torino, Palermo, Pisa, Padova. E la stessa Unione Sindacale di Base è esposta sulle medesime visioni, così come gli oltre 5.000 firmatari della petizione "Lavoratrici e lavoratori della scuola contro la pulizia etnica in Palestina".
Tutto questo non può essere ridotto a una dialettica tra parti politiche. Si possono avere opinioni diverse su ogni cosa e ovviamente anche sul conflitto tra Israele e Palestina. Ma mi chiedo come ci si possa dividere ideologicamente su un genocidio o uno sterminio o un esodo forzato di un intero popolo. E questo vale per tutti, soprattutto per chi avvia una petizione o rilascia una dichiarazione pubblica.
In conclusione, sento di voler condividere il bisogno di ricostruire la fiducia nella giustizia e nella compassione. Sono due straordinarie creazioni che gli umani hanno realizzato, non le abbiamo trovate bell'e pronte in natura dove vige la legge del più forte o del più adatto. Non dobbiamo perderle, anzi dobbiamo coltivarle! A questo serve la cultura. A questo serve la scuola.
Paolo Naldini
Direttore Cittadellarte