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Per Gaza - Pensiero sulla Pace Preventiva di Michelangelo Pistoletto
L'artista candidato al Premio Nobel per la Pace 2025 offre una riflessione sul conflitto israelo-palestinese proponendo un parallelismo con la Shoah e il Nazismo. "Tutte le guerre attuali hanno sempre radici comuni: eliminare una o più razze religioso-culturali per far crescere la propria potenza".
Molti hanno chiamato genocida la guerra che Israele sta conducendo a Gaza in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023. Qual è la differenza tra questa guerra e il genocidio del popolo ebraico perpetrato dalla Germania nazista nel XX secolo? Hitler ha deciso freddamente di eliminare l’intero popolo ebraico, persona per persona. Per lui, il mondo doveva essere conquistato con la guerra nazi-fascista, ma nell’intero mondo doveva essere nel frattempo eliminata la presenza della “Razza ebraica”, intesa come etnia, ovviamente non come nazione, perché lo Stato d’Israele è stato creato solo dopo la Shoah, cioè dopo la caduta del Nazismo. Quello nazista è stato un genocidio comandamentale: uccidere l’essere umano di diversa fede per avere il potere di Dio. Dio per gli ebrei era il potere sovrano che univa anche politicamente l’intero popolo ebraico sparso nel mondo. Hitler, che voleva il potere totale, doveva eliminare il dio ebraico per dominare il mondo stesso. Con la Shoah il Nazismo ha mondialmente e definitivamente legittimato, nel XX secolo, la pratica del genocidio. Tutte le guerre attuali hanno ancor sempre radici comuni: eliminare una o più razze religioso-culturali per far crescere la propria potenza. Vige tuttora nel mondo il sistema cannibalistico che consiste nel cibarsi fisicamente di esseri umani appartenenti a una diversa razza culturale. Si perpetua la pratica dell’homo homini lupus. Una comunità si nutre di esseri umani di altre comunità adducendo il massimo diritto perché quelle altre persone sono bestie di cui disporre per nutrire la propria illimitata crescita. Dunque dobbiamo ormai intenderci su un fenomeno che incontestabilmente comprende l’intera società umana, ed è questo: ogni guerra è genocida, ripeto “ogni guerra è genocida”.
Io ragiono da artista. L’arte è creazione. Oggi l’arte offre la formula della creazione. Usiamola! Usiamola per sovvertire la guerra genocida con la pace generativa.