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"Unity of Sports for Preventive Peace": quando lo sport diventa arte di pace
Lunedì 8 settembre al WeGil di Trastevere, nel contesto la mostra "La Proporzione Aurea", è stato presentato il volume "Unity of Sports for Preventive Peace" di Michelangelo Pistoletto e Fortunato D’Amico. L'incontro è stato guidato dal coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso Francesco Saverio Teruzzi, che ha ripercorso - tra pallacanestro, calcio e paralimpiadi - i progetti a tema realizzati negli anni con Cittadellarte, promuovendo lo sport come strumento di dialogo e armonia tra i popoli.
Roma, lunedì 8 settembre. Nel cuore di Trastevere, tra le pareti del WeGil illuminate dalla mostra La Proporzione Aurea, si è acceso un dialogo che ha unito arte, sport e pace preventiva. L’occasione era la presentazione di Unity of Sports for Preventive Peace, il nuovo libro firmato da Michelangelo Pistoletto e Fortunato D’Amico. Un pomeriggio diverso dal solito che ha voluto ripercorrere alcuni momenti che hanno visto protagonisti Michelangelo Pistoletto e la Fondazione Pistoletto Cittadellarte in eventi che hanno visto insieme l’arte e lo sport come strumenti autentici di pace, capaci di favorire scambi, relazioni, armonia tra i popoli. Una visione dello sport non come competizione distruttiva, ma come competizione leale e rispetto reciproco. Un “uso” dello sport che si sposa appieno con il concetto di “pace preventiva”: intervenire prima che sorgano conflitti, per costruire relazioni e valori che rendano meno probabili le guerre o i conflitti sociali. A condurre l’incontro, Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli Ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, che ha guidato i presenti in un viaggio attraverso quattro atti tra arte e sport, dandogli una connotazione temporale del tutto personale, essendo stato parte protagonista in ognuno degli eventi ricordati. In apertura, Ketty Panni, presidente di Fondazione Relazionesimo ETS, ha salutato il pubblico sottolineando il valore delle relazioni come tessuto connettivo tra le discipline e tra le persone.
Atto primo, Arte e Pallacanestro.
Questo atto ha previsto il racconto attraverso le parole di Simona Mazzitelli Leenders, curatrice e project manager di Art with Social Impact, di Rebirth in Basketball, l’opera partecipata realizzata per l’edizione China 2019 della FIBA Basketball World Cup. Un’opera specchiante che utilizzando il materiale di risulta dei palloni utilizzati durante la Coppa fornito dalla Molten, sponsor dell’iniziativa, ha portato la prospettiva dell’arte come azione a impatto sociale, e a una legacy — sintetizzata nello slogan “one skin – one language – one culture” — che mostra come la pallacanestro e lo sport sappiano abbattere le barriere sociali.
Atto secondo, Arte e Calcio.
Presente per l'occasione Francesca Pellicci, relazioni esterne Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea. Attraverso il video racconto del laboratorio Il gioco del caso realizzato in collaborazione con la FIGC nel Centro Tecnico di Coverciano per studenti provenienti dalle province di Firenze e Caserta, si è mostrata l’analisi del rapporto tra lo sport più conosciuto al mondo e l’arte a confronto con l’Agenda 2030, ribadendo la forza dei linguaggi creativi nel creare legami duraturi. Francesca si è poi soffermata sia sulla mostra personale di Michelangelo Pistoletto presente a Coverciano per alcuni mesi del 2023/24 - da un’idea di Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier con il Presidente Federale Gravina (presente la moglie) - sia sugli eventi su Milano e Roma del 2010 Arte e Calcio per la Pace nel Mondo con il Calcetto Love Difference con protagonisti Andrea Pirlo, Bruno Pizzul, Claudio Santamaria, Giampaolo Montali, Alessandro Roia, ecc., in collaborazione con le società dell’Inter e della Roma. Calcetto che, attraverso il campo rappresentativo di un Mar Mediterraneo specchiante e le maglie delle squadre completamente diverse e rappresentanti le Nazioni che si affacciano sul mare nostrum, diventa ponte, seme e culla di pace tra culture.
Atto terzo, Arte e Paralimpiadi.
Protagonista Juri Stara, ex segretario generale del Comitato Italiano Paralimpico (CIP). Dal Festival Paralimpico a Physique du rôle - Casa Italia Paralimpiadi Paris 2024, un viaggio attraverso l’arte e lo sport paralimpico attraverso i riflettori dell’integrazione e dell’inclusione, vere e proprie palestre di pace in un mondo dove spesso è assente l’umanità. Il racconto delle emozioni degli atleti, ma anche dell’interazione con Michelangelo Pistoletto che si è messo a disposizione della causa e ha rimodellato alcune sue iconiche opere a misura paralimpica.
Atto quarto, Unity of Sports for Preventive Peace.
Fortunato D’Amico, co-autore del volume Unity of Sports for Preventive Peace, ha raccontato come l’idea sia nata dal confronto con Michelangelo Pistoletto e dalla volontà di superare la concezione dello sport come mera performance, restituendogli un’anima sociale e comunitaria. Riportando le parole di Pistoletto: “Così come l’arte ha saputo trasformarsi in strumento di responsabilità sociale, anche lo sport può diventare motore di cambiamento. Non è un gioco di forza, ma di equilibrio. Non serve a sconfiggere, ma a prevenire la sconfitta più grande: quella dell’umanità intera di fronte alla guerra”.
Un fattore armonico, che restituisce valore alla parola 'competere' confrontandosi con la sua etimologia: domandarsi insieme; percorrere un pezzo di strada insieme; crescere insieme. Ed è proprio il concetto dell’insieme che riporta alla formula della trinamica, della creazione, dove l’1+1 è uguale a 3 ed è la somma delle nostre capacità, abilità, conoscenze che ci permette di progredire guardando all’altro non come nemico, ma come amico necessario alla realizzazione della partita, la partita della vita. Fortunato D’Amico ha poi sottolineato come sia la presenza di regole condivise a permettere allo sport di essere praticato a livello internazionale in tutto il mondo e di come la presenza di leggi dell’attività sportiva siano già esse stesse la pratica della pace preventiva.
I saluti finali sono affidati a Teruzzi e a una finestra sull’attualità: “È fondamentale parlare di pace e di pace preventiva, in un momento in cui non solo parlare di pace non è di moda, ma anche abbiamo un gran bisogno di pace successiva”.