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Picasso e Pistoletto si guardano allo specchio: alla Nahmad Projects di Londra una mostra senza tempo

Un dialogo (im)possibile tra Pablo Picasso e Michelangelo Pistoletto diventa realtà: da oggi - 14 ottobre - al 12 dicembre è visitabile nella galleria inglese l'esposizione che pone in relazione il genio del Cubismo e il maestro dell’Arte Povera. Quindici nuovi Quadri specchianti del fondatore di Cittadellarte si confrontano con una serie di opere dall'artista spagnolo: "Separati da decenni ma uniti dal loro spirito rivoluzionario - ha affermato il gallerista Helly Nahmad - i due creativi compresero che il più grande potere dell’arte non risiede nel rappresentare il mondo così come appare, ma nel rivelare nuovi modi di vederlo e di comprenderlo". All'inaugurazione di ieri - che ha visto la presenza di Pistoletto - hanno preso parte anche star del calibro di Leonardo DiCaprio e Mick Jagger.

Michelangelo Pistoletto

Cosa accade quando il padre del Cubismo incontra il maesto dell'Arte Povera? Due giganti dell’arte si "incontrano" per la prima volta a Londra: da oggi al 12 dicembre 2025 alla Nahmad Projects di Londra è aperta la mostra Picasso/Pistoletto, che mette a confronto due rivoluzioni, quella che ha frantumato la prospettiva e quella che ha trasformato lo sguardo in esperienza viva. L'esposizione presenta quindici nuovi Quadri specchianti, che sono posti in dialogo diretto con i capolavori cubisti di Pablo Picasso. L'iniziativa esplora come le loro pratiche rivoluzionarie abbiano ridefinito la prospettiva e trasformato il corso della cultura visiva. La mostra celebra il potere trasformativo della percezione, dove l’appiattimento rivoluzionario dello spazio operato dal Cubismo incontra il riflesso immersivo della realtà nei Quadri Specchianti. Qui, la prospettiva non è soltanto definita, è vissuta. Picasso/Pistoletto pone i due artisti non in contrasto, ma in successione, rivelando un’evoluzione continua del pensiero visivo. "Separati da decenni ma uniti dal loro spirito rivoluzionario - ha affermato il gallerista Helly Nahmad - i due creativi compresero che il più grande potere dell’arte non risiede nel rappresentare il mondo così come appare, ma nel rivelare nuovi modi di vederlo e di comprenderlo".

Picasso e la ridefinizione dello spazio
Scuotendo le fondamenta della pittura occidentale, l’invenzione del Cubismo da parte di Picasso segnò una delle
rivoluzioni più radicali dai tempi del Rinascimento. Se la pittura classica si basava sulla prospettiva a punto unico per creare illusione e distanza, il Cubismo ribaltò questo sistema per rivelare l’oggetto nella sua totalità. Frammentando le forme e presentando punti di vista multipli simultaneamente, Picasso annullò la profondità, spingendo gli oggetti verso il piano dell’immagine e verso lo spettatore. Il risultato non fu più l’illusione, ma la presenza spaziale: oggetti resi tangibili, concreti, tattili. La ridefinizione dello spazio pittorico operata da Picasso pose le basi per generazioni di innovazioni artistiche, trasformando l’immagine in un potente strumento di percezione.

Pistoletto e lo specchio
Mentre Picasso smantellava il punto di vista fisso degli stili precedenti, Pistoletto
trascendeva la prospettiva portandola in una quarta dimensione di spazio e tempo infiniti. Evolutasi dalle sue prime opere nell’Italia degli anni Sessanta, la serie contemporanea dei Quadri specchianti combina figure fotografiche a grandezza naturale, applicate tramite serigrafia su acciaio inossidabile lucidato a specchio. Le immagini fisse ancorano l’opera, mentre la superficie riflettente cattura la presenza mutevole degli spettatori e del mondo circostante. "I gesti quotidiani - si legge nella presentazione - assumono una qualità enigmatica, mentre arte e vita scorrono insieme su una superficie dinamica e partecipativa. Abbattendo il confine tra rappresentazione e realtà, Pistoletto trasforma la prospettiva in un processo vivente in cui passato, presente e futuro convergono: le figure statiche evocano la memoria, i riflessi incarnano il presente e infinite combinazioni di interazioni si imprimono sulla superficie specchiante. Ogni incontro trasforma lo spettatore in co-autore dell’opera". Proseguendo la rivoluzione cubista, Pistoletto sostituisce lo spazio rappresentato con lo spazio infinito, evolvendo dalla visione singolare dell’artista a un processo condiviso e collettivo – un’opera d’arte che non è mai la stessa due volte.

L'inaugurazione con Michelangelo Pistoletto Leonardo DiCaprio e Mick Jagger
Ieri sera, alla galleria londinese di 2 Cork Street, è andato in scena il vernissage della mostra. Oltre a
Michelangelo Pistoletto, l'inaugurazione ha visto la presenza di celebrità internazionali come il cantautore Mick Jagger e l'attore Leonardo DiCaprio. Oltre alle foto di rito, il musicista britannico e il produttore statunitense hanno dialogato con il fondatore di Cittadellarte. Scambi profondi sui contenuti della mostra, ma allo stesso tempo informali. DiCaprio, nello specifico, si è confrontato con Pistoletto sull'esposizione, incuriosito in particolare da un aspetto trattato da Pistoletto durante il suo intervento vernissage: la prospettiva di Piero della Francesca. Seduti, uno di fronte all'altro, in una conversazione intima che - così come le opere in mostra - ha attirato lo sguardo di tutti gli astanti.

La mostra è realizzata in collaborazione con Galleria Continua.
L'esposizione è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18. Sono inoltre previste due aperture straordinarie sabato 11 e 18 ottobre.

Pubblicazione
14.10.25
Scritto da
LD