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"Nel Terzo Paradiso": online il nuovo video musicale di Phil Mer

Un percorso sonoro e visivo tra natura, artificio ed equilibrio universale: l'ultimo videoclip del batterista e compositore Phil Mer è ambientato all’interno dell’installazione del Terzo Paradiso in Alta Badia. Vi proponiamo di seguito il filmato.

Terzo paradiso

Lo scorso lunedì 15 settembre, il musicista Phil Mer ha reso disponibile il suo più recente videoclip, ambientato tra le vette dolomitiche di Colfosco. La produzione non è solo un’esperienza musicale, ma anche un gesto di continuità con l’opera di Michelangelo Pistoletto. Infatti, nel filmato, diretto da Carolina Fanelli, il compositore attraversa i tre cerchi che costituiscono l’opera simbolica: il primo, dedicato alla natura, il secondo che rappresenta l’artificio, fino al cerchio centrale, emblema della fusione armonica tra i due poli. È proprio qui che Mer assemblea i frammenti della sua batteria, culminando in un assolo che traduce in suono l’equilibrio universale suggerito dalla struttura trinamica.

Accanto a lui, la performance vede la collaborazione di Gabriele Cannarozzo al basso e Carmelo Patti agli archi, con registrazione e missaggio a cura di Antonio Nappo (Q Recording di Milano). Completano il team tecnico Samuele Breschi (dop-editor) e Nicola Grigis (riprese aeree), con la partecipazione speciale di Gabriel Mersa.

Il musicista ha partecipato direttamente alla realizzazione della struttura altoatesina con il ruolo di curatore, e con questo video conferma il suo legame con l'opera del fondatore di Cittadellarte, dove arte e responsabilità sociale si incontrano. Anche l’installazione di Colfosco, infatti, è nata con l’intento di invitare il pubblico a riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente, tra tecnica e istinto: concetti che Mer riesce a tradurre in linguaggio musicale. Lo stesso compositore ha sottolineato come per lui “suonare la batteria ha a che fare con il tempo. Il nostro tempo è quello della scelta, in cui l’umanità deve decidere come conciliare natura e artificio”.

Pubblicazione
17.09.25
Scritto da
Sofia Ricci