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"Third Paradise DMZ": l'arte della Demopraxia approda in Corea
Nel cuore della zona demilitarizzata tra le due Coree, un ex campo militare si trasforma in piattaforma di confronto e creazione collettiva. Il forum unisce performance, tavoli di lavoro e installazioni per esplorare i temi della convivenza, dell’inclusione e della sostenibilità, mostrando come l’arte possa farsi strumento concreto di dialogo e di pace.
L’Istituto Italiano di Cultura di Seoul, sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Seoul e del Ministero Degli Esteri e Della Cooperazione Internazionale, la Fondazione Pistoletto Cittadellarte e la Gyeonggi Tourism Organisation sono lieti di annunciare l’organizzazione della prima edizione del Forum Third Paradise DMZ: The Art of Demopraxy in Korea, evento di Arte della Demopraxia che si terrà nei giorni del 29 e 30 Settembre 2025 presso Camp Greaves a Paju, Corea Del Sud.
La collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura ha portato anche all’istituzione di una borsa di studio per l’anno 2026/2027 del triennio di Arte Pubblica o di Moda Sostenibile dell’Accademia UNIDEE della Fondazione Pistoletto a Biella (vicino a Milano, Italia) dedicato a uno studente proveniente dalla Corea.
Situato nella Demilitarised Zone (DMZ), al confine tra Corea del Sud e Corea del Nord, e specificamente a Camp Greaves, un ex campo militare Americano trasformato in sito educativo e museale dalla Gyeonggi Tourism Organisation, il Third Paradise DMZ – curato da Valentina Buzzi e Soik Jung – è al tempo stesso un forum e un’installazione artistica partecipativa che coinvolge almeno 31 organizzazioni civiche coreane allineate con i temi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Il forum prevede due giorni di attività e si concentra sulle tematiche di Inclusione ed Ecologia attraverso i macro-temi di Solitudine, Confini, Cura, Resilienza e Prassi, quest’ultima intesa come strategia concreta per raggiungere gli altri quattro obiettivi. Questi temi convergono verso la Diversità e conducono infine alla Pace (in senso ampio). L’evento riunirà oltre 40 professionisti provenienti da 31 organizzazioni coreane impegnate nei campi dell’Inclusione, dell’Ecologia e della Pace, contribuendo a immaginare e a costruire un futuro sostenibile. Tra questi vi saranno attivisti civici, imprenditori sociali, esperti sul campo, ricercatori e membri della comunità coreana della DMZ, tutti allineati ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e invitati attraverso una prima fase di lavoro: la Mappatura
Durante il forum, i partecipanti, divisi in cinque tavoli di lavoro a seconda del loro focus (i cosiddetti “cantieri”) condivideranno idee sui cinque temi principali e svilupperanno un Piano d’Azione comune, la Carta del Forum. Questo piano fungerà da dichiarazione congiunta, capace di rappresentare la molteplicità di voci e di azioni concrete finalizzate ad attivarsi nella prospettiva di pace, equilibrio dinamico e armonia “Io-Noi-Tu” simboleggiata dal Terzo Paradiso, quest’ultimo ideato dall’artista Michelangelo Pistoletto come progetto partecipativo mondiale. La dichiarazione congiunta costituirà un punto di partenza affinché ogni partecipante possa proseguire il proprio impegno nei rispettivi ambiti anche dopo la conclusione del forum. Essa sarà inoltre uno strumento di Demopraxia, permettendo a tutti di confermare e ampliare collettivamente i propri sforzi in corso per garantire la sostenibilità.
