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Impatto antropocenico, rigenerazione trinamica, intelligenza collettiva: alla Biennale Architettura la prospettiva di Cittadellarte per il mondo che verrà

Cittadellarte ha aperto la 19. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo "Intelligens. Natural. Artificial. Collective.", con l'opera "The Third Paradise Perspective", un’installazione posta nella prima sala delle Corderie dell’Arsenale che sottolinea l’urgenza di una riflessione collettiva sul futuro del pianeta e l’importanza di soluzioni generate dall’ingegno umano. La Fondazione Pistoletto è inoltre tra i protagonisti, con "Lo Statodellarte", del percorso "Intelligens CANON": una "mostra nella mostra" che esamina progetti emblematici e innovativi, raccogliendo progettualità trasversali che si pongono come modello virtuoso per l’Architettura contemporanea.

Arte e società

Venezia, ingresso principale della 19. Mostra Internazionale di Architettura curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti, pre-apertura dell'8 e 9 maggio. L'hype è alle stelle. Artisti, architetti, curatori, giornalisti e appassionati provenienti da ogni parte del pianeta attendono con trepidazione l'ingresso per l'evento tanto atteso. L'impazienza lascia spazio all'entusiasmo, soprattutto se, citando Gotthold Ephraim Lessing, l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. Frase abusata, nota, ma che restituisce uno spaccato di realtà: in coda nessuno sbuffa, non ci sono smorfie tra i volti degli astanti. Solo sorrisi, entusiasmo: chi cerca spoiler sui contenuti sul proprio smartphone, chi tiene orgogliosamente in spalla bag brandizzate, chi fa nuove conoscenze, chi cerca il pass perduto fra mille file o documenti prima di esibirlo agli addetti ai lavori. Insomma, la coda, seppur esterna all'ingresso, faceva parte della Biennale stessa, in continuo movimento e sempre diversa.

La Biennale aperta da Cittadellarte
Ed eccoci all'ingresso delle
Corderie dell'Arsenale. Dopo l'attesa, è lecito sentirsi ripagati e aspettarsi un benvenuto coi fiocchi. E invece non c'è alcuna comfort zone, ma una spiazzante e quasi violenta immersione nella realtà di un futuro non così distante. Ad aprire la Biennale c'è infatti l'opera The Third Paradise Perspective*, installazione di Cittadellarte che sottolinea l’urgenza di una riflessione collettiva sul futuro del pianeta e l’importanza di soluzioni generate dall’ingegno umano. Di fronte al visitatore si staglia una sala allagata, con l’acqua che raggiunge i 70 cm, come proiezione del livello marino previsto a Venezia nel 2100, attraversata da un passaggio a forma di Terzo Paradiso. Uno scenario distopico, quasi fantascientifico. Ma nessuna rassicurazione: quanto si vede e percepisce non è un teatro dell'assurdo, non è una rappresentazione onirica, non è la scenografia di una serie televisiva, ma uno sguardo attendibile al domani che ci aspetta. Non solo per il livello dell'acqua, ma anche per il calore: nel punto più caldo della sala si raggiungono 42 gradi, in riferimento alla temperatura di una giornata media estiva a Venezia tra 75 anni.

Le soluzioni e l'intelligenza collettiva
Di fronte all'emergenza apocalittica della
crisi climatica, il simbolo trinamico non si rivela solo porta d’ingresso alla mostra, un varco fisico e concettuale, ma invita a riflettere sulle responsabilità collettive e sulla possibilità di costruire, insieme, nuove soluzioni. La scelta di iniziare la mostra con questo simbolo non è casuale: la prima sala è il punto di partenza, un luogo dove il cambiamento climatico è visibile e diventa il fulcro di una riflessione sul futuro. La visione di Cittadellarte non solo si inserisce in questa Biennale come uno strumento di speranza, ma come una proposta concreta di connessione tra intelligenza naturale e intelligenza artificiale, simbolo di una sinergia in grado di affrontare le sfide globali. Il Terzo Paradiso risponde così alle sfide della contemporaneità, dalla crisi climatica alle migrazioni forzate dalle guerre e dagli squilibri economici sempre più insopportabili. La sala di ingresso alla Biennale diventa dunque il segnale di una nuova narrativa, quella dell’impegno dell’intelligenza collettiva per generare modi di vivere e prosperare in armonia con la vita del pianeta. 

Il team curatoriale e gli sponsor
Il progetto
The Third Paradise Perspective è frutto del laboratorio di Cittadellarte e in particolare della collaborazione multidisciplinare tra Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini, Michele Cerruti But, Tiziano Guardini, Luigi Ciuffreda e Giulia Giavatto con il supporto di Lavazza Group (tra gli sponsor ufficiali della Biennale Architettura 2025), Pomilio Blumm, il Circolo dei Custodi di Cittadellarte, Blue & Green S.r.l. e Artemide.

Lo Statodellarte sotto i riflettori del percorso Intelligens CANON
La Fondazione Pistoletto Cittadellarte è inoltre protagonisti del percorso
Intelligens CANON, curato da Carlo Ratti. Una 'mostra nella mostra' che esamina progetti emblematici e innovativi, raccogliendo progettualità trasversali che si pongono come modello virtuoso per l’architettura contemporanea. Questi modelli dimostrano come l'intelligenza possa essere applicata attivamente per affrontare le sfide globali. Nell’ambito del Canone, Lo Statodellarte di Cittadellarte è stato selezionato come esempio concreto di trasformazione sociale. Il progetto si basa sulla Demopraxia, una forma di organizzazione civico-politica che valorizza le comunità di pratica come strumenti attivi di cambiamento e che, come un’opera collettiva in continua evoluzione, orienta il futuro coniugando libertà e responsabilità. Cittadellarte promuove la co-creazione responsabile per affrontare le urgenze del mondo, con iniziative che spaziano da un’Accademia con corsi triennali in Arte Pubblica e Moda Sostenibile, a una piattaforma di residenze per artisti e attivisti, e una rete globale di ambasciatori impegnati in cantieri di innovazione sociale. La Biennale coglie il segno del 'ricostruire', un concetto che si fa tangibile nella proposta della Fondazione che da trent’anni lavora per trasformare territori attraverso progetti di governance e urbanistica innovativa, diventando un punto di riferimento per la progettazione di soluzioni che uniscono intelligenza naturale e artificiale. Con Lo Statodellarte, Cittadellarte ribadisce l'importanza dell'intelligenza umana in sinergia con quella naturale e tecnologica per affrontare le sfide future. Lo Statodellarte è sviluppato da Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini, Michele Cerruti But, Luca Bergamo, Nazarena Lanza, Alessandro Mondino, Andrea Redaelli, Ilaria Bernardi e Niccolò Abriani.

Il panel Intelligens for Urban Regeneration
Lavazza Group partecipa come donor alla 19. Mostra Internazionale di Architettura come supporter di tre installazioni: The Third Paradise Perspective e dei progetti speciali Canal Café e Voice of Commons. Su questa scia, Lavazza Group è stata inoltre protagonista nella mattinata del 9 maggio del panel Intelligens for Urban Regeneration - ospitato nello speakers’ Corner nelle Corderie dell’Arsenale nell’ambito del Gens public program della mostra - in cui è stato presentato in anteprima il docufilm Nuvola, ideato da Virginio Briatore e Francesca Molteni, con la regia di Luca Caon, realizzato in occasione del 130° anniversario dell’azienda; il lungometraggio d’autore, nello specifico, celebra Nuvola e l’importanza del suo ruolo come architettura sociale. La convivenza urbana di comunità culturalmente eterogenee, la riqualificazione delle aree post-industriali, la concezione di nuovi spazi di lavoro intesi come luoghi di comunità orientati non solo alla produzione ma anche al benessere: il talk si è articolato attraverso un racconto multi-tematico a più voci, moderato da Valerio Paolo Mosco (Professor of Architectural History, IUAV), che ha visto come relatori Cino Zucchi (Founder CZA Architetti), Francesca Molteni (Founder, MUSE Projects Factory), Francesca Lavazza (Board member, Lavazza Group), Carlo Ratti (curatore della Biennale) e Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte). Quest’ultimo, dopo il suo intervento i cui ha definito l’edizione della Biennale come quella “della concordia, perché vedo finalmente convergere arte e design”, ha condotto gli altri ospiti e il pubblico alla scoperta di The Third Paradise Perspective, illustrando i contenuti dell’installazione insieme a Cerruti But, Guardini, Ciuffreda e Giavatto.

L'uscita
Rivissuti gli highlights e resi noti i dettagli sulla partecipazione di Cittadellarte alla Biennale, riavvolgiamo la clessidra tornando agli inizi, a quel pubblico che dopo l'attesa si accingeva ad entrare nella sala che ospita The Third Paradise Perspective. Osservando i volti - in una testimonianza parziale e soggettiva - si poteva constatare un denominatore comune nelle reazioni: lo stupore. C'è chi aggrotta le sopracciglia, chi cerca di esaminare ogni dettaglio nell'oscurità per comprendere l'opera nella sua complessità, chi rimane immobile senza proferire parola. Come se il pubblico non si aspettasse di guardare quella cruda realtà allo specchio, quasi costretto a contemplare un imminente futuro non anacronistico che si fa finta di non vedere. Come quel fumatore che decide di non leggere gli avvisi della sua salute nel pacchetto di sigarette o quel consumatore che non vuole leggere gli ingredienti del cibo spazzatura che acquista. Il processo di negazione dell'evidenza, grazie a The Third Paradise Perspective, implodeva su se stesso. Anche gli osservatori più sensibili venivano toccati, colpiti nel vivo: la potenza dell'installazione è tale che non è possibile rimanerle indifferenti. Camminare su quel Terzo Paradiso significa camminare su se stessi. L'opera è un biglietto di andata - con opzione di ritorno - per un viaggio introspettivo nella consapevolezza.
Poi si esce dalla sala dell'installazione. Fiuuu. Sospiro di sollievo. Quello spaccato di mondo non è più allagato. Il clima è tornato favorevole. Ma da quel momento sappiamo che non possiamo adagiarci, quel conforto è solo effimero. Il momento della proposta, dell'intelligenza collettiva, della responsabilità è adesso. Ora, grazie a Cittadellarte, abbiamo una nuova prospettiva.



*In uno scenario che riproduce le prospettate condizioni climatiche future di Venezia (l'installazione "Terms and Conditions" - Transsolar, Bilge Kobas, Daniel A. Barber, Sonia Seneviratne, basata sulla ricerca scientifica: Pierini, L., Hauser, M., Bresch, D. N., and Seneviratne, S. I., 2025: Venice in a Changing Climate: Literature Review. ETH Zurich), il Terzo Paradiso emerge come unica sorgente di luce e speranza, conducendo lo spettatore – letteralmente e simbolicamente – verso il cuore della Biennale e verso una visione rigenerativa del domani.
Pubblicazione
12.05.25
Scritto da
Luca Deias