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Trasformare un parcheggio in una foresta urbana, al via il crowdfunding di "Floating Forest"
Mentre prosegue il rinnovamento degli spazi che ospiteranno il nuovo Hydro, ha preso il via una progettualità tesa a rilanciare la futura area esterna della realtà culturale. In quest'ottica, è online da venerdì 14 ottobre la campagna di raccolta fondi mirata a realizzare uno spazio verde dedicato all’incontro tra le persone e la biodiversità circostante.
Cronaca Biellese



Mentre prosegue il rinnovamento, la ristrutturazione e l'allestimento degli spazi che ospiteranno il nuovo Hydro (ricordiamo che nella notte del 2 ottobre nel 2020 il precedente spazio crollò, travolto dalla piena del torrente Cervo), è partita il 14 ottobre la campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso per dar vita alla Floating Forest. Better Places APS partecipa con il progetto in questione, elaborato anche grazie alla consulenza pro bono (in co-progettazione) dello studio Cavaglià di Torino e grazie alla collaborazione della Fondazione Pistoletto, proprietaria dell'area dove sorgerà la nuova sede. “Nasce, o rinasce, in città uno spazio - ha affermato Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte - per coltivare pensiero e organizzare azioni che sono cultura. Che cosa è una città senza cultura? E la cultura non è solo conservazione del passato, ma produzione del presente, per immaginare un futuro. Sono convinto pienamente che questo sia capitale sociale. È un bene per tutti, grazie a Hydro”. La campagna dedicata alla riqualificazione dell'area esterna antistante il nuovo Hydro ha l'obiettivo economico di raccolta di 10.000€ e si concluderà il prossimo venerdì 16 dicembre.
“Floating Forest - si legge nella nota stampa dedicata - è il nome che abbiamo dato al progetto di Bottom Up! per trasformare l’area esterna di Hydro. Nell’immaginare il nuovo spazio, abbiamo subito pensato di trasformare il parcheggio di asfalto in un giardino aperto alla comunità, un luogo di incontro per la cittadinanza e un angolo di verde urbano, in qualche modo naturale seppure all’interno del tessuto cittadino. Abbiamo immaginato una foresta urbana, uno spazio verde intrecciato alla città, fatto di moduli mobili che ospitano principalmente piante con la loro potenziale biodiversità, dove altri moduli sono dedicati ad arredamento urbano, sedute e piattaforme utilizzabili dalle persone come luogo di relax, studio o lavoro, e altri ancora strutture multifunzionali per piccoli eventi, presentazioni, laboratori e concerti. Immaginiamo uno spazio che diventi veicolo di incontro tra persone, ma che valorizzi al contempo la presenza di altri esseri viventi, aumentando e ibridando la presenza del verde e lavorando sulla mitigazione del cambiamento climatico, dell’inquinamento acustico e dell’aria. Pensiamo - viene concluso nel comunicato - questo spazio come esperimento continuativo di empowerment di comunità: sia dal lato immaginativo - con una progettazione dell’intervento partecipata e aperta al pubblico - sia realizzativa - con la preparazione dei manufatti attraverso laboratori guidati di autocostruzione - per diventare poi una piattaforma di condivisione di saperi e di riflessione sul rapporto uomo-altro: la città e l’ambiente, il cambiamento climatico e la biodiversità”.