Nel primo giorno di attività, verrà effettuata una performance d’arte partecipativa secondo i principi ed il simbolo del Terzo Paradiso, intitolata “Third Paradise DMZ – Memories to Rebuild the Future”, concepita dalle curatrici del forum in collaborazione con Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore della rete delle oltre 300 Ambasciate del Terzo Paradiso. Third Paradise DMZ – Memories to Rebuild the Future si svilupperà come azione e traccia, un’opera nata dai gesti dei suoi partecipanti. All’interno dell’ex bunker militare di Camp Greaves, una corda di canapa lunga 36 metri formerà tre cerchi interconnessi: l’emblema del Terzo Paradiso, una visione di equilibrio tra opposti — natura e artificio, passato e futuro, sé e altro. I messaggi scritti dai partecipanti — tesi, antitesi e sintesi per immaginare il futuro —, verranno attaccati alla corda, intrecciandosi in un unico gesto collettivo. L’opera trasformerà un luogo di confine e silenzio in un laboratorio di convivenza, dove l’arte diventerà pratica di Pace Preventiva, unendo memoria e speranza. L’opera rimarrà visitabile presso camp greaves fino al giorno 19 Novembre 2025.
L’evento é stato organizzato secondo l’idea centrale dell’opera di Cittadellarte, la Demopraxia — concepita originariamente dal direttore di Cittadellarte, Paolo Naldini — che pone l’accento sulla costruzione della democrazia attraverso la pratica che ogni gruppo di persone svolge nel lavoro, ma anche in ogni altro ambito dove l'individuo incontra gli altri: qui nascono le prime regole. In questa visione, l’arte diventa uno strumento per innescare conversazioni significative sull’umanità, sul pianeta e sul futuro condiviso.
Parlare di Demopraxia e di futuro sostenibile nel contesto della DMZ significa non solo confrontarsi con i confini, ma anche riconoscere i significati culturali ad essi attribuiti. I confini, oggi, non rappresentano solo distanza e esclusione, ma possono diventare strumenti di scambio, integrazione e circolazione culturale.
Paolo Naldini, Direttore di Cittadellarte, «In questo contesto, il Third Paradise DMZ: The Art of Demopraxy in Korea interviene come proposta simbolica e concreta, invitando a superare le differenze non cancellandole, ma intrecciandole in un tessuto condiviso di diversità, integrazione e convivenza. La DMZ, un tempo terra di nessuno, diventa un laboratorio di possibilità: attraverso il forum e l’installazione artistica partecipativa, più di quaranta esperti di diversi settori si incontreranno per scambiare conoscenze, sviluppare dialoghi e ispirare nuovi modi di pensare. Seguendo la metodologia di Cittadellarte e il suo Manifesto dell’Arte della Demopraxia, l’iniziativa coltiverà spazi di co-creazione e ascolto basati su rispetto, curiosità e inclusione, favorendo l’emergere di intelligenza collettiva e immaginando insieme un futuro sostenibile oltre i paradigmi esclusivi e frammentati».
Michela Linda Magrì, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Seoul, «Abbiamo bisogno di messaggi chiari che sappiano chiamare per nome le cose, le persone , le azioni. Costruire la pace è il risultato di passi nuovi e di cambiamenti visibili. Michelangelo Pistoletto ce lo sta dicendo da anni».
Il CEO del Gyeonggi Tourism Organization, Cho Won Yong, ha affermato: «Ci auguriamo che organizzando il Forum e l’installazione “Terzo Paradiso DMZ” in collaborazione con l’istituto Italiano di Cultura di Seoul presso il Campo Greaves nella DMZ, dove coesistono divisione, conflitto e pace, possiamo offrire un'opportunità per trasmettere i valori della pace e il futuro sostenibile della DMZ».
Valentina Buzzi e Soik Jung, co-curatrici dell’evento, «L’arte può essere uno strumento fondamentale per dialogare con la storia, comprendere il presente e contribuire a costruire il futuro. Lavorare al progetto Third Paradise DMZ significa confrontarsi con un territorio complesso, trasformandone l’energia in una riflessione sui simboli della contemporaneità: i confini — visibili o invisibili — che separano e al tempo stesso connettono diverse sfere del nostro tempo. Sostenere l’idea di Michelangelo Pistoletto di un’arte profondamente intrecciata alla democrazia significa, a livello curatoriale, non solo esplorarne teorie e campi semantici, ma anche investire concretamente nel suo potere trasformativo. La proprietà evocativa dell’arte ci insegna che possiamo immaginare un futuro migliore: con questo progetto vogliamo proporre azioni concrete per avviare tale trasformazione, un’attitudine che oggi si rivela più necessaria che mai».