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Michelangelo Pistoletto, viaggio alla scoperta dell’arte del maestro #9
Continua il percorso a puntate che mette in luce la cronistoria artistica di Pistoletto, tra opere, manifesti, mostre e progetti di ogni tempo. Questo episodio è dedicato all'Arte Povera.
Terza pagina

Venere degli stracci, 1967
Calco di Venere classica in cemento, stracci, mica, cm 130 x 100 x 80
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Mussat Sartor
Lo stesso teorico dell'Arte Povera, Germano Celant, che conosce Pistoletto in occasione dall'esposizione degli Oggetti in meno nello studio dell'artista, gli riconoscerà tale funzione: “Come intellettuale il suo ruolo è stato quello di intrecciare uno spartito europeo di contatti tra artisti, facilitando la mostra delle Armi di Pino Pascali [nel gennaio del 1966 a Torino] e la conoscenza dell’arte italiana, mediante la creazione del Deposito D’Arte Presente e, in seguito, di una collezione d’artista, quanto rendendo possibile il dialogo tra gallerie, in particolare Ileana Sonnabend e Gian Enzo Sperone, che ha dato avvio alla circolazione della Pop Art in Italia e dell’Arte Povera in Francia, Germania e Stati Uniti.” (G. Celant, in Un’avventura internazionale, Charta, Torino 1993, p 14).
La collezione cui fa riferimento Celant è quella di Arte Povera esposta da Pistoletto nella sua abitazione nel corso del 1971 ed attualmente visitabile presso Cittadellarte.