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La libertà dell’Arte si fa Stato per la pace e la sostenibilità
Alla scoperta della Costituzione dello "Statodellarte": vi proponiamo l'editoriale di Luca Bergamo, co-autore, pubblicato sul magazine cartaceo dell'ultima edizione di "Arte al Centro. "Collocare la libertà dell’arte al centro di una Costituzione - ha affermato - assume un significato profondo in questa epoca di transizione fatta di guerre, di crisi che s’intrecciano aggravandosi l’una con l’altra, di crescente sfiducia nella possibilità di una comunità umana giusta e in pace, con se stessa e con il pianeta".
"Lo Statodellarte si propone come una nuova dimensione dell’organizzazione umana, in cui la libertà dell’arte è protagonista”. Così esordiscono il preambolo e il primo articolo della Costituzione presentata da Cittadellarte il 28 giugno 2025. Costituzione è una parola forte. Evoca l’immagine di una comunità che elabora, dichiara e adotta i principi e le regole fondamentali che ne governano il funzionamento. Le Costituzioni prendono forma nei momenti salienti nella vita sociale e civile di una collettività, momenti di transizione da un sistema a uno diverso. Collocare la libertà dell’arte al centro di una Costituzione assume un significato profondo in questa epoca di transizione fatta di guerre, di crisi che s’intrecciano aggravandosi l’una con l’altra, di crescente sfiducia nella possibilità di una comunità umana giusta e in pace, con se stessa e con il pianeta. In quest’epoca di accelerazioni senza precedenti in cui s’addensa “il rischio che lo sviluppo tecnologico, anziché rappresentare una via di emancipazione, diventi uno strumento di dominio nelle mani di sistemi arcaici che riducono gli individui a semplici ingranaggi, automi o schiavi”. La Formula della Creazione, per la prima volta rappresentata con l’opera nota come Terzo Paradiso, è il principio ispirativo dello Statodellarte. È la chiave per organizzare l’incontro “tra polarità opposte, permettendo di trasformare il dualismo conflittuale in equilibrio armonico e pacifico anziché in conflitto e distruzione, in pace anziché in guerra”. Il principio guida per indirizzare l’evoluzione dell’umanità verso una nuova fase, in cui artificio e natura sono in armonia.
Lo Statodellarte invita realtà diverse a unirsi “in una rete globale dedicata alla convivenza pacifica e alla sostenibilità, riconoscendo che ogni essere umano è dotato di ragione e di coscienza ed è chiamato a usare la propria creatività in spirito di fratellanza e rispetto reciproco, con la consapevolezza che ogni vita umana spenta per mano dell’uomo è un delitto universale e ogni guerra è genocida”. È a un tempo un appello alle migliori risorse dell’umanità e l’offerta di una possibile organizzazione, che dichiara con trasparenza le regole del proprio funzionamento, i diritti e le responsabilità fondamentali di chi vi aderisce. Si rivolge a ogni persona che partecipa a una comunità di pratica, perché sa che la sola rappresentanza formale dell’individuo non è sufficiente a garantire una vera democrazia. È la Demopraxia, le cui radici affondano nella consapevolezza che per realizzare la promessa della democrazia sono necessari sistemi di governo realmente partecipativi fondati sul protagonismo delle “comunità di pratica in cui operano le persone” – associazioni, fondazioni, imprese, enti pubblici e privati, comitati e gruppi di lavoro – “in quanto micro-governi diff usi che esercitano potere e orientano la vita dei suoi membri e della società”.
La creazione di uno “Stato” in seno alla Fondazione Pistoletto Cittadellarte, che è, dunque, al tempo stesso un’opera d’arte collettiva in continua evoluzione e una nuova forma di organizzazione civico-politica attenta al diritto internazionale e alle norme dei paesi in cui opera, nasce da una grande aspirazione e da un gesto di Cittadellarte, coraggioso e umile. Si mette in gioco tutto il percorso di Michelangelo Pistoletto e della Fondazione, attribuendo all’esterno responsabilità significative nelle decisioni sul proprio futuro. Una condivisione che è un atto di fiducia nell’essere umano, nella sua capacità creativa e di rispetto reciproco, sapendo che “la pace non è un processo a germinazione spontanea, ma una scelta consapevole: non solo assenza di guerra, ma una creazione continua dell’intelletto umano” fondata sulla sostenibilità nei rapporti tra artificio e natura. Da Biella avanza una riformulazione del pensiero e una nuova forma di convivenza, per contribuire a realizzare la promessa della pace, della democrazia e della sostenibilità.
Luca Bergamo, Co-autore della Costituzione